TAKASHI MURAKAMI
IL CICLO DI ARHAT
a cura di Francesco Bonami
Palazzo Reale
piazza Duomo 12 - Milano
dal 23/7/2014 al 7/9/2014
Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale presentano, nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi, un’esposizione di opere di pittura e scultura di grandi dimensioni realizzate dall’artista contemporaneo Takashi Murakami. Curata da Francesco Bonami, organizzata da Blum & Poe e Kaikai Kiki Co. Ltd. in collaborazione con ALTOFRAGILE e grazie allo speciale supporto di yoox.com , è la prima mostra del grande artista giapponese in uno spazio espositivo pubblico italiano e rimarrà aperta ai visitatori da giovedì 24 luglio sino a domenica 7 settembre 2014.
Dopo l’ampia mostra itinerante © MURAKAMI e la grande retrospettiva realizzata nei fastosi saloni della Reggia di Versailles, quella di Milano è una proposta inedita, che indaga le rinnovate modalità di pittura utilizzate dall’artista negli ultimi due anni e propone tecniche e stili sviluppati dall’artista a partire da Ego, la grande rassegna del 2012 tenutasi all’ Al Riwaq Hall di Doha nel Qatar.
Attraverso una selezione di lavori recenti, la mostra intende sottolineare l’abilità di Murakami nel fondere riferimenti storici, contemporanei e fantascientifici in una moltitudine di stili, metodologie, forme e tecniche che sono divenute nel tempo una sorta di marchio stilistico di un artista tra i più celebrati del nostro tempo.
All’ingresso della mostra i visitatori saranno accolti dagli argentei riflessi di luce della scultura Oval Buddha Silver (2008), capolavoro di tecnica sia per gli attraenti minuziosi dettagli, sia per l’imponente quanto inquietante presenza.
Il percorso espositivo prosegue con la presentazione di tre Arhat di grande formato, tra i 5 e i 10 metri di lunghezza, pensati in risposta al recente grande terremoto in Giappone nel 2011. Il termine Arhat deriva dal sanscrito e significa “essere che ha raggiunto l’illuminazione”. La fonte delle immagini rappresentate in questi dipinti è un antico racconto che narra le vicende dei monaci Buddisti che affrontano il declino e la morte, in cui mostri demoniaci e monaci decrepiti in tonache e paramenti tradizionali vagano percorrendo paesaggi psichedelici. Un legame forte con la splendida Sala delle Cariatidi, un tempo sala da ballo poi gravemente danneggiata dai bombardamenti: questo gioiello architettonico oggi rivive grazie ad interventi di restauro che tuttavia hanno lasciato volutamente visibili le ferite e le cicatrici provocate dal tragico evento.
In mostra sarà inoltre esposta una selezione di autoritratti dipinti dell’artista, che giocosamente rappresentano la continua ricerca che Murakami ha condotto sulla propria immagine e sulla percezione perennemente mutevole del proprio posto nell’universo.
Infine, una terza serie di dipinti, appositamente realizzati per l’esposizione, ritrae una costellazione di teschi che – quasi come in una cascata – si sovrappongono l’uno con l’altro, fondendosi insieme: colori e forme psichedeliche si pongono così in definitivo contrasto con l’aspetto macabro del soggetto.
L’intera immagine coordinata della mostra è il frutto della collaborazione con lo Studio R.A.D.L., sponsor tecnico della mostra Takashi Murakami Il ciclo di Arhat.
In concomitanza con l’esposizione, mercoledì 23 luglio alle 18.00 e giovedì 24 luglio alle 20.00 presso l’Apollo spazioCinema sarà presentata l’anteprima Italiana di Jellyfish Eyes, il primo lungometraggio live-action di Murakami. Il film, realizzato nel corso di questi ultimi dieci anni, utilizza sia l’azione dal vero che immagini generate al computer (CGI) proponendo un racconto sull’adolescenza nel Giappone contemporaneo di un ragazzo che confronta il proprio passato con il proprio futuro post – Fukushima.
IL CICLO DI ARHAT
a cura di Francesco Bonami
Palazzo Reale
piazza Duomo 12 - Milano
dal 23/7/2014 al 7/9/2014
Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale presentano, nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi, un’esposizione di opere di pittura e scultura di grandi dimensioni realizzate dall’artista contemporaneo Takashi Murakami. Curata da Francesco Bonami, organizzata da Blum & Poe e Kaikai Kiki Co. Ltd. in collaborazione con ALTOFRAGILE e grazie allo speciale supporto di yoox.com , è la prima mostra del grande artista giapponese in uno spazio espositivo pubblico italiano e rimarrà aperta ai visitatori da giovedì 24 luglio sino a domenica 7 settembre 2014.
Dopo l’ampia mostra itinerante © MURAKAMI e la grande retrospettiva realizzata nei fastosi saloni della Reggia di Versailles, quella di Milano è una proposta inedita, che indaga le rinnovate modalità di pittura utilizzate dall’artista negli ultimi due anni e propone tecniche e stili sviluppati dall’artista a partire da Ego, la grande rassegna del 2012 tenutasi all’ Al Riwaq Hall di Doha nel Qatar.
Attraverso una selezione di lavori recenti, la mostra intende sottolineare l’abilità di Murakami nel fondere riferimenti storici, contemporanei e fantascientifici in una moltitudine di stili, metodologie, forme e tecniche che sono divenute nel tempo una sorta di marchio stilistico di un artista tra i più celebrati del nostro tempo.
All’ingresso della mostra i visitatori saranno accolti dagli argentei riflessi di luce della scultura Oval Buddha Silver (2008), capolavoro di tecnica sia per gli attraenti minuziosi dettagli, sia per l’imponente quanto inquietante presenza.
Il percorso espositivo prosegue con la presentazione di tre Arhat di grande formato, tra i 5 e i 10 metri di lunghezza, pensati in risposta al recente grande terremoto in Giappone nel 2011. Il termine Arhat deriva dal sanscrito e significa “essere che ha raggiunto l’illuminazione”. La fonte delle immagini rappresentate in questi dipinti è un antico racconto che narra le vicende dei monaci Buddisti che affrontano il declino e la morte, in cui mostri demoniaci e monaci decrepiti in tonache e paramenti tradizionali vagano percorrendo paesaggi psichedelici. Un legame forte con la splendida Sala delle Cariatidi, un tempo sala da ballo poi gravemente danneggiata dai bombardamenti: questo gioiello architettonico oggi rivive grazie ad interventi di restauro che tuttavia hanno lasciato volutamente visibili le ferite e le cicatrici provocate dal tragico evento.
In mostra sarà inoltre esposta una selezione di autoritratti dipinti dell’artista, che giocosamente rappresentano la continua ricerca che Murakami ha condotto sulla propria immagine e sulla percezione perennemente mutevole del proprio posto nell’universo.
Infine, una terza serie di dipinti, appositamente realizzati per l’esposizione, ritrae una costellazione di teschi che – quasi come in una cascata – si sovrappongono l’uno con l’altro, fondendosi insieme: colori e forme psichedeliche si pongono così in definitivo contrasto con l’aspetto macabro del soggetto.
L’intera immagine coordinata della mostra è il frutto della collaborazione con lo Studio R.A.D.L., sponsor tecnico della mostra Takashi Murakami Il ciclo di Arhat.
In concomitanza con l’esposizione, mercoledì 23 luglio alle 18.00 e giovedì 24 luglio alle 20.00 presso l’Apollo spazioCinema sarà presentata l’anteprima Italiana di Jellyfish Eyes, il primo lungometraggio live-action di Murakami. Il film, realizzato nel corso di questi ultimi dieci anni, utilizza sia l’azione dal vero che immagini generate al computer (CGI) proponendo un racconto sull’adolescenza nel Giappone contemporaneo di un ragazzo che confronta il proprio passato con il proprio futuro post – Fukushima.