DUBRAVKA UGREŠIĆ
CULTURA KARAOKE
Nottetempo, 5/6/2014
collana "Cronache"
Nel libro di Dubravka Ugrešić, quella che ci si dispiega davanti agli occhi è una perlustrazione pungente e piena di humour dell’omologazione che colonizza e digerisce ogni aspetto della nostra esistenza, dell’illusione consumistica dell’opulenza, della marginalizzazione delle differenze, in cui non sono piú pensabili controculture rivoluzionarie, ma un’unica magmatica, dilagante incultura – o, piú precisamente: una cultura karaoke… Come nel gioco-performance inventato da un musicista giapponese all’inizio degli anni ’70, la “cultura karaoke” consuma gli originali, riproduce modelli, moltiplica anonimamente materiali, rende tutti star per qualche minuto. Dalla televisione alla letteratura, dalla chirurgia plastica al libero mercato, da internet alle mode e ai modi della vita quotidiana, dai sistemi politici alle ideologie, Ugrešić perlustra “il globale spettacolo karaoke e tutti noi – che ne siamo volontari, identici seguaci”.
Dubravka Ugrešić (Zagabria, 1949), scrittrice e saggista croata, ha lasciato nel 1993 il suo paese a causa degli attacchi subiti per il suo impegno contro il nazionalismo e la guerra, e vive da allora fra l’Olanda e gli Stati Uniti, dove insegna scrittura creativa. Il suo lavoro è tradotto in più di 20 lingue. Collabora con importanti periodici, tra cui Salamagundi Magazine, The Baffler e Gazeta Wyborcza.
In Italia ha pubblicato, per nottetempo, Vietato leggere (2005), Premio Feronia Città di Fiano, Baba Jaga ha fatto l’uovo (2011), James Tiptree Literary Award e Cultura Karaoke (2014), che ha ricevuto il Premio Jean Améry per la saggistica nel 2011 ed è stato finalista al National Book Critics Circle Award per la critica.
CULTURA KARAOKE
Nottetempo, 5/6/2014
collana "Cronache"
Nel libro di Dubravka Ugrešić, quella che ci si dispiega davanti agli occhi è una perlustrazione pungente e piena di humour dell’omologazione che colonizza e digerisce ogni aspetto della nostra esistenza, dell’illusione consumistica dell’opulenza, della marginalizzazione delle differenze, in cui non sono piú pensabili controculture rivoluzionarie, ma un’unica magmatica, dilagante incultura – o, piú precisamente: una cultura karaoke… Come nel gioco-performance inventato da un musicista giapponese all’inizio degli anni ’70, la “cultura karaoke” consuma gli originali, riproduce modelli, moltiplica anonimamente materiali, rende tutti star per qualche minuto. Dalla televisione alla letteratura, dalla chirurgia plastica al libero mercato, da internet alle mode e ai modi della vita quotidiana, dai sistemi politici alle ideologie, Ugrešić perlustra “il globale spettacolo karaoke e tutti noi – che ne siamo volontari, identici seguaci”.
Dubravka Ugrešić (Zagabria, 1949), scrittrice e saggista croata, ha lasciato nel 1993 il suo paese a causa degli attacchi subiti per il suo impegno contro il nazionalismo e la guerra, e vive da allora fra l’Olanda e gli Stati Uniti, dove insegna scrittura creativa. Il suo lavoro è tradotto in più di 20 lingue. Collabora con importanti periodici, tra cui Salamagundi Magazine, The Baffler e Gazeta Wyborcza.
In Italia ha pubblicato, per nottetempo, Vietato leggere (2005), Premio Feronia Città di Fiano, Baba Jaga ha fatto l’uovo (2011), James Tiptree Literary Award e Cultura Karaoke (2014), che ha ricevuto il Premio Jean Améry per la saggistica nel 2011 ed è stato finalista al National Book Critics Circle Award per la critica.