KARLHEINZ STOCKHAUSEN
a cura di Robin Maconie
introduzione di Massimiliano Viel
SULLA MUSICA
Postmediabooks, 6/2/2014
Se consideriamo le grandi personalità del Novecento, Stockhausen si distingue come una delle forze più creative nella musica contemporanea. Figura controversa e a tratti contraddittoria Stockhausen in queste pagine mostra di essere semplicemente inafferrabile nella vastità delle sue riflessioni e allo stesso tempo di una lampante chiarezza nella sua visione della musica e del mondo. Stockhausen ha investigato a fondo tutti gli aspetti del suono nelle sue composizioni e nella sua ricerca teorica; era attratto dall'idea di un controllo totale del processo compositivo grazie, anche, al contributo dell'elettronica. In queste conferenze e interviste si delinea anche il suo tentativo, come teorico e insegnante, di considerare la musica all'interno del quadro più ampio della cultura dell'uomo.
Nel 1971 Stockhausen arrivò in Inghilterra per una serie di concerti pubblici e di conferenze. Era di umore allegro e comunicativo. Le sue conferenze furono un notevole successo poiché trattavano di fronte a un pubblico sostanzialmente di non specialisti argomenti della musica contemporanea che erano estremamente complessi e fino ad allora ritenuti esoterici, con un linguaggio da profani. Chi è interessato alla personalità di un grande compositore, troverà in questi testi un autoritratto che sarebbe difficile ottenere in altro modo. I musicisti, siano essi compositori, studenti e insegnanti che si occupano della nuova musica, vi troveranno invece un significato più profondo.
Robin Maconie
Stockhausen è stato di volta in volta additato come kitsch, elitario, intellettuale, naive, inascoltabile, troppo semplice, antiarmonico, neotonale, nazista, esterofilo, pazzo, antiespressivo. Insomma di lui e della sua musica è stato detto di tutto, ma questo è il prezzo da pagare per chi decide di smettere i panni civili per diventare non semplicemente una figura pubblica, ma un simbolo, un bersaglio in piena luce, specie se, come in questo caso, si tratta di una personalità complessa e non facilmente riducibile a un solo semplice stereotipo di massa e che è quindi perfettamente adattabile alle necessità di chiunque voglia costruire una propria identità.
Massimiliano Viel
a cura di Robin Maconie
introduzione di Massimiliano Viel
SULLA MUSICA
Postmediabooks, 6/2/2014
Se consideriamo le grandi personalità del Novecento, Stockhausen si distingue come una delle forze più creative nella musica contemporanea. Figura controversa e a tratti contraddittoria Stockhausen in queste pagine mostra di essere semplicemente inafferrabile nella vastità delle sue riflessioni e allo stesso tempo di una lampante chiarezza nella sua visione della musica e del mondo. Stockhausen ha investigato a fondo tutti gli aspetti del suono nelle sue composizioni e nella sua ricerca teorica; era attratto dall'idea di un controllo totale del processo compositivo grazie, anche, al contributo dell'elettronica. In queste conferenze e interviste si delinea anche il suo tentativo, come teorico e insegnante, di considerare la musica all'interno del quadro più ampio della cultura dell'uomo.
Nel 1971 Stockhausen arrivò in Inghilterra per una serie di concerti pubblici e di conferenze. Era di umore allegro e comunicativo. Le sue conferenze furono un notevole successo poiché trattavano di fronte a un pubblico sostanzialmente di non specialisti argomenti della musica contemporanea che erano estremamente complessi e fino ad allora ritenuti esoterici, con un linguaggio da profani. Chi è interessato alla personalità di un grande compositore, troverà in questi testi un autoritratto che sarebbe difficile ottenere in altro modo. I musicisti, siano essi compositori, studenti e insegnanti che si occupano della nuova musica, vi troveranno invece un significato più profondo.
Robin Maconie
Stockhausen è stato di volta in volta additato come kitsch, elitario, intellettuale, naive, inascoltabile, troppo semplice, antiarmonico, neotonale, nazista, esterofilo, pazzo, antiespressivo. Insomma di lui e della sua musica è stato detto di tutto, ma questo è il prezzo da pagare per chi decide di smettere i panni civili per diventare non semplicemente una figura pubblica, ma un simbolo, un bersaglio in piena luce, specie se, come in questo caso, si tratta di una personalità complessa e non facilmente riducibile a un solo semplice stereotipo di massa e che è quindi perfettamente adattabile alle necessità di chiunque voglia costruire una propria identità.
Massimiliano Viel