LORENZO NUOVO
LA PAGINA D'ARTE DE "IL MONDO" DI MARIO PANNUNZIO (1949 - 1966)
Edizioni della Laguna, 02/2014
Nel quadro molto articolato degli studi che sin qui hanno affrontato le tematiche sviluppate nei sedici anni di vita del settimanale “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio - Pannunzio di cui nel 2010 ricorreva il centenario della nascita - mancava sino a oggi un contributo che analizzasse compiutamente la posizione tenuta dal giornale sul piano della critica alle arti figurative. Il volume nasce quindi dal desiderio di mettere a fuoco l’orientamento culturale del composito gruppo di autori che nel corso degli anni ha dato vita a una voce forse eterogenea e a tratti eccessivamente angolata, ma di certo, ancora oggi, quanto mai stimolante per quanti non si riconoscano nelle correnti di pensiero dominanti. Al di là della mole impressionante di articoli censiti ed efficacemente riassunti in queste pagine, il lavoro ha soprattutto il merito di portare alla luce le particolarità e anche alcune delle debolezze del quadro di riferimento culturale degli uomini della redazione del “Mondo” nel campo delle arti figurative. Ad illustrare il volume, alcune delle più graffianti vignette di Mino Maccari e Amerigo Bartoli, vignette che nella loro sintetica salacità sono lo specchio più efficace delle posizioni critiche degli autori del settimanale romano.
LA PAGINA D'ARTE DE "IL MONDO" DI MARIO PANNUNZIO (1949 - 1966)
Edizioni della Laguna, 02/2014
Nel quadro molto articolato degli studi che sin qui hanno affrontato le tematiche sviluppate nei sedici anni di vita del settimanale “Il Mondo” diretto da Mario Pannunzio - Pannunzio di cui nel 2010 ricorreva il centenario della nascita - mancava sino a oggi un contributo che analizzasse compiutamente la posizione tenuta dal giornale sul piano della critica alle arti figurative. Il volume nasce quindi dal desiderio di mettere a fuoco l’orientamento culturale del composito gruppo di autori che nel corso degli anni ha dato vita a una voce forse eterogenea e a tratti eccessivamente angolata, ma di certo, ancora oggi, quanto mai stimolante per quanti non si riconoscano nelle correnti di pensiero dominanti. Al di là della mole impressionante di articoli censiti ed efficacemente riassunti in queste pagine, il lavoro ha soprattutto il merito di portare alla luce le particolarità e anche alcune delle debolezze del quadro di riferimento culturale degli uomini della redazione del “Mondo” nel campo delle arti figurative. Ad illustrare il volume, alcune delle più graffianti vignette di Mino Maccari e Amerigo Bartoli, vignette che nella loro sintetica salacità sono lo specchio più efficace delle posizioni critiche degli autori del settimanale romano.