domenica 3 febbraio 2013

ROBERT WILSON: E DEL GUFO UDII LO STRIDERE - PALAZZO SARACENI, BOLOGNA



ROBERT WILSON
E DEL GUFO UDII LO STRIDERE
Palazzo Saraceni
via Farini 15 - Bologna
dal 4/2/2013 al 22/2/2013

Arriva a Palazzo Saraceni la mostra di Robert Wilson dedicata al Macbeth di Verdi, che andrà in scena al Teatro Comunale e di cui il grande artista statunitense cura le scenografie. La preziosa e avanguardistica installazione, che prevede oltre 15 gufi reali, sarà visibile fino al 22 febbraio prossimo negli spazi espositivi della Fondazione Carisbo proprio per assicurare la continuità e il richiamo all’evento. 
Il richiamo al Macbeth tramite un animale simbolo dell’occultismo e della notte, è chiaro fin dal titolo che riprende uno dei passaggi più suggestivi del libretto di Giuseppe Verdi. 

Robert "Bob" Wilson (4 ottobre 1941) è un regista e drammaturgo statunitense. Nel corso della sua articolata carriera, lavora anche come coreografo, pittore, scultore, video artista, designer di suono e luci. È noto soprattutto per la collaborazioni con Philip Glass in Einstein on the Beach, e con numerosi altri artisti, tra i quali William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne. 

Centrale in questa linea progettuale è la proposta con cui si apre la programmazione della Stagione d’Opera, con la nuova produzione del Teatro Comunale del Macbeth di Giuseppe Verdi la cui messa in scena è affidata all’americano Robert Wilson, uno dei più importanti artisti viventi e uno dei più interessanti registi d’opera al mondo. 
La scelta di Bob Wilson è dovuta a due ragioni principali: la prima è legata alla straordinaria immaginazione innovativa, multimediale e visionaria che lo contraddistingue e che si sposa perfettamente con il paesaggio visivo onirico e allucinato evocato da un titolo quale il Macbeth verdiano; la seconda è legata al determinante lavoro svolto dal regista texano nel corso della sua lunga carriera sul teatro di William Shakespeare, che rende questa nuova interpretazione particolarmente interessante sul piano del contributo all’avanzamento delle forme di rappresentazione del grande repertorio drammaturgico-musicale.