L'AMATA
Lettere di e a Elsa Morante
Einaudi, 30/10/2012
"Caro Alberto, mi provo ad essere forte e a lavorare ma poi mi viene la disperazione e penso di lasciare tutto e di correre dove sei tu. Ho sempre lo spavento di rimanere indietro, di diventare brutta, povera, stupida ecc. e che tu non possa mai volermi bene. Io sono un groviglio di cose, di pensieri che mi fanno passare un'ora orribile. Forse non imposterò questa lettera che è troppo vera e tu sei cosi soggetto alle impressioni": chi viene in contatto con Elsa qualche volta la odia, più spesso l'adora. Certo, la forza metamorfica della scrittrice contrasta con la paura della donna incapace di ricevere l'amore che disperatamente le serviva. Non solo le sue opere, ma lei stessa diventa, già in vita, un oggetto di culto.
Lettere di e a Elsa Morante
Einaudi, 30/10/2012
"Caro Alberto, mi provo ad essere forte e a lavorare ma poi mi viene la disperazione e penso di lasciare tutto e di correre dove sei tu. Ho sempre lo spavento di rimanere indietro, di diventare brutta, povera, stupida ecc. e che tu non possa mai volermi bene. Io sono un groviglio di cose, di pensieri che mi fanno passare un'ora orribile. Forse non imposterò questa lettera che è troppo vera e tu sei cosi soggetto alle impressioni": chi viene in contatto con Elsa qualche volta la odia, più spesso l'adora. Certo, la forza metamorfica della scrittrice contrasta con la paura della donna incapace di ricevere l'amore che disperatamente le serviva. Non solo le sue opere, ma lei stessa diventa, già in vita, un oggetto di culto.