RIMI
Einaudi, 29/1/2013
collana "Collezione di poesia"
Rimi è diviso in tre sezioni: nella prima, l'autore si ispira ai sonetti barocchi di Quevedo e Góngora, vertiginosi sia nelle costruzioni formali che nei cortocircuiti fra amore e morte; nell'ultima, traduce e riscrive poesie di Dylan Thomas, cercando di restituirne la potenza orale con gli strumenti più sonori dell'italiano. Al centro di questi due blocchi si colloca il lungo poemetto narrativo à la Beckett (di cui l'autore è traduttore e grande conoscitore) che dà il titolo alla raccolta: un testo in cui versi e prosa giocano a rimpiattino nascondendosi gli uni nell'altra, in un apparente flusso verbale continuo. Spaziando in temi e forme, sperimentando aforismi, giochi di parole e frasi che si stratificano come in un instabile castello di carte ("come all'approssimarsi della sera dovesse darsi in mille pezzi il giorno"), Frasca riesce a costruire una raccolta che, pur rendendo omaggio ai propri modelli letterari, si colloca con grande forza in un territorio poetico originale.
