YVES KLEIN
Judo e teatro, corpo e visioni
a cura di Bruno Corà, Sergio Maifredi, Daniele Moquay
Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 6/6/2012 al 26/8/2012
Il judo e il teatro sono gli elementi dell’opera di Klein su cui hanno puntato l’attenzione i curatori di questa mostra evento che si apre a Genova a Palazzo Ducale il 6 giugno 2012 , giorno in cui ricorrono i 50 anni dalla morte di Yves Klein.
Yves Klein affascinato dalla sensualità del corpo e dal suo movimento lo mette in scena di ritorno dal suo viaggio di studio in Giappone. Dopo aver sorpreso, incantato e scandalizzato l’Europa e l’America con opere d’arte realizzate come performance teatrali, giunge al concetto di superamento dell’arte.
Ad affrontare questa, ancora poco indagata, “vita sul tatami” di Yves Klein: Sergio Maifredi, uomo di teatro e cintura nera di judo; Bruno Corà, critico d’arte che ha raccontato l’artista nelle più importanti esposizioni a lui dedicate in Europa; Daniele Moquay, fondatore degli Archivi Klein a Parigi.
“Per chi, come me, è stato accompagnato dal Judo per tutta la vita, - scrive Sergio Maifredi - è impossibile non leggere in trasparenza tra le righe di Klein gli insegnamenti ricevuti in ore e ore di esercizio in judogi; per chi, come me, di teatro vive è una luminosa scoperta la genialità dello spazio scenico intuito da Klein. Il Judo e il Teatro si intrecciano. Jigoro Kano, il creatore del Judo, nel racchiudere i suoi insegnamenti nei paradigmi dei Kata, usa i codici del Teatro No. Ogni Kata porta in scena un principio del Judo, lo rappresenta.
Il Judo e il Teatro sono fatti di contatto fisico. Di corpi che si toccano, si sfiorano si intrecciano. Di odori, di carne.
Sia nel Judo che nel Teatro il gesto origina dall’azione dell’altro; il Judo e il Teatro sono dinamici, esistono nel movimento: quello che mi interessa nel judo, quello che mi appassiona, è il Movimento, il fine del Movimento che è sempre astratto e puramente spirituale, annota Klein.
Dove l’arte di Klein appare scaturire in modo nitido dal Judo e dal Teatro è nello spazio scenico-tatami-sudario delle antropometrie. La tela bianca posata sul pavimento è l’area del combattimento e al tempo stesso il luogo della rappresentazione.
Ai bordi l’orchestra suona, gli spettatori guardano, il regista Klein, in smoking dirige o forse arbitra l’incontro. Incontro che è rito.
L’impronta della modella è l’impronta del judoka che cade sul tatami, coglie puntuale Pierre Restany.
Yves raggiunge la sintesi di Judo, Teatro e Arte e scrive: Ho lottato contro la mia vocazione di “pittore”, partendo per il Giappone, in cui poter vivere l’avventura del Judo e delle Arti marziali antiche: allo stesso modo, ho lottato contro la mia vocazione “d’uomo di teatro”; ma appunto, il Judo, attraverso la pratica fisica e spirituale dei Kata, si è costituito, mio malgrado e nonostante la mia formazione, come quella disciplina dell’arte che è il teatro.
(…) Amo Molière e Shakespeare perché, nella loro opera, si trova quella trasparenza del vuoto che mi affascina.
Per me “teatro” non è affatto sinonimo di “Rappresentazione” o di “Spettacolo”. In mostra documenti, oggetti, immagini e video testimonianze inedite provenienti dagli Archivi klein di Parigi e da gallerie private oltre ad alcune opere di Rotraud Uecker, sua moglie. Klein, artista dalla sfaccettatissima personalità, fu anche compositore. Così nella Cappella di Palazzo Ducale si ascolterà la Sinfonia Monotòna scritta da Klein su una sola nota ripetuta per 24 minuti, seguiti da altrettanti minuti di silenzio.
Ad introdurre verso l’immaterialità materiale e molto concreta: la parte conclusiva dell’esposizione è infatti dedicata all’oggi di Klein e a quel fenomeno di teatro immateriale che sono le aste delle sue opere, capaci di raggiungere le cifre record di 24 milioni di dollari.
Nel corso della mostra, è in programma una ricca ed internazionale serie di incontri ed eventi con i protagonisti del judo, del teatro e dell’arte di oggi, a Palazzo Ducale ed a Villa Bombrini
In occasione dell’avvio dell’esposizione, a Palazzo Ducale, dal 7 al 9 giugno, si svolgerà la conferenza internazionale “Gioco dramma rito”, organizzata da UISP, IMACCSSS ed Università di Cassino, che avrà il 9 giugno una dimostrazione conclusiva del judo antico di Klein, protagonisti i più elevati gradi del judo internazionale.
A Villa Bombrini, sempre a Genova, a luglio Omaggio a Yves Klein: Blu Blu Blu – Teatro Fisico , eventi e spettacoli dedicati al tema della mostra.
(Se è vero che non si può giudicare una mostra senza averla vista, dalle anticipazioni si ricava l'impressione che si tratti di poco più di una rassegna di filmati e che le opere di Klein siano clamorosamente assenti)
Judo e teatro, corpo e visioni
a cura di Bruno Corà, Sergio Maifredi, Daniele Moquay
Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 6/6/2012 al 26/8/2012
Il judo e il teatro sono gli elementi dell’opera di Klein su cui hanno puntato l’attenzione i curatori di questa mostra evento che si apre a Genova a Palazzo Ducale il 6 giugno 2012 , giorno in cui ricorrono i 50 anni dalla morte di Yves Klein.
Yves Klein affascinato dalla sensualità del corpo e dal suo movimento lo mette in scena di ritorno dal suo viaggio di studio in Giappone. Dopo aver sorpreso, incantato e scandalizzato l’Europa e l’America con opere d’arte realizzate come performance teatrali, giunge al concetto di superamento dell’arte.
Ad affrontare questa, ancora poco indagata, “vita sul tatami” di Yves Klein: Sergio Maifredi, uomo di teatro e cintura nera di judo; Bruno Corà, critico d’arte che ha raccontato l’artista nelle più importanti esposizioni a lui dedicate in Europa; Daniele Moquay, fondatore degli Archivi Klein a Parigi.
“Per chi, come me, è stato accompagnato dal Judo per tutta la vita, - scrive Sergio Maifredi - è impossibile non leggere in trasparenza tra le righe di Klein gli insegnamenti ricevuti in ore e ore di esercizio in judogi; per chi, come me, di teatro vive è una luminosa scoperta la genialità dello spazio scenico intuito da Klein. Il Judo e il Teatro si intrecciano. Jigoro Kano, il creatore del Judo, nel racchiudere i suoi insegnamenti nei paradigmi dei Kata, usa i codici del Teatro No. Ogni Kata porta in scena un principio del Judo, lo rappresenta.
Il Judo e il Teatro sono fatti di contatto fisico. Di corpi che si toccano, si sfiorano si intrecciano. Di odori, di carne.
Sia nel Judo che nel Teatro il gesto origina dall’azione dell’altro; il Judo e il Teatro sono dinamici, esistono nel movimento: quello che mi interessa nel judo, quello che mi appassiona, è il Movimento, il fine del Movimento che è sempre astratto e puramente spirituale, annota Klein.
Dove l’arte di Klein appare scaturire in modo nitido dal Judo e dal Teatro è nello spazio scenico-tatami-sudario delle antropometrie. La tela bianca posata sul pavimento è l’area del combattimento e al tempo stesso il luogo della rappresentazione.
Ai bordi l’orchestra suona, gli spettatori guardano, il regista Klein, in smoking dirige o forse arbitra l’incontro. Incontro che è rito.
L’impronta della modella è l’impronta del judoka che cade sul tatami, coglie puntuale Pierre Restany.
Yves raggiunge la sintesi di Judo, Teatro e Arte e scrive: Ho lottato contro la mia vocazione di “pittore”, partendo per il Giappone, in cui poter vivere l’avventura del Judo e delle Arti marziali antiche: allo stesso modo, ho lottato contro la mia vocazione “d’uomo di teatro”; ma appunto, il Judo, attraverso la pratica fisica e spirituale dei Kata, si è costituito, mio malgrado e nonostante la mia formazione, come quella disciplina dell’arte che è il teatro.
(…) Amo Molière e Shakespeare perché, nella loro opera, si trova quella trasparenza del vuoto che mi affascina.
Per me “teatro” non è affatto sinonimo di “Rappresentazione” o di “Spettacolo”. In mostra documenti, oggetti, immagini e video testimonianze inedite provenienti dagli Archivi klein di Parigi e da gallerie private oltre ad alcune opere di Rotraud Uecker, sua moglie. Klein, artista dalla sfaccettatissima personalità, fu anche compositore. Così nella Cappella di Palazzo Ducale si ascolterà la Sinfonia Monotòna scritta da Klein su una sola nota ripetuta per 24 minuti, seguiti da altrettanti minuti di silenzio.
Ad introdurre verso l’immaterialità materiale e molto concreta: la parte conclusiva dell’esposizione è infatti dedicata all’oggi di Klein e a quel fenomeno di teatro immateriale che sono le aste delle sue opere, capaci di raggiungere le cifre record di 24 milioni di dollari.
Nel corso della mostra, è in programma una ricca ed internazionale serie di incontri ed eventi con i protagonisti del judo, del teatro e dell’arte di oggi, a Palazzo Ducale ed a Villa Bombrini
In occasione dell’avvio dell’esposizione, a Palazzo Ducale, dal 7 al 9 giugno, si svolgerà la conferenza internazionale “Gioco dramma rito”, organizzata da UISP, IMACCSSS ed Università di Cassino, che avrà il 9 giugno una dimostrazione conclusiva del judo antico di Klein, protagonisti i più elevati gradi del judo internazionale.
A Villa Bombrini, sempre a Genova, a luglio Omaggio a Yves Klein: Blu Blu Blu – Teatro Fisico , eventi e spettacoli dedicati al tema della mostra.
(Se è vero che non si può giudicare una mostra senza averla vista, dalle anticipazioni si ricava l'impressione che si tratti di poco più di una rassegna di filmati e che le opere di Klein siano clamorosamente assenti)