BORIS LURIE
NO! ART OF THE 1960S
S.U.C. Spazio Urbano Contemporaneo
piazza delle Murate - Firenze
8/6/2012 - 31/7/2012
Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights (RFK) e Boris Lurie Art Foundation presentano: "NO!ART" of the 1960s di BORIS LURIE (1924 -2008) Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights (RFK) in collaborazione con Boris Lurie Art Foundation è lieta di presentare "NO!ART" una mostra retrospettiva dell'artista Boris Lurie (1924 -2008) composta da 27 opere degli anni sessanta. La mostra sarà aperta al pubblico dall’8 giugno al 31 luglio 2012 presso il Robert F. Kennedy Center di Firenze, nello Spazio SUC, al primo piano, in Piazza delle Murate. Il ricevimento inaugurale si terrà invece successivamente, al RFK Center, giovedì 21 giugno 2012 alle ore 17.
Nella sua lettera di benvenuto alla mostra di Lurie, Kerry Kennedy, Presidente della Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights afferma: “Nel corso di alcuni fra i decenni più tumultuosi della nostra storia, in anni in cui sono stati abbattuti e ricostruiti governi, e in cui la percezione culturale dei concetti di razza, etnicità, genere, e povertà è cambiata radicalmente, a causa di un mutamento globale di paradigma, Lurie non permise mai che il mondo dimenticasse che, di fronte alle violazioni dei diritti umani, “NO!” è l’unica risposta accettabile.” Boris Lurie nacque a Leningrado nel 1924 e morì a New York nel 2008.
La sua famiglia lasciò il paese tra la morte di Lenin e l'ascesa di Stalin, per stabilirsi a Riga, in Lettonia. Lurie frequentò le scuole di lingua tedesca fino a che i nazisti non lo rinchiusero nei lager con la sua famiglia. Dal 1941-1945, Lurie e suo padre vennero trasferiti in vari campi di concentramento, tra cui Stutthof e Buchenwald. Sua nonna, la madre e la sorella, vennero trucidate dai nazisti nel 1941 nell’eccidio di Rumbula, una zona balneare vicino Riga. L’esperienza di Lurie, internato da giovane nei campi di sterminio, segnerà profondamente la sua visione del mondo e la direzione che la sua arte avrebbe preso. Dopo la loro liberazione, da parte delle truppe di Stalin, Lurie e suo padre vennero liberati ed emigrarono in America. Lurie aveva mostrato interesse per l'arte fin dalla tenera età e a New York lavorò per proprio, creando e sviluppandosi come artista. Fu proprio durante questo periodo Lurie che incontrò molti altri artisti, intellettuali, e persone a lui affini. Sono passati oltre 50 anni dalla prima mostra italiana di Lurie presso la Galleria Arturo Schwarz a Milano. Fu una mostra condannata, osannata, discussa ma anche recensita, e divenne fondamentale per il movimento di avanguardia anti-establishment. Al suo ritorno negli Stati Uniti, fu allestito il Doom Show alla March Gallery, sulle Decima strada Est di New York, il quartiere dei giovani artisti. In seguito Gertrude Stein portò la mostra in una galleria dei quartieri alti, nella zona degli artisti affermati.
John Wronoski ha scritto: "I soggetti di Lurie, implicitamente, erano sempre informati storicamente, socialmente e politicamente; ma nel 1959, quando fece amicizia con Sam Goodman e Stanley Fisher, il suo lavoro divenne più aggressivo intridendosi di critica sociale. Fondarono il Movimento NO! ART come reazione a tutto ciò che essi vedevano come il degrado dell’avanguardia, quale l'espressionismo astratto e il suo disimpegno politico e sociale, una resistenza che sarebbe diventata ancora più stridente con l'avvento della Pop Art. NO! ART insisteva ancora una volta sul fatto che l'arte doveva affrontare il mondo reale. NO! ART chiamava a un'arte che avesse a che fare con le verità difficili, come l'imperialismo, il razzismo, la discriminazione sessuale, il consumismo, la proliferazione nucleare, portando all'azione sociale ".
NO! ART OF THE 1960S
S.U.C. Spazio Urbano Contemporaneo
piazza delle Murate - Firenze
8/6/2012 - 31/7/2012
Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights (RFK) e Boris Lurie Art Foundation presentano: "NO!ART" of the 1960s di BORIS LURIE (1924 -2008) Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights (RFK) in collaborazione con Boris Lurie Art Foundation è lieta di presentare "NO!ART" una mostra retrospettiva dell'artista Boris Lurie (1924 -2008) composta da 27 opere degli anni sessanta. La mostra sarà aperta al pubblico dall’8 giugno al 31 luglio 2012 presso il Robert F. Kennedy Center di Firenze, nello Spazio SUC, al primo piano, in Piazza delle Murate. Il ricevimento inaugurale si terrà invece successivamente, al RFK Center, giovedì 21 giugno 2012 alle ore 17.
Nella sua lettera di benvenuto alla mostra di Lurie, Kerry Kennedy, Presidente della Robert F. Kennedy Center for Justice & Human Rights afferma: “Nel corso di alcuni fra i decenni più tumultuosi della nostra storia, in anni in cui sono stati abbattuti e ricostruiti governi, e in cui la percezione culturale dei concetti di razza, etnicità, genere, e povertà è cambiata radicalmente, a causa di un mutamento globale di paradigma, Lurie non permise mai che il mondo dimenticasse che, di fronte alle violazioni dei diritti umani, “NO!” è l’unica risposta accettabile.” Boris Lurie nacque a Leningrado nel 1924 e morì a New York nel 2008.
La sua famiglia lasciò il paese tra la morte di Lenin e l'ascesa di Stalin, per stabilirsi a Riga, in Lettonia. Lurie frequentò le scuole di lingua tedesca fino a che i nazisti non lo rinchiusero nei lager con la sua famiglia. Dal 1941-1945, Lurie e suo padre vennero trasferiti in vari campi di concentramento, tra cui Stutthof e Buchenwald. Sua nonna, la madre e la sorella, vennero trucidate dai nazisti nel 1941 nell’eccidio di Rumbula, una zona balneare vicino Riga. L’esperienza di Lurie, internato da giovane nei campi di sterminio, segnerà profondamente la sua visione del mondo e la direzione che la sua arte avrebbe preso. Dopo la loro liberazione, da parte delle truppe di Stalin, Lurie e suo padre vennero liberati ed emigrarono in America. Lurie aveva mostrato interesse per l'arte fin dalla tenera età e a New York lavorò per proprio, creando e sviluppandosi come artista. Fu proprio durante questo periodo Lurie che incontrò molti altri artisti, intellettuali, e persone a lui affini. Sono passati oltre 50 anni dalla prima mostra italiana di Lurie presso la Galleria Arturo Schwarz a Milano. Fu una mostra condannata, osannata, discussa ma anche recensita, e divenne fondamentale per il movimento di avanguardia anti-establishment. Al suo ritorno negli Stati Uniti, fu allestito il Doom Show alla March Gallery, sulle Decima strada Est di New York, il quartiere dei giovani artisti. In seguito Gertrude Stein portò la mostra in una galleria dei quartieri alti, nella zona degli artisti affermati.
John Wronoski ha scritto: "I soggetti di Lurie, implicitamente, erano sempre informati storicamente, socialmente e politicamente; ma nel 1959, quando fece amicizia con Sam Goodman e Stanley Fisher, il suo lavoro divenne più aggressivo intridendosi di critica sociale. Fondarono il Movimento NO! ART come reazione a tutto ciò che essi vedevano come il degrado dell’avanguardia, quale l'espressionismo astratto e il suo disimpegno politico e sociale, una resistenza che sarebbe diventata ancora più stridente con l'avvento della Pop Art. NO! ART insisteva ancora una volta sul fatto che l'arte doveva affrontare il mondo reale. NO! ART chiamava a un'arte che avesse a che fare con le verità difficili, come l'imperialismo, il razzismo, la discriminazione sessuale, il consumismo, la proliferazione nucleare, portando all'azione sociale ".