GIOVANNI CARLO FEDERICO
VILLA
VENEZIA, L'ALTRO RINASCIMENTO. 1450-1581
Einaudi (10 ottobre 2014)
Collana: Piccola storia dell'arte
Un saggio per ripensare il ruolo di Venezia nello sviluppo dell'arte moderna, dal primato cinquecentesco al portato di lungo periodo.
Dai monumenti di Pietro e Tullio Lombardo ai prodotti delle manifatture tessili, dai tratti di pennello di Cima da Conegliano alla rivoluzione visiva di Giovanni Bellini e Tiziano.
Dalla produzione navale dell'Arsenale agli scritti di Ermolao Barbaro, fino agli aridi saggi sulla partita doppia, le discussioni politiche, le prime collezioni da museo, gli orti botanici: tutto è frutto di una medesima e ben orientata società, cosi che questi e molti altri elementi risultano collegati fra loro da fili a prima vista trasparenti.
Produttori e artisti, politici ed eruditi, pensatori e condottieri respiravano la medesima aria, condividendo, e spesso combattendo, l'irripetibile atmosfera dell'epoca.
Giovanni Villa prende in esame le loro opere e le analizza come sfaccettature di un "sistema" unico, negli anni compresi tra il 1450-1581: una vicenda culturale che ha inizio con l'arrivo a Venezia di Antonello da Messina e termina con il riconoscimento europeo di Tiziano Vecellio.
VENEZIA, L'ALTRO RINASCIMENTO. 1450-1581
Einaudi (10 ottobre 2014)
Collana: Piccola storia dell'arte
Un saggio per ripensare il ruolo di Venezia nello sviluppo dell'arte moderna, dal primato cinquecentesco al portato di lungo periodo.
Dai monumenti di Pietro e Tullio Lombardo ai prodotti delle manifatture tessili, dai tratti di pennello di Cima da Conegliano alla rivoluzione visiva di Giovanni Bellini e Tiziano.
Dalla produzione navale dell'Arsenale agli scritti di Ermolao Barbaro, fino agli aridi saggi sulla partita doppia, le discussioni politiche, le prime collezioni da museo, gli orti botanici: tutto è frutto di una medesima e ben orientata società, cosi che questi e molti altri elementi risultano collegati fra loro da fili a prima vista trasparenti.
Produttori e artisti, politici ed eruditi, pensatori e condottieri respiravano la medesima aria, condividendo, e spesso combattendo, l'irripetibile atmosfera dell'epoca.
Giovanni Villa prende in esame le loro opere e le analizza come sfaccettature di un "sistema" unico, negli anni compresi tra il 1450-1581: una vicenda culturale che ha inizio con l'arrivo a Venezia di Antonello da Messina e termina con il riconoscimento europeo di Tiziano Vecellio.