domenica 19 ottobre 2014

PREMIO PRIMO LEVI 2014 A DENIS MUKWEGE - PALAZZO DUCALE, GENOVA 19/10/2014




PREMIO PRIMO LEVI 2014 A DENIS MUKWEGE
Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9 - Genova
domenica 19/10/2014, ore

La Repubblica Democratica del Congo, che si estende dall’Oceano Atlantico alle pianure dell’est, è la terza nazione per estensione geografica e la quarta per numero di abitanti nel continente africano. Dal 1996 il Congo è stato teatro di uno dei conflitti più sanguinosi del dopoguerra.
Oltre cinque milioni di persone sono morte, un milione risultano disperse e 45.000 persone sono vittime delle guerre civili e della povertà. Come in molte situazioni di conflitto, la violenza di genere è molto diffusa, gli stupri sono sistematici e servono alle milizie per affermare il loro potere.
Delle vittime di questi stupri si occupa da circa 14 anni il Dottor Denis Mukwege, ginecologo congolese fondatore del Panzi Hospital di Bukavu (estremo nordest del Congo, denominato Kivu).
Denis Mukwege, terzo di nove figli di un ministro pentecostale ha studiato medicina per il desiderio di guarire i malati dei quali il padre si prendeva cura attraverso la preghiera. Lavora inizialmente in un ospedale rurale dove viene a contatto con le difficoltà vissute dalle donne che non avevano accesso all’assistenza sanitaria ad affrontare le complicazioni del parto, da qui la decisione di trasferirsi in Francia per studiare ginecologia. Dopo la specializzazione in ginecologia in Francia, torna nella città natale di Bukavu.
Sono oltre 40.000 le donne vittime di violenza curate al Panzi Hospital dal Dott. Mukwege il quale definisce la violenza sessuale un’arma di guerra, pianificata a tavolino come una strategia militare e in grado di distruggere, meglio di una pallottola, più persone in una volta sola.
La violenza subita dalle donne, spesso di fronte a mariti, figli, genitori e suoceri, ha infatti lo scopo di distruggere la dignità dell’intera famiglia.
“L’uomo che ripara le donne” (dal titolo della biografia che gli ha dedicato la giornalista belga Colette Braeckman) non si sottrae neanche alla denuncia criticando su un articolo pubblicato su Le Monde, sia l’operato dei 17.000 soldati della locale missione Onu malamente impegnati a fare il loro dovere per il mantenimento della pace e della razza umana, che l’esercito regolare reo di violentare le donne esattamente come le milizie ribelli, che il governo della Repubblica Democratica del Congo il quale ha interesse a lasciare il paese nell’instabilità.
Di particolare importanza il discorso che nel settembre del 2012 tenne alle Nazioni Unite, dove ribadì la gravità dell’impunità degli stupri di massa criticando pubblicamente la Comunità Internazionale e il Governo Congolese.
Il dott. Mukwege racconta da anni la tragedia degli stupri e delle spaventose torture subite dalle donne congolesi, citando numeri raccapriccianti e chiedendosi come sia ancora possibile che nessuna autorità politica internazionale prenda provvedimenti concreti. La difficoltà nel curare le donne vittime di stupri non è solo in relazione all’intervento chirurgico che devono affrontare ma soprattutto alla resistenza psicologica necessaria per poter affrontare l’intervento e il lungo lavoro di recupero per ritrovare la forza di vivere.
La capacità di reazione e la determinazione delle donne curate dal Dott. Mukwege, lo hanno spinto a tornare in Congo nel gennaio 2013 dopo alcuni mesi di soggiorno forzato in Svezia e Belgio in seguito all’ottavo attentato schivato dal dottore. Al suo ritorno la popolazione gli riservò una calorosa accoglienza lungo tutto il tragitto che va dall’aeroporto di Kavumu alla città di Bukavu, soprattutto le sue pazienti, le quali avevano raccolto fondi per pagare il suo biglietto di ritorno con la vendita di ananas e cipolle.

Numerosi i riconoscimenti ricevuti dal Dott. Mukwege per il suo impegno: – Premio Speciale per i diritti umani, Francia 2007 – Premio Internazionale delle Nazioni Unite per i diritti dell’Uomo nel 2008; – Premio Olof Palme, Svezia 2009; – Africano dell’anno, Nigeria 2009; – Chavalier de la Légion d’Honneur dal governo francese, Kinshasa 2009; – Van Heuven Goedhart-Award dalla Refugee Foundation olandese 2010; – Dottorato honoris causa dalla facoltà di Medicina dell’Università di Umeå, Svezia 2010; – Medaglia Wallenberg, Università del Michigan 2010; – Premio Re Baldovino, Belgio 2011; – Premio Clinton, Usa 2011; – Chavalier de la Légion d’Honneur Française 2013; – Human Rights First Award 2013; – Right Livelihood Award, Svezia 2013; – Premio per la prevenzione dei conflitti, Fondazione Chirac, Francia 2013.