EMILIO VILLA
VILLADROME
a cura di Mario Diacono e Piero Varroni
Studio Varroni / Eos Libri d’Artista
Via Saturnia 55, int. 2 – Roma
dal 9/10/2014 al 14/11/2014
Lo Studio Varroni / Eos Libri d’Artista presenta, dal 9 ottobre al 14 novembre 2014, la mostra VILLADROME Emilio Villa libri riviste scritti 1947-1992, a cura di Mario Diacono e Piero Varroni.
Emilio Villa (Affori, 1914 – Rieti, 2003) è una delle figure più radicali dell’avanguardia del secondo novecento. Intellettuale poliedrico, artista, poeta, critico d’arte, biblista, traduttore, filologo, pone la parola al centro della sua ricerca poetica, sperimentando con libertà e irriverenza una nuova forma di scrittura. Lontana dai canoni stabiliti, la sua poesia si fonde con la pagina e si fa oggetto, modellandosi su una lingua ibrida che mescola idiomi antichi e moderni.
Villa ricopre un ruolo di primo piano nel panorama artistico e culturale italiano, rimanendo comunque in una sorta di programmatica “clandestinità”, lontano da movimenti, gruppi, accademie, e dall’editoria tradizionale e di consumo; attuando poi, in età matura, una consapevole e volontaria dispersione della sua opera. Pubblica libri, riviste, testi critici fuori da ogni canone ufficiale; ne disegna la veste tipografica e li realizza in tirature molto limitate, talvolta addirittura in copia unica.
Mentore segreto e propulsore di nuove avanguardie, incoraggia e promuove l’opera iniziale di artisti (Burri, Capogrossi, Rotella, Mirko, Novelli, De Bernardi, Parmiggiani, Nuvolo, e molti altri) ai quali dedica una serie di saggi-poesia, rimasti memorabili, e raccolti in Attributi dell’arte odierna 1947-1967 (Feltrinelli, 1970).
La mostra VILLADROME (meta-nome dato a Villa da Duchamp) celebra il centenario della nascita del poeta iper-poeta con una selezione di opere di poesia visuale, libri d’artista, riviste, cataloghi di mostre di artisti, nonché “oggetti di poesia”, testi e poesie autografe, che abbracciano un arco di tempo che va dal 1947 al 1992.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Eos Libri d’Artista con un testo di Mario Diacono.
Nato ad Affori (Milano) nel 1914, svolge i suoi studi in seminario nei dintorni di Seveso, poi all’Istituto Biblico di Roma, dove studia la letteratura semitica, specializzandosi in quella assiro-babilonese e ugaritica. In rapporto con le avanguardie artistiche internazionali, soprattutto dopo aver lavorato in Brasile presso il Museo d’Arte Moderna di San Paolo, promuove iniziative e fonda riviste (tra le quali Arti Visive e Ex). Tra i primi libri, del 1947 è la raccolta Oramai, scritta in italiano ma con ricorso al gergale e al dialettale. Seguono E ma dopo, del 1950; Sì, ma lentamente, del 1954 e 17 variazioni su temi proposti per una pura ideologia fonetica, del 1955; Heurarium, del 1961.
Una scelta dei suoi interventi sulle arti visive è pubblicata in Attributi dell’arte odierna 1947-67 (Feltrinelli, 1970), e parte della sua produzione poetica, caratterizzata da un importante e consapevole plurilinguismo (italiano, latino, greco, portoghese, provenzale, francese, dialetto milanese), si trova in Opere poetiche a cura di Aldo Tagliaferri (Coliseum, Milano 1998) e Zodiaco a cura di Cecilia Bello (Empirìa, Roma 2000). Tra le sue traduzioni si ricordano: dall’accadico, il testo di una favola dell’Enuma Elish (1959), Giobbe e il Cantico dei Cantici (Poligono, 1947), e Odissea (Guanda 1964) a cui lavora per venti anni; nonché Saffo (2RC, Roma 1982). Rimasta inedita è la traduzione completa dell'Antico Testamento. È autore di numerose pubblicazioni realizzate con vari artisti (Burri, Novelli, Costa, ecc.) e firma oggetti di poesia con gli artisti Giorgio Cegna e Silvio Craia. Tra le sue mostre: Biennale di Venezia, 1993; Accademia di Brera, Milano 1995; Museo Pecci, Prato 1996; e la grande esposizione Emilio Villa poeta e scrittore, Reggio Emilia 2008. Si è spento a Rieti nel 2003.
Si ringraziano: Mirella Bentivoglio, la Collezione Maramotti, l’Archivio Luciano Caruso, lo Studio Bibliografico Marini, Silvio Craia, Alfonso Filieri e Sergio Zuccaro per la loro disponibilità a concedere le opere e i libri che hanno reso possibile questo piccolo omaggio a Emilio Villa.
VILLADROME
a cura di Mario Diacono e Piero Varroni
Studio Varroni / Eos Libri d’Artista
Via Saturnia 55, int. 2 – Roma
dal 9/10/2014 al 14/11/2014
Lo Studio Varroni / Eos Libri d’Artista presenta, dal 9 ottobre al 14 novembre 2014, la mostra VILLADROME Emilio Villa libri riviste scritti 1947-1992, a cura di Mario Diacono e Piero Varroni.
Emilio Villa (Affori, 1914 – Rieti, 2003) è una delle figure più radicali dell’avanguardia del secondo novecento. Intellettuale poliedrico, artista, poeta, critico d’arte, biblista, traduttore, filologo, pone la parola al centro della sua ricerca poetica, sperimentando con libertà e irriverenza una nuova forma di scrittura. Lontana dai canoni stabiliti, la sua poesia si fonde con la pagina e si fa oggetto, modellandosi su una lingua ibrida che mescola idiomi antichi e moderni.
Villa ricopre un ruolo di primo piano nel panorama artistico e culturale italiano, rimanendo comunque in una sorta di programmatica “clandestinità”, lontano da movimenti, gruppi, accademie, e dall’editoria tradizionale e di consumo; attuando poi, in età matura, una consapevole e volontaria dispersione della sua opera. Pubblica libri, riviste, testi critici fuori da ogni canone ufficiale; ne disegna la veste tipografica e li realizza in tirature molto limitate, talvolta addirittura in copia unica.
Mentore segreto e propulsore di nuove avanguardie, incoraggia e promuove l’opera iniziale di artisti (Burri, Capogrossi, Rotella, Mirko, Novelli, De Bernardi, Parmiggiani, Nuvolo, e molti altri) ai quali dedica una serie di saggi-poesia, rimasti memorabili, e raccolti in Attributi dell’arte odierna 1947-1967 (Feltrinelli, 1970).
La mostra VILLADROME (meta-nome dato a Villa da Duchamp) celebra il centenario della nascita del poeta iper-poeta con una selezione di opere di poesia visuale, libri d’artista, riviste, cataloghi di mostre di artisti, nonché “oggetti di poesia”, testi e poesie autografe, che abbracciano un arco di tempo che va dal 1947 al 1992.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Eos Libri d’Artista con un testo di Mario Diacono.
Nato ad Affori (Milano) nel 1914, svolge i suoi studi in seminario nei dintorni di Seveso, poi all’Istituto Biblico di Roma, dove studia la letteratura semitica, specializzandosi in quella assiro-babilonese e ugaritica. In rapporto con le avanguardie artistiche internazionali, soprattutto dopo aver lavorato in Brasile presso il Museo d’Arte Moderna di San Paolo, promuove iniziative e fonda riviste (tra le quali Arti Visive e Ex). Tra i primi libri, del 1947 è la raccolta Oramai, scritta in italiano ma con ricorso al gergale e al dialettale. Seguono E ma dopo, del 1950; Sì, ma lentamente, del 1954 e 17 variazioni su temi proposti per una pura ideologia fonetica, del 1955; Heurarium, del 1961.
Una scelta dei suoi interventi sulle arti visive è pubblicata in Attributi dell’arte odierna 1947-67 (Feltrinelli, 1970), e parte della sua produzione poetica, caratterizzata da un importante e consapevole plurilinguismo (italiano, latino, greco, portoghese, provenzale, francese, dialetto milanese), si trova in Opere poetiche a cura di Aldo Tagliaferri (Coliseum, Milano 1998) e Zodiaco a cura di Cecilia Bello (Empirìa, Roma 2000). Tra le sue traduzioni si ricordano: dall’accadico, il testo di una favola dell’Enuma Elish (1959), Giobbe e il Cantico dei Cantici (Poligono, 1947), e Odissea (Guanda 1964) a cui lavora per venti anni; nonché Saffo (2RC, Roma 1982). Rimasta inedita è la traduzione completa dell'Antico Testamento. È autore di numerose pubblicazioni realizzate con vari artisti (Burri, Novelli, Costa, ecc.) e firma oggetti di poesia con gli artisti Giorgio Cegna e Silvio Craia. Tra le sue mostre: Biennale di Venezia, 1993; Accademia di Brera, Milano 1995; Museo Pecci, Prato 1996; e la grande esposizione Emilio Villa poeta e scrittore, Reggio Emilia 2008. Si è spento a Rieti nel 2003.
Si ringraziano: Mirella Bentivoglio, la Collezione Maramotti, l’Archivio Luciano Caruso, lo Studio Bibliografico Marini, Silvio Craia, Alfonso Filieri e Sergio Zuccaro per la loro disponibilità a concedere le opere e i libri che hanno reso possibile questo piccolo omaggio a Emilio Villa.