IL SAPERE SERVE SOLO PER
DARLO
Mostra in ricordo di DON LORENZO MILANI
e della Scuola di Barbiana
Teatro Società Operaia Cattolica di Certosa
via San Bartolomeo della Certosa - Genova
dal 16 al 25 maggio 2014
Venerdì 16 maggio, ore 18, verrà inaugurata al Teatro Società Operaia Cattolica di Certosa la Mostra fotografica-multimediale "Il sapere serve solo per darlo" per ricordare don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana.
Si tratta di una mostra che arriva direttamente da Roma e segna, per il Teatro, una svolta: non più solo luogo di rappresentazioni, ma anche sala per mostre e convegni.
La strada per Barbiana è ancora oggi una specie di grossa mulattiera. La casa più vicina ad almeno mezzo chilometro, le altre sparse per i monti. Un paese che non è che una chiesa, una canonica e un cimitero.
Da qui, nel 1967, i ragazzi di una scuola speciale lanciarono un appello al Paese, riaffermando il ruolo primario dell’istituzione scolastica nella formazione del “cittadino sovrano”, rilanciando il diritto all’istruzione come presupposto per il diritto all’eguaglianza, denunciando una scuola che stava scadendo nell’insipienza, o meglio, nella in-Sapienza.
È la denuncia di Lettera a una professoressa, il manifesto del metodo educativo della Scuola di Barbiana, la scuola fondata dal giovane e renitente prete fiorentino don Lorenzo Milani, “allontanato” dalla Curia di Firenze in quest’angolo sperduto del Mugello.
Una scuola per montanari, per i figli dei poveri, per i tanti ragazzi che la scuola di allora perdeva, smarrendosi nelle dinamiche del voto-registro, della promozione ai fini del diploma, del dovere degli insegnanti di “fermare” i meno capaci, i meno dotati, “gli svogliati”, in nome di un sapere che fosse privilegio dei più bravi, dei più intelligenti, dei meritevoli.
I ragazzi di Barbiana chiedevano una scuola che non preparasse al diploma, ma alla vita. Che non insegnasse saperi vuoti di senso, ma che attribuisse a tutto un “fine grande”. Il fine grande di Barbiana era il prossimo. “E come vuol amare il prossimo se non con la scuola, la politica e il sindacato?” Barbiana ci insegna che il Sapere non è prestigio ma serve solo per darlo.
Barbiana era una scuola unica. Irripetibile, come diceva lo stesso don Milani. Sicuramente migliorabile.
Barbiana non è il modello di scuola ideale. È una provocazione. Ma che ha la forza di parlarci ancora. E pretende di essere ascoltata.
La mostra, a cura dell'Associazione Cattolica Certosa, sarà visitabile fino al 25 maggio tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 18.00, sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00
Mostra in ricordo di DON LORENZO MILANI
e della Scuola di Barbiana
Teatro Società Operaia Cattolica di Certosa
via San Bartolomeo della Certosa - Genova
dal 16 al 25 maggio 2014
Venerdì 16 maggio, ore 18, verrà inaugurata al Teatro Società Operaia Cattolica di Certosa la Mostra fotografica-multimediale "Il sapere serve solo per darlo" per ricordare don Lorenzo Milani e la Scuola di Barbiana.
Si tratta di una mostra che arriva direttamente da Roma e segna, per il Teatro, una svolta: non più solo luogo di rappresentazioni, ma anche sala per mostre e convegni.
La strada per Barbiana è ancora oggi una specie di grossa mulattiera. La casa più vicina ad almeno mezzo chilometro, le altre sparse per i monti. Un paese che non è che una chiesa, una canonica e un cimitero.
Da qui, nel 1967, i ragazzi di una scuola speciale lanciarono un appello al Paese, riaffermando il ruolo primario dell’istituzione scolastica nella formazione del “cittadino sovrano”, rilanciando il diritto all’istruzione come presupposto per il diritto all’eguaglianza, denunciando una scuola che stava scadendo nell’insipienza, o meglio, nella in-Sapienza.
È la denuncia di Lettera a una professoressa, il manifesto del metodo educativo della Scuola di Barbiana, la scuola fondata dal giovane e renitente prete fiorentino don Lorenzo Milani, “allontanato” dalla Curia di Firenze in quest’angolo sperduto del Mugello.
Una scuola per montanari, per i figli dei poveri, per i tanti ragazzi che la scuola di allora perdeva, smarrendosi nelle dinamiche del voto-registro, della promozione ai fini del diploma, del dovere degli insegnanti di “fermare” i meno capaci, i meno dotati, “gli svogliati”, in nome di un sapere che fosse privilegio dei più bravi, dei più intelligenti, dei meritevoli.
I ragazzi di Barbiana chiedevano una scuola che non preparasse al diploma, ma alla vita. Che non insegnasse saperi vuoti di senso, ma che attribuisse a tutto un “fine grande”. Il fine grande di Barbiana era il prossimo. “E come vuol amare il prossimo se non con la scuola, la politica e il sindacato?” Barbiana ci insegna che il Sapere non è prestigio ma serve solo per darlo.
Barbiana era una scuola unica. Irripetibile, come diceva lo stesso don Milani. Sicuramente migliorabile.
Barbiana non è il modello di scuola ideale. È una provocazione. Ma che ha la forza di parlarci ancora. E pretende di essere ascoltata.
La mostra, a cura dell'Associazione Cattolica Certosa, sarà visitabile fino al 25 maggio tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 18.00, sabato e domenica ore 10.00-12.00 e 15.00-18.00