PAOLO SACCHINI
REGINA BRACCHI
Dagli esordi al Secondo Futurismo
Scripta, 23/9/2013
collana "Ricerche di S/Confine"
Il volume ricostruisce la parabola creativa della scultrice pavese Regina Bracchi (in arte, semplicemente, “Regina”) dagli esordi negli anni Venti sino alla conclusione della sua esperienza futurista alle soglie del secondo conflitto mondiale, con l’obiettivo di proporre al contempo una prima lettura complessiva del dibattito critico sulla sua figura, una più precisa cronologia della vita e delle opere di quel periodo e un inquadramento generale della sua produzione nel contesto delle coeve sperimentazioni dell’arte d’avanguardia italiana ed europea (con più specifico riferimento alle problematiche legate alla scultura novecentesca e al cosiddetto “Secondo Futurismo”).
In particolare, l’analisi intende evidenziare la piena consapevolezza culturale che ha sempre contraddistinto l’operare dell’artista, nonostante la sua ludica ironia – ben espressa nei lavori – sia stata spesso equivocata e assunta quale testimonianza di un atteggiamento quasi naïf.
A tali fini, sono stati utilizzati quali principali strumenti di indagine oltre duemilaseicento disegni (in buona parte inediti) e molti documenti (tra cui la biblioteca personale dell’artista, che viene qui studiata per la prima volta), nel tentativo di fondare ogni considerazione critica su una solida base documentaria.
REGINA BRACCHI
Dagli esordi al Secondo Futurismo
Scripta, 23/9/2013
collana "Ricerche di S/Confine"
Il volume ricostruisce la parabola creativa della scultrice pavese Regina Bracchi (in arte, semplicemente, “Regina”) dagli esordi negli anni Venti sino alla conclusione della sua esperienza futurista alle soglie del secondo conflitto mondiale, con l’obiettivo di proporre al contempo una prima lettura complessiva del dibattito critico sulla sua figura, una più precisa cronologia della vita e delle opere di quel periodo e un inquadramento generale della sua produzione nel contesto delle coeve sperimentazioni dell’arte d’avanguardia italiana ed europea (con più specifico riferimento alle problematiche legate alla scultura novecentesca e al cosiddetto “Secondo Futurismo”).
In particolare, l’analisi intende evidenziare la piena consapevolezza culturale che ha sempre contraddistinto l’operare dell’artista, nonostante la sua ludica ironia – ben espressa nei lavori – sia stata spesso equivocata e assunta quale testimonianza di un atteggiamento quasi naïf.
A tali fini, sono stati utilizzati quali principali strumenti di indagine oltre duemilaseicento disegni (in buona parte inediti) e molti documenti (tra cui la biblioteca personale dell’artista, che viene qui studiata per la prima volta), nel tentativo di fondare ogni considerazione critica su una solida base documentaria.