IL NEGAZIONISMO
Storia di una menzogna
Laterza, 24/1/2013
collana "Storia e società"
La negazione dell'Olocausto non è un fenomeno marginale. Tutt'altro, esso cerca di avvalorarsi come una lettura alternativa, e quindi anche "anticonformista", dei fatti avvenuti, stravolgendone non solo il significato ma alterando completamente la logica degli eventi nel loro succedersi. Contestando alla realtà di esistere, il negazionismo si propone come strategia di ricostruzione del passato a uso del presente, manifestando una forte consapevolezza della sua carica dirompente. Non è un caso, infatti, che abbia trovato diverse sponde in alcune parti del mondo musulmano, a partire dall'Iran di Mahmud Ahmadinejad, e nel web, terreno d'elezione per la sua diffusione. Non ci si trova quindi dinanzi a una stravaganza culturale, a un residuo nostalgico, a un fatto d'ignoranza né a una variante storiografica, sia pure minoritaria, bensì a una visione aggressivamente politica dove la riscrittura di ciò che è stato serve a legittimare le ideologie dei movimenti e dei regimi antisemiti e razzisti che furono sconfitti nel 1945.