martedì 29 ottobre 2013

YONA FRIEDMAN MUSEUM - FONDAZIONE ANTONIO RATTI, COMO



YONA FRIEDMAN MUSEUM
Fondazione Antonio Ratti - Villa Sucota
via per Cernobbio 19 - Como
dal 30/10/2013 al 30/10/2016

Yona Friedman Museum è un’architettura, un museo mobile e portatile, che resterà per tre anni nel parco di Villa Sucota, accanto all'edificio principale della Fondazione Antonio Ratti, creando al contempo un ideale prolungamento della struttura ed un nuovo, ulteriore sviluppo delle attività della FAR.
Il primo appuntamento con questo museo in progress sarà il 30 ottobre alle ore 17. L'inaugurazione di Yona Friedman Museum sarà anche l'occasione per presentare al pubblico tre volumi: il nuovo libro di Yona Friedman, How to exhibit?; l’ultimo libro d’artista prodotto da FAR, Liliana Moro, Moi; e l'esito del XIX CSAV, The collected work of H.C.
Dopo l'esperienza di Friedman come visiting professor del XIV CSAV nel 2008, l'architetto e Annie Ratti hanno avviato uno stimolante dialogo, ancora in corso, il cui primo risultato si concretizza nell’installazione del museo a Villa Sucota. Yona Friedman Museum - Le Musée du Quotidien è un'architettura aperta, interattiva e dinamica, pensata per essere utilizzata da diversi gruppi di persone e in differenti contesti. Nei prossimi tre anni, la struttura ospiterà ed ispirerà una serie di progetti e di attività che ruoteranno attorno al tema “Cosa significa 'esporre'?”. Seguendo la filosofia di Friedman, queste serie d’interazioni ed interventi artistici saranno realizzate trasformando la struttura, per forma e contenuto, a seconda delle necessità, conversazioni ed idee delle persone che prenderanno parte al progetto.
Yona Friedman Museum è la risposta ad una serie di conversazioni e collaborazioni tra numerosi partner: Lorenzo Benedetti (direttore del De Vleeshal, Middelburg), Jean-Baptiste Decavèle, Nico Dockx, Yona Friedman e Annie Ratti. E’ un work in progress artistico e architettonico, composto mediante ‘improvvisazione’ e applicando le Space-Chain Techniques di Yona Friedman. Il museo è stato realizzato da Jean-Baptiste Decavèle e Nico Dockx in collaborazione con due gruppi di studenti ed ex allievi della Royal Academy of Fine Arts di Anversa, Belgio, e dell'Accademia Aldo Galli di Como. I due gruppi hanno lavorato insieme per una settimana assemblando la struttura del museo mobile, un'Iconostase, composta di 500 anelli in acciaio, di 150 cm di diametro l'uno, collegati tra loro. Seguendo i principi base del museo mobile, gli anelli sono ora al loro terzo assemblaggio. Prima di arrivare a Como, costituivano gli elementi strutturali di Architecture without Building, una mostra a cura di Lorenzo Benedetti tenutasi al De Vleeshal; in seguito hanno viaggiato verso la Royal Academy of Fine Arts di Anversa su invito degli studenti e di Nico Dockx, per diventare Museum without Building.