GIANFRANCO BARUCHELLO
Galleria Il Ponte
via di Mezzo 42b - Firenze
dall'11/10/2013 al 10/1/2014
L'esposizione riunisce
venti opere dal 1962 al 1978: dipinti, assemblage, oggetti che abbracciano un
fondamentale periodo della sua attività. Infatti nella tensione di costruirsi un
proprio alfabeto, l'artista acquisisce una precisa cifra espressiva: attraverso
la frantumazione o meglio la “riduzione” all'interno delle proprie opere del
mondo, i cui elementi e dati esterni sezionati e ricostruiti in maniera
miniaturistica si definiscono e prendono corpo sul terreno “neutro” del bianco
di fondo, si accresce il senso di incertezza e indeterminazione di questa
ricostruzione onirica, ironica e al tempo dettagliatissima di una propria
dimensione dell'esistenza.
Questa miniaturizzazione dell'immagine è
“...frutto di una dialettica fra enciclopedia e anarchia, spirito cartesiano e
quello duchampiano, tentativo di sistemazione e impossibilità a realizzarlo. Il
mondo si può assemblare attraverso dettagli che però non possono restituirci
unità e totalità. E' possibile fare enciclopedie del presente, ma sommarie e
provvisorie...” per dirla con le parole di Achille Bonito Oliva che insieme a
Carla Subrizi hanno curato esposizione e catalogo per l'esemplare mostra del
2011 alla GNAM di Roma: Baruchello. Certe idee, in cui emerge la fondamentale
importanza di artista e intellettuale complesso e “multimediale”, che ha
abbracciato ogni modalità espressiva (pittura calligrafica, produzione di
oggetti, testi letterari, teatrali, film, videotapes, fotografia, operazioni
agricole) fino al pieno sconfinamento nell'azione sociale e di cui questa nostra
mostra cerca di evidenziare in modo sintetico un particolare aspetto.
Gianfranco Baruchello nasce a Livorno nel 1924. Al 1959 risalgono gli
inizi della sua ricerca. La sua prima formazione avviene nel clima parigino:
Sebastian Matta, Alain Jouffroy,…nel 1962 conosce Marcel Duchamp e, nel 1964 a
New York, John Cage. Si confronta con la pop art e l'espressionismo astratto
americano. Le esperienze americane si concretizzano nelle grandi tele bianche,
l'eredità europea si materializza invece nella creazione di oggetti vicini allo
spirito del Nouveau Réalisme. È del 1962 la partecipazione alla mostra New
Realists organizzata da Pierre Restany alla Sidney Janis Gallery di New York.
Nel 1963 tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma, e nel 1964 alla
galleria Cordier & Ekstrom di New York. Al 1963 risale il suo primo film, Il
grado zero del paesaggio, al quale segue nel 1964 La verifica incerta. Nel 1963
inizia la collaborazione con la galleria Schwarz di Milano.
Dal 1975 va a
vivere in campagna e inizia l'operazione Agricola Cornelia S.p.A., una società
regolarmente costituita con lo scopo sociale di coltivare la terra. Nel 1977
partecipa alla VI Documenta di Kassel. al 1981 risale la mostra Agricola
Cornelia (materiali, testi. fotografie) relativa agli anni dell'operazione
1973-81 e seguono antologiche a Livorno e a Mantova nel 1982. Nel 1989 partecipa
alla mostra Artisti Italiani contro l'Apartheid e nel 1990 partecipa alla
collettiva Chiasmus alla Galleria Bornholt a Londra con Pistoletto, Paolini e
Catalano. Partecipa alla Biennale di Venezia con Luogo del mutamento e nel 1991
alla Quadriennale romana. Nel 1992 grande antologica ad Aosta intitolata
l'Altopiano dell'incerto. Nel 1996 presenta Le long de la route etrusque a
Parigi, alla Galleria Krief. Nel 1998 viene istituita la Fondazione Baruchello,
con sede nella casa-studio archivio di Baruchello (Via di S. Cornelia). Nel
2011-2012, antologica alla GNAM di Roma ed è invitato a dOCUMENTa (13) di Kassel
e per la Biennale di Venezia del 2013 è inviato nel Padiglione Italia e nella
Mostra di Massimiliano Gioni, Palazzo Enciclopedico.