VETTOR PISANI
a cura di Mario Napoli
Satura Art Gallery
Palazzo Stella
piazza Stella 5/1 - Genova
14/11/2015 - 25/11/2015
Si è inaugurata lo scorso 14 novembre, nelle sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Vettor Pisani”, retrospettiva a cura di Mario Napoli.
A quattro anni dalla scomparsa dell'artista, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana, per la prima volta Satura Art Gallery ne ospita una mostra personale
Figura di non semplice collocazione, che ha legato alla classicità del mito l'oggettivo “non sense” dei suoi lavori, dando vita ad azioni provocanti, talvolta profanatrici dei canoni dell'arte contemporanea stessa, tanto che secondo Maurizio Calvesi la sua poetica «colpisce l'arte servendosi dell'arte».
Architetto, pittore e commediografo, di Vettor Pisani sfugge persino il dato biografico: ufficialmente nato nel 1934 a Bari, città cui all'occorrenza viene sostituita Napoli, evidentemente più consona per presentarsi al pubblico come «figlio di un Ufficiale di Marina e di una ballerina di strip-tease». O ancora Ischia, isola d'origine della famiglia paterna, dove ipoteticamente vede i natali da «architetto e muratore, Rosacroce: diciottesimo grado dello scozzesismo», come recita un'altra ipotesi biografica.
Nel 1970 esordisce a Roma, da perfetto sconosciuto, con una mostra dal titolo eloquente sul suo futuro, "Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp", dove la citazione mitica dell'artista francese si condensa in opere come "Suzanne in uno stampo di cioccolato, ovvero la testa della Venere di Milo sovrastata da un peso ginnico".
Nello stesso anno la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma lo insignisce del Premio Nazionale Pino Pascali; da lì inizia la sua parabola in ascesa, invitato nel 1972 a Documenta V Kassel ed alla 37ª edizione della Biennale di Venezia (cui ne seguiranno svariate altre fino al 1995), assieme a tre edizioni della Quadriennale di Roma.
Poi, negli anni Ottanta, la partecipazione a mostre-retrospettive sull'arte italiana tra New York e Londra.
Prosegue poi sino alla morte (avvenuta nell'agosto del 2011) una intensa ricerca critica sulle immagini, che lo ha portato dal classicismo di alcune fusioni in alluminio alle tecniche miste di denuncia sociale.
La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2015 con orario 15:30 – 19:00, dal martedì al sabato.
a cura di Mario Napoli
Satura Art Gallery
Palazzo Stella
piazza Stella 5/1 - Genova
14/11/2015 - 25/11/2015
Si è inaugurata lo scorso 14 novembre, nelle sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Vettor Pisani”, retrospettiva a cura di Mario Napoli.
A quattro anni dalla scomparsa dell'artista, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana, per la prima volta Satura Art Gallery ne ospita una mostra personale
Figura di non semplice collocazione, che ha legato alla classicità del mito l'oggettivo “non sense” dei suoi lavori, dando vita ad azioni provocanti, talvolta profanatrici dei canoni dell'arte contemporanea stessa, tanto che secondo Maurizio Calvesi la sua poetica «colpisce l'arte servendosi dell'arte».
Architetto, pittore e commediografo, di Vettor Pisani sfugge persino il dato biografico: ufficialmente nato nel 1934 a Bari, città cui all'occorrenza viene sostituita Napoli, evidentemente più consona per presentarsi al pubblico come «figlio di un Ufficiale di Marina e di una ballerina di strip-tease». O ancora Ischia, isola d'origine della famiglia paterna, dove ipoteticamente vede i natali da «architetto e muratore, Rosacroce: diciottesimo grado dello scozzesismo», come recita un'altra ipotesi biografica.
Nel 1970 esordisce a Roma, da perfetto sconosciuto, con una mostra dal titolo eloquente sul suo futuro, "Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp", dove la citazione mitica dell'artista francese si condensa in opere come "Suzanne in uno stampo di cioccolato, ovvero la testa della Venere di Milo sovrastata da un peso ginnico".
Nello stesso anno la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma lo insignisce del Premio Nazionale Pino Pascali; da lì inizia la sua parabola in ascesa, invitato nel 1972 a Documenta V Kassel ed alla 37ª edizione della Biennale di Venezia (cui ne seguiranno svariate altre fino al 1995), assieme a tre edizioni della Quadriennale di Roma.
Poi, negli anni Ottanta, la partecipazione a mostre-retrospettive sull'arte italiana tra New York e Londra.
Prosegue poi sino alla morte (avvenuta nell'agosto del 2011) una intensa ricerca critica sulle immagini, che lo ha portato dal classicismo di alcune fusioni in alluminio alle tecniche miste di denuncia sociale.
La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2015 con orario 15:30 – 19:00, dal martedì al sabato.