MAURICE HENRY
IL GRANDE GIOCO
a cura di Giorgio Pajetta
Forma e colore
Contrada Soncin Rotto 5/B - Brescia
dal 21/4/2012 al 16/6/2012
La mostra in sedici opere traccia il percorso artistico di uno dei più sorprendenti artisti del secolo scorso, Maurice Henry, genio del surrealismo e anticipatore delle tendenze artistiche del secondo Novecento.
La galleria Forma e Colore dedica ad uno personaggi di spicco del movimento surrealista francese, Maurice Henry, una piccola ma intensa antologica. L’esposizione, curata da Giorgio Pajetta, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione dell’artista, dagli esordi degli anni 20 fino alla piena maturità degli anni 70, offrendo un panorama completo della molteplicità delle tecniche utilizzate: dalla scultura-oggetto, alla gouache, alla tecnica mista, all’olio su tela.
Maurice Henry è stato un precursore assoluto dalla personalità caleidoscopica che si esprimeva con la stessa disinvoltura nell’arte, nella poesia e nel disegno umoristico, un artista indipendente che nelle sue opere è divenuto alchimista di sogni, affrancando la mente dalle convenzioni e dalle abitudini di pensiero.
Sull’opera di Maurice Henry hanno scritto molti tra i maggiori poeti, intellettuali e storici del suo tempo ma due giudizi critici esprimono efficacemente il valore dell'artista. Il primo è di Eugène Ionesco, che nel 1962 osservava: "I suoi personaggi che possono apparire spiritosi, comici, umoristicamente insoliti, svelano il loro più recondito significato...sono in qualche modo gli indizi, i sintomi di un universo che ci è sempre più difficile controllare e che è pronto a sfuggirci. Forze misteriose, perché incontrollabili, aspettano solo un ordine imminente per distruggerlo, o per obbligarlo a distruggersi. Un altro universo, inconcepibilmente diverso dal nostro, è già lì, creato, pronto a sfuggirci..." . Il secondo è di Arturo Schwarz, che più d’ogni altro ha capito la grandezza di Maurice Henry: “È sorprendente che un artista di una tale statura sia stato quasi completamente dimenticato in Francia come in Italia. Penso che, paradossalmente, gli abbia nuociuto l'essere stato considerato non solo l'inventore del disegno umoristico surrealista e senza dubbio il più grande umorista francese vivente, ma anche soprattutto un poeta. La sua fama di disegnatore ha eclissato il grande e sensibile pittore che è sempre stato nonostante molti abbiano presto capito che Maurice Henry, dall’impressionate potere poetico, fu tra i più rari umoristi di oggi a meritare il nome di artista. Sicuramente egli è uno dei più grandi testimoni del suo tempo”
La mostra offrirà la possibilità di scoprire il valore di una creatività inesauribile che ha goduto della stima e dell’amicizia dei più grandi intellettuali e artisti del suo tempo tra i quali Picasso, Cocteau, Prévert, Breton e Camus.
IL GRANDE GIOCO
a cura di Giorgio Pajetta
Forma e colore
Contrada Soncin Rotto 5/B - Brescia
dal 21/4/2012 al 16/6/2012
La mostra in sedici opere traccia il percorso artistico di uno dei più sorprendenti artisti del secolo scorso, Maurice Henry, genio del surrealismo e anticipatore delle tendenze artistiche del secondo Novecento.
La galleria Forma e Colore dedica ad uno personaggi di spicco del movimento surrealista francese, Maurice Henry, una piccola ma intensa antologica. L’esposizione, curata da Giorgio Pajetta, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione dell’artista, dagli esordi degli anni 20 fino alla piena maturità degli anni 70, offrendo un panorama completo della molteplicità delle tecniche utilizzate: dalla scultura-oggetto, alla gouache, alla tecnica mista, all’olio su tela.
Maurice Henry è stato un precursore assoluto dalla personalità caleidoscopica che si esprimeva con la stessa disinvoltura nell’arte, nella poesia e nel disegno umoristico, un artista indipendente che nelle sue opere è divenuto alchimista di sogni, affrancando la mente dalle convenzioni e dalle abitudini di pensiero.
Sull’opera di Maurice Henry hanno scritto molti tra i maggiori poeti, intellettuali e storici del suo tempo ma due giudizi critici esprimono efficacemente il valore dell'artista. Il primo è di Eugène Ionesco, che nel 1962 osservava: "I suoi personaggi che possono apparire spiritosi, comici, umoristicamente insoliti, svelano il loro più recondito significato...sono in qualche modo gli indizi, i sintomi di un universo che ci è sempre più difficile controllare e che è pronto a sfuggirci. Forze misteriose, perché incontrollabili, aspettano solo un ordine imminente per distruggerlo, o per obbligarlo a distruggersi. Un altro universo, inconcepibilmente diverso dal nostro, è già lì, creato, pronto a sfuggirci..." . Il secondo è di Arturo Schwarz, che più d’ogni altro ha capito la grandezza di Maurice Henry: “È sorprendente che un artista di una tale statura sia stato quasi completamente dimenticato in Francia come in Italia. Penso che, paradossalmente, gli abbia nuociuto l'essere stato considerato non solo l'inventore del disegno umoristico surrealista e senza dubbio il più grande umorista francese vivente, ma anche soprattutto un poeta. La sua fama di disegnatore ha eclissato il grande e sensibile pittore che è sempre stato nonostante molti abbiano presto capito che Maurice Henry, dall’impressionate potere poetico, fu tra i più rari umoristi di oggi a meritare il nome di artista. Sicuramente egli è uno dei più grandi testimoni del suo tempo”
La mostra offrirà la possibilità di scoprire il valore di una creatività inesauribile che ha goduto della stima e dell’amicizia dei più grandi intellettuali e artisti del suo tempo tra i quali Picasso, Cocteau, Prévert, Breton e Camus.