VICO FAGGI
POESIE PER GLI AMICI
Cui dono lepidum novum libellum?
De Ferrari, 2012
collana "Chiaroscuro"
Cui dono lepidum novum libellum? Poesie per gli amici è un insieme di poesie scritte da Vico Faggi nel corso della sua vita e inviate all’amico Werther Romani, che le ha raggruppate nella raccolta dedicata al poeta. Si tratta di 25 componimenti divisi per temi: dopo la poesia d’apertura, “Le case del Chioppo”dedicata agli amici bolognesi, ne seguono sette di argomento filosofico-esistenziale, alle quali ne seguono altre che riflettono sul valore dell’amicizia, facendo riemergere ricordi adolescenziali. Le ultime poesie sono dedicate agli amici del paese natale e ai momenti felici trascorsi con la moglie Mirta.
Vico Faggi, pseudonimo di Alessandro Orengo, (Pavullo nel Frignano 1922 – Genova 2010), dopo la laurea in Giurisprudenza a Modena, nel 1943 tornò nel Frignano per partecipare alla guerra partigiana, esperienza a cui dedicò i primi componimenti. Magistrato fino al 1992, ha terminato la carriera presso la Corte d’Appello di Genova, città nella quale ha continuato ad esercitare la sua intensa attività culturale, nello spirito di un forte impegno civile. Traduttore dal greco e dal latino, si è a lungo occupato di teatro, per il quale ha scritto numerosi testi.
POESIE PER GLI AMICI
Cui dono lepidum novum libellum?
De Ferrari, 2012
collana "Chiaroscuro"
Cui dono lepidum novum libellum? Poesie per gli amici è un insieme di poesie scritte da Vico Faggi nel corso della sua vita e inviate all’amico Werther Romani, che le ha raggruppate nella raccolta dedicata al poeta. Si tratta di 25 componimenti divisi per temi: dopo la poesia d’apertura, “Le case del Chioppo”dedicata agli amici bolognesi, ne seguono sette di argomento filosofico-esistenziale, alle quali ne seguono altre che riflettono sul valore dell’amicizia, facendo riemergere ricordi adolescenziali. Le ultime poesie sono dedicate agli amici del paese natale e ai momenti felici trascorsi con la moglie Mirta.
Vico Faggi, pseudonimo di Alessandro Orengo, (Pavullo nel Frignano 1922 – Genova 2010), dopo la laurea in Giurisprudenza a Modena, nel 1943 tornò nel Frignano per partecipare alla guerra partigiana, esperienza a cui dedicò i primi componimenti. Magistrato fino al 1992, ha terminato la carriera presso la Corte d’Appello di Genova, città nella quale ha continuato ad esercitare la sua intensa attività culturale, nello spirito di un forte impegno civile. Traduttore dal greco e dal latino, si è a lungo occupato di teatro, per il quale ha scritto numerosi testi.