venerdì 6 aprile 2012

IRENE PACINI: SO LONG AGO - SALA DOGANA, GENOVA



IRENE PACINI
SO LONG AGO
Palazzo Ducale - Sala Dogana
piazza Matteotti 9 - Genova
5 - 15 aprile 2012

Musicista sull’area delle Arti Visive, con esperienze di interpretazione, composizione, musica elettronica, rispettivamente con i Maestri Giuseppe Scotese, Riccardo Dapelo e Roberto Doati, Irene Pacini partecipa al progetto 2012 Dogana. Giovani Idee in Transito presentando tre video-installazioni, di cui due sonore. La trilogia So Long Ago (video musicale, 2009, 5’20’’), Ventre (video, 2010, 4’45’’), Swings (video musicale, 2011, 5’) mette in opera, attraverso spazializzazioni al microscopio del suono e dell’immagine, un viaggio all’interno del corpo, come avventura della creazione dalla parte del femminile. Un vissuto personale viene dall’artista ritmicamente scandito in un processo temporale ben definito.
Il percorso si apre con So long Ago (Tanto tempo fa), video che riprende, in modo ravvicinato e in un crescendo drammatico, pieghe dell’epidermide, congiungimenti, rivolgimenti, avviluppamenti della carne, e il cui ritmo serrato trova infine la sua assoluzione catartica in visioni dell’interno di un caleidoscopio,ì accompagnate da un canto infantile. Ruotando semplicemente questo strumento di specchi e vetrini colorati tra le mani, l’artista stimola l’osservatore a contemplare la meraviglia della visione, delle costellazioni di forme geometriche e simboliche che ruotano in una sospensione liquida, a lasciar correre il pensiero dalla terra agli spazi siderali. Voci femminili e infantili vengono rielaborate elettronicamente pervenendo all’esito di un cantolamento, di suoni tirati, come note lunghe, intermittenti. Soffi, lallazioni, stridii, producono effetti di tensione o distensione, di stupefazione, di un riso che si tramuta in sospiro e singhiozzo.
Nella sala successiva, un’installazione di più monitor trasmette, con un lieve scarto temporale, il video Ventre: una sequenza di abissi del silenzio visualizza, in una dimensione onirica, il momento del concepimento, vissuto sia fisiologicamente che virtualmente come metafora della creatività della donna e dell’artista. Un vortice di globuli rossi e azzurri si alterna ad una pioggia di frammenti luminescenti ripresi al ralenti. Ora è quel silenzio, elemento inconoscibile, che si fa ascoltare, che provoca una dolce deprivazione sensoriale, acustica in questo caso.
Il percorso si conclude con il video musicale Swings (Altalene) che, attraverso visioni caleidoscopiche colorate e fluide e suoni prolungati, scaturiti dal sordo ruggito di corde che stridono, si torcono, risuonando come voci umane, trasmette alternativamente il moto di inspirazione e di espirazione di un corpo, di sprofondamento e di riaffioramento di cellule rosso nsangue, mosse da una tempesta ormonale, organica, emotiva. La prospettiva di un arcobaleno si è frammentata in un vortice di forme e colori. Il momento della venuta al mondo, a partire da un caos interiore fino a raggiungere un cosmo armonico, rammemorato attraverso espressioni intense di piacere e dolore, si risolve poeticamente e visionariamente nel reiterarsi attonito di rituali infantili, in un magico baluginare di stelle e cuori luminescenti, lento, magnetico e cadenzato come un mantra. La sonorità vocale viene usata come strumento e non come linguaggio semantico.
- Viana Conti

Irene Pacini
Nata a Genova nel 1978, consegue il diploma in pianoforte al Conservatorio S.Cecilia, Roma. In seguito studia Composizione e Musica Elettronica al Conservatorio Paganini, Genova. Attualmente sta per conseguire la laurea in Musica e Nuove Tecnologie. Oltre allo studio della musica, la sua ricerca artistica è improntata negli ultimi anni verso la sperimentazione di forme d’arte che prevedono l’integrazione fra vari linguaggi quali il video e la musica.