martedì 21 luglio 2015

ANTONIO CANOVA: L'ARTE MUTILATA NELLA GRANDE GUERRA - GIPSOTECA CANOVA, POSSAGNO




ANTONIO CANOVA
L'ARTE MUTILATA NELLA GRANDE GUERRA
Gipsoteca Museo del Canova
via Antonio Canova - Possagno
22/7/2015 - 28/2/2016

A mancare è la più emblematica delle immagini possibili: quella di un nugolo di soldati francesi che giocano a calcio con un pallone unico al mondo: la testa di Paolina Bonaparte scolpita dal Canova.
Scena della singolare disputa: il giardino della Casa-Gipsoteca dello scultore, a Possagno, ai piedi del Grappa, teatro di quella che passerà alla storia come la Grande Guerra.

Stefano Serafin si limitò a osservare, con orrore, quell’affronto al “suo” grande Canova, senza avere il coraggio, e forse neanche il tempo, di consegnarne per sempre la memoria ad una delle sue lastre fotografiche.
Serafin di orrori ne aveva già fotografati diversi, ma anche di azioni di salvataggio. E da quelle lastre, conservate come cimeli di famiglia, aveva tratto positivi che ancora oggi, un secolo dopo, colpiscono per qualità e potenza.
Riuniti in un piccolo album con copertina ricamata dalle donne di casa, come era d’uso per le memorie di famiglia, quell’album è oggi patrimonio dell’istituzione canoviana mentre le lastre originali sono conservate al FAST Foto Archivio Storico Trevigiano, insieme ad altre immagini sul tema, non meno importanti, di mano di Siro Serafin.
Per la prima volta, quegli originali saranno esposti, tutti insieme, proprio nel luogo dove furono “scattati”, ovvero alla Gipsoteca Museo del Canova a Possagno, nell’ambito di “Antonio Canova. l’arte mutilata nella grande guerra”, progetto espositivo a cura di Alberto Prandi e Mario Guderzo.
A promuovere la mostra ed il progetto sono la Provincia di Treviso (cui appartiene il FAST), la Fondazione Canova, con il determinante contribuito dell’Assessorato alla Cultura della Regione del Veneto che ha scelto questo progetto tra quelli prioritari nel proprio programma di attività ed iniziative per i Cent’anni della Grande Guerra. Al progetto partecipano anche il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso e la Fondazione Stepan Zavrel di Sarmede.

Tale è la forza rievocativa di quelle piccole istantanee che alcune di esse sono diventate icona dei danni che le guerre arrecano, in ogni tempo, al patrimonio artistico. Gli squarci sul busto di Napoleone o Paolina decapitata hanno la forza che, nelle guerre di oggi, posseggono le immagini dei saccheggi e delle distruzioni di Hatra o di Nimrud, in Irak, o dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan.
Molti dei Canova violati, meglio martirizzati, dal cannoneggiamento del 1917, “fermati” dalle immagini di Stefano e Siro Serafin, non sono mai più stati esposti. In questo secolo, diverse opere sono state restaurate, molte altre, le più dilaniate, sono rimaste protette nei depositi.
Da cui usciranno per la prima volta proprio in occasione di questa mostra, riunite in un’ampia sezione, come reliquie di una sfregiata bellezza.