NORMAN MAILER
THE WHITE NEGRO
La solitudine dell'hipster
Castelvecchi (24 giugno 2015)
Collana: Etcetera
Alla fine degli anni Cinquanta, Norman Mailer pubblica sulla rivista «Dissent» un celebre saggio in cui analizza il fenomeno dell’hipster, il giovane americano bianco ribelle, che rifiuta i valori della propria classe sociale e cerca una nuova identità ispirandosi alla cultura afroamericana e alla forza creativa del jazz. L’hipster incarna le disillusioni di una società in trasformazione, quella del mondo borghese occidentale che nel secondo dopoguerra attraversa la sua crisi – economica, psicologica e morale – forse più profonda. Con una riflessione insieme lucida e ironica, Mailer traccia un formidabile ritratto di questo anticonformista, sempre in bilico tra il solipsismo della propria visione e la ricerca di ideali assoluti. A più di cinquant’anni di distanza, l’hipster ha cambiato fisionomia e riferimenti, ma continua a esprimere il disagio esistenziale sintomatico del post-moderno. «come i bambini, gli hipster aspirano alla dolcezza, e il loro linguaggio è un assortimento di indicazioni sottili del loro successo o fallimento nella competizione per il piacere»
Norman Mailer
(Long Branch, 1923 – New York, 2007)
Originario del New Jersey, cresce a New York. Dopo la laurea a Harvard in ingegneria, nel 1943 parte per il fronte: un’esperienza che racconterà ne Il nudo e il morto (1948), il libro che lo renderà famoso. Accanto al lavoro di scrittore porta avanti un’intensa attività giornalistica e saggistica, in cui critica aspramente le idee dominanti nella società americana. È stato anche attore e regista. Tra le sue opere, Le armate della notte (1968) e Il canto del boia (1979), entrambe vincitrici del Premio Pulitzer.
THE WHITE NEGRO
La solitudine dell'hipster
Castelvecchi (24 giugno 2015)
Collana: Etcetera
Alla fine degli anni Cinquanta, Norman Mailer pubblica sulla rivista «Dissent» un celebre saggio in cui analizza il fenomeno dell’hipster, il giovane americano bianco ribelle, che rifiuta i valori della propria classe sociale e cerca una nuova identità ispirandosi alla cultura afroamericana e alla forza creativa del jazz. L’hipster incarna le disillusioni di una società in trasformazione, quella del mondo borghese occidentale che nel secondo dopoguerra attraversa la sua crisi – economica, psicologica e morale – forse più profonda. Con una riflessione insieme lucida e ironica, Mailer traccia un formidabile ritratto di questo anticonformista, sempre in bilico tra il solipsismo della propria visione e la ricerca di ideali assoluti. A più di cinquant’anni di distanza, l’hipster ha cambiato fisionomia e riferimenti, ma continua a esprimere il disagio esistenziale sintomatico del post-moderno. «come i bambini, gli hipster aspirano alla dolcezza, e il loro linguaggio è un assortimento di indicazioni sottili del loro successo o fallimento nella competizione per il piacere»
Norman Mailer
(Long Branch, 1923 – New York, 2007)
Originario del New Jersey, cresce a New York. Dopo la laurea a Harvard in ingegneria, nel 1943 parte per il fronte: un’esperienza che racconterà ne Il nudo e il morto (1948), il libro che lo renderà famoso. Accanto al lavoro di scrittore porta avanti un’intensa attività giornalistica e saggistica, in cui critica aspramente le idee dominanti nella società americana. È stato anche attore e regista. Tra le sue opere, Le armate della notte (1968) e Il canto del boia (1979), entrambe vincitrici del Premio Pulitzer.