MARCELLO NERI
ESODI DEL DIVINO
Caproni, Paasolini, Valesio
Il Mulino (22 gennaio 2015)
Collana: Percorsi
La fine della modernità europea sembra aver lasciato orfani e incerti sia il cristianesimo sia il logos poetico, entrambi in cerca di un linguaggio e di un'espressione che non siano semplicemente in balia dei tempi. Caproni, Pasolini e Valesio, ognuno con il suo percorso intellettuale in poesia, non sono solo critici acuti del contemporaneo, ma interrogano, con inedita profondità, anche l'eredità culturale della fede cristiana: mettendo in luce i molti movimenti di fuoriuscita del divino da quello che era stato, per secoli, il suo spazio, così assodato da essersi, oggi, quasi completamente volatilizzato. Seguendo le dinamiche letterarie del legame, complesso e irrequieto, tra la questione del linguaggio nell'opera dei tre poeti italiani e il destino incerto di un cristianesimo che ha smarrito la sua strada, si possono percepire alcune tracce di quegli esodi del divino che scorrono, impertinenti, nei territori dell'Europa odierna. Riannodare i fili di una salutare dialettica fra logos poetico e logos cristiano potrebbe rimettere in gioco le forze migliori dello spirito europeo, ormai sfibrato dalla sua riduzione naturalistica, e abbozzare l'orizzonte di un nuovo umanesimo all'altezza di quello che generò i frutti più singolari della nostra cultura.
ESODI DEL DIVINO
Caproni, Paasolini, Valesio
Il Mulino (22 gennaio 2015)
Collana: Percorsi
La fine della modernità europea sembra aver lasciato orfani e incerti sia il cristianesimo sia il logos poetico, entrambi in cerca di un linguaggio e di un'espressione che non siano semplicemente in balia dei tempi. Caproni, Pasolini e Valesio, ognuno con il suo percorso intellettuale in poesia, non sono solo critici acuti del contemporaneo, ma interrogano, con inedita profondità, anche l'eredità culturale della fede cristiana: mettendo in luce i molti movimenti di fuoriuscita del divino da quello che era stato, per secoli, il suo spazio, così assodato da essersi, oggi, quasi completamente volatilizzato. Seguendo le dinamiche letterarie del legame, complesso e irrequieto, tra la questione del linguaggio nell'opera dei tre poeti italiani e il destino incerto di un cristianesimo che ha smarrito la sua strada, si possono percepire alcune tracce di quegli esodi del divino che scorrono, impertinenti, nei territori dell'Europa odierna. Riannodare i fili di una salutare dialettica fra logos poetico e logos cristiano potrebbe rimettere in gioco le forze migliori dello spirito europeo, ormai sfibrato dalla sua riduzione naturalistica, e abbozzare l'orizzonte di un nuovo umanesimo all'altezza di quello che generò i frutti più singolari della nostra cultura.