I MONDI DI PRIMO LEVI
Una strenua chiarezza
Palazzo Madama - Cortile medievale
piazza Castello - Torino
dal 21/1/2015 al 6/4/2015
Torino rende omaggio, in uno sforzo corale e di grande impegno, a uno dei suoi figli migliori – Primo Levi – con una mostra allestita nella Corte Medievale di Palazzo Madama.
Proprio nel 2015 uscirà a New York l’edizione completa in inglese delle opere dello scrittore torinese, piena e definitiva consacrazione a livello internazionale di Levi, unico autore italiano contemporaneo ad avere avuto un tale riconoscimento.
La mostra è promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi in occasione del settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Centrale sarà dunque la descrizione del contributo straordinario che, da "Se questo è un uomo" a "I sommersi e i salvati", lo scrittore ha dato alla conoscenza del Lager. Ma di rilievo eccezionale sono anche altre scoperte, offerte al visitatore: le idee di Levi a proposito della scrittura espresse direttamente attraverso la sua voce in numerose intervistespesso inedite; la sua attivitàdi chimico, illustrata per mezzo di strumenti d’epoca concessi dal Museo dell’Università di Torino; le sue prove di scultore in filo di rame proposte per la prima volta al pubblico; l’intreccio fra i tanti aspetti di una personalità multiforme mostrati in una successione di momenti espositivi di impianto nuovo e originale.
La mostra è stata concepita e pensata per tutti, ma in particolare per i più giovani, data l’importanza che Levi ha nella cultura e nella scuola del nostro e di altri paesi.
L’allestimento, di forma del tutto inedita e – nella sua originale essenzialità – particolarmente curato sul piano estetico, è stato realizzato per rendere itinerante la mostra, che farà tappa in numerose altre città italiane ed estere.
Con “strenua chiarezza”– sono parole sue – Primo Levi ha raccontato la veritàsul mondo capovolto del Lager. Lo ha fatto percorrendo un itinerario lungo quarant’anni che lo ha portato a indagare, da Se questo èun uomoa I sommersi e i salvati, i recessi piùdolorosi e insondabili del XX secolo. Ma non solo.
Da grande scrittore qual era ha saputo offrire ai lettori di tutto il mondo storie straordinarie fra realtà e fantascienza, come l’avventurosa cavalcata nel tempo e nello spazio di un inafferrabile atomo di carbonio, o, attraverso un libro autobiografico come "Il sistema periodico", ha intrecciato la sua esperienza di chimico montatore di molecole con quella dello scrittore che compone universi più o meno immaginari montando una sull’altra le parole. E ancora, nelle pagine de "La chiave a stella", ha seguito le orme di Tino Faussone, costruttore di tralicci e di ponti in ferro in vari paesi del mondo di oggi, e ha mostrato ai suoi lettori quanto il lavoro, anche nella societàcontemporanea, possa costituire una risorsa decisiva per la felicitàdegli esseri umani.
La mostra offre al visitatore l’occasione di penetrare per il tramite di immagini e parole in ognuno di quei mondi e di conoscere la personalitàmultiforme di Levi: la sua inesauribile curiositàper l’animo umano, il suo sguardo spesso ironico e la sua inesausta ricerca del dialogo soprattutto con i piùgiovani. Illustrazioni inedite, videoinstallazioni, oggetti d’epoca, audiovisivi, pannelli esplicativi, rendono il percorso particolarmente ricco e interessante, offrendo innumerevoli occasioni per ragionare sulla letteratura e sulla vita.
Alla mostra hanno lavorato: Fabio Levi e Peppino Ortoleva, curatori; Gianfranco Cavaglià e Anna Rita Bertorello, progetto allestimento; Roberta Mori, ricerca e coordinamento; Ars Media, progetto grafico e realizzazione video; Yosuke Taki, realizzazione artistica della sezione Carbonio; Cristina Zuccaro, ricerche iconografiche e materiali video.
Primo Levi (Torino 1919-1987) ha esordito come scrittore con il racconto della propria esperienza di deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz ("Se questo è un uomo", 1947). Le successive opere di narrativa, saggistica e poesia, pubblicate in parallelo con il suo lavoro di chimico, ne hanno poi manifestato compiutamente l’originalità di pensiero, lo stile inconfondibile e la pluralità di interessi: fra questi, l’impegno prioritario a testimoniare e a ragionare, in particolare con i giovani, sulla Shoah e sui «vizi di forma» della realtà contemporanea; l’attenzione alle peculiarità e ai vari aspetti del mondo ebraico; l’amore per il lavoro ben fatto; la spiccata sensibilità per il contributo offerto dalle scienze esatte alla conoscenza dell’uomo.
Una strenua chiarezza
Palazzo Madama - Cortile medievale
piazza Castello - Torino
dal 21/1/2015 al 6/4/2015
Torino rende omaggio, in uno sforzo corale e di grande impegno, a uno dei suoi figli migliori – Primo Levi – con una mostra allestita nella Corte Medievale di Palazzo Madama.
Proprio nel 2015 uscirà a New York l’edizione completa in inglese delle opere dello scrittore torinese, piena e definitiva consacrazione a livello internazionale di Levi, unico autore italiano contemporaneo ad avere avuto un tale riconoscimento.
La mostra è promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi in occasione del settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz. Centrale sarà dunque la descrizione del contributo straordinario che, da "Se questo è un uomo" a "I sommersi e i salvati", lo scrittore ha dato alla conoscenza del Lager. Ma di rilievo eccezionale sono anche altre scoperte, offerte al visitatore: le idee di Levi a proposito della scrittura espresse direttamente attraverso la sua voce in numerose intervistespesso inedite; la sua attivitàdi chimico, illustrata per mezzo di strumenti d’epoca concessi dal Museo dell’Università di Torino; le sue prove di scultore in filo di rame proposte per la prima volta al pubblico; l’intreccio fra i tanti aspetti di una personalità multiforme mostrati in una successione di momenti espositivi di impianto nuovo e originale.
La mostra è stata concepita e pensata per tutti, ma in particolare per i più giovani, data l’importanza che Levi ha nella cultura e nella scuola del nostro e di altri paesi.
L’allestimento, di forma del tutto inedita e – nella sua originale essenzialità – particolarmente curato sul piano estetico, è stato realizzato per rendere itinerante la mostra, che farà tappa in numerose altre città italiane ed estere.
Con “strenua chiarezza”– sono parole sue – Primo Levi ha raccontato la veritàsul mondo capovolto del Lager. Lo ha fatto percorrendo un itinerario lungo quarant’anni che lo ha portato a indagare, da Se questo èun uomoa I sommersi e i salvati, i recessi piùdolorosi e insondabili del XX secolo. Ma non solo.
Da grande scrittore qual era ha saputo offrire ai lettori di tutto il mondo storie straordinarie fra realtà e fantascienza, come l’avventurosa cavalcata nel tempo e nello spazio di un inafferrabile atomo di carbonio, o, attraverso un libro autobiografico come "Il sistema periodico", ha intrecciato la sua esperienza di chimico montatore di molecole con quella dello scrittore che compone universi più o meno immaginari montando una sull’altra le parole. E ancora, nelle pagine de "La chiave a stella", ha seguito le orme di Tino Faussone, costruttore di tralicci e di ponti in ferro in vari paesi del mondo di oggi, e ha mostrato ai suoi lettori quanto il lavoro, anche nella societàcontemporanea, possa costituire una risorsa decisiva per la felicitàdegli esseri umani.
La mostra offre al visitatore l’occasione di penetrare per il tramite di immagini e parole in ognuno di quei mondi e di conoscere la personalitàmultiforme di Levi: la sua inesauribile curiositàper l’animo umano, il suo sguardo spesso ironico e la sua inesausta ricerca del dialogo soprattutto con i piùgiovani. Illustrazioni inedite, videoinstallazioni, oggetti d’epoca, audiovisivi, pannelli esplicativi, rendono il percorso particolarmente ricco e interessante, offrendo innumerevoli occasioni per ragionare sulla letteratura e sulla vita.
Alla mostra hanno lavorato: Fabio Levi e Peppino Ortoleva, curatori; Gianfranco Cavaglià e Anna Rita Bertorello, progetto allestimento; Roberta Mori, ricerca e coordinamento; Ars Media, progetto grafico e realizzazione video; Yosuke Taki, realizzazione artistica della sezione Carbonio; Cristina Zuccaro, ricerche iconografiche e materiali video.
Primo Levi (Torino 1919-1987) ha esordito come scrittore con il racconto della propria esperienza di deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz ("Se questo è un uomo", 1947). Le successive opere di narrativa, saggistica e poesia, pubblicate in parallelo con il suo lavoro di chimico, ne hanno poi manifestato compiutamente l’originalità di pensiero, lo stile inconfondibile e la pluralità di interessi: fra questi, l’impegno prioritario a testimoniare e a ragionare, in particolare con i giovani, sulla Shoah e sui «vizi di forma» della realtà contemporanea; l’attenzione alle peculiarità e ai vari aspetti del mondo ebraico; l’amore per il lavoro ben fatto; la spiccata sensibilità per il contributo offerto dalle scienze esatte alla conoscenza dell’uomo.