venerdì 31 gennaio 2014

LUCA MARIA PATELLA: GIOCONDA IN FRONTE PER AMICA SILENTIA LUNAE - LA NUOVA PESA, ROMA





LUCA MARIA PATELLA
GIOCONDA IN FRONTE PER AMICA SILENTIA LUNAE
a cura di Michèle Humbert
La Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea
via del Corso 530 - Roma
dal 31/1/2014 al 14/3/2014

Riannodando antichi legami la galleria La Nuova Pesa inaugura una inedita mostra di Luca Maria Patella.
Nella prima Stanza si contempla una “risposta a Duchamp”: la Gioconda in fronte, con la puzza al naso (che in realtà è…un meraviglioso profumo!). Il Sole è ciclico e, nella fase oscura, appare in alto una grande Luna fosforescente. Si scopre anche che la Gioconda è situata al di sopra di una coppia di “Sedie lucalóre”, che bruciano sul sedile (poiché “Lei ha caldo al c…”).
Una seconda Stanza mostra Terra Animata del 1967 (in un film, oggi depositato presso la “Cineteca Nazionale”, e in due grandi tele fotografiche d’epoca). Si tratta di una vasta operazione e “comportamento”, anticipativi. Anche recentemente è stato scritto, esponendo Patella presso il Moca di Los Angeles, “a Key-work with history of Land Art, before Land Art”. Si osserva inoltre Luca, che, dall’alto delle nuvole, dà lo Stop : alle sciocchezze, o al non credere alla contraddizione fra l’Io e l’Inconscio?
La terza Stanza mostra, nel Paese onirico di Madmountain, un Templum cum Patella (tempietto rinascimentale che espone una luminosa conchiglia rosata), contrapposto a una Immagine di un giovane botticelliano (un bel po’ ironicamente trasformato da Luca) che mostra un medaglione aureo, con una frase di Lacan: “les non dupes errent / le nom du père” (quelli che non sono sprovveduti sbagliano / il nome del padre”…), in breve “ chi pensa di aver ragione… sbaglia”.
La Gazzetta Ufficiale di L.P., n.21, edita in occasione della mostra, accompagna il tutto con un entretien simbolico fra l’artista e la storica e critica d’arte Michèle Humbert.

LUCA MARIA PATELLA è uno dei più stimati artisti di ricerca, si muove tra arte e scienza, utilizzando vari media artistici; attivo sin dalla metà degli anni ’60, ha compiuto studi artistici e scientifici. Attua rigorosi sconfinamenti, dalla trasformazione preconcettuale della camera fotografica, al “senza peso” della cinepresa, dall’ambiente multimediale ed interattivo, al “comportamento”, dal suono, alla parola, all’installazione di grandi oggetti-scultura come “test proiettivi”, alla scrittura e al Libro.
Opera anche in ambito letterario e critico. Né idealismo retorico, né naturalismo razionalizzante.
Tra le numerose Personali si ricordano: teatro via Belsiana, Roma, ’66; gall. l’Attico, Roma, ’68,’69 e ’74; “I Muri Parlanti”, gall. Apollinaire, Milano, ’71; Incontri Internazionali d’Arte, Roma, ’72, ’73 e ’87; ICC (Antologica), Antwerpen,’76; CSAC, Parma, ’77; MUHKA (Antologica), Antwerpen, ’90; Castel S. Elmo (Antologica), Napoli, ’07; Auditorium-Arte, Roma, ’09; “Sfera per Amare”, GNAM, Roma, ’10-’11.
Tra le Collettive: Biennale di Tokyo e Kyoto, ’66; Biennale di Venezia, ’66-’72-’78-’80-’86-’93-’11; Biennale de Paris, ’67 (premiato per la Foto); “Information”; MOMA, New York, ’70; “Speaking Trees”, Walker Art Gall., Liverpool, ’71; “Photomedia”, Museum am Ostwall, Dortmund, ’74; Biennale S.Paulo, ’75; “Paolini, Patella, Pistoletto”, Calcografia Nazionale, Roma, ’80; “L’art et le Temps”, Bruxelles, Wien, London, ’84-’86; “Duchamp und die Avantgarde”, Museum Ludwig, Köln, ’88; “Mai de la Photo”, Reims, ’93; “Italics”, Palazzo Grassi, Venezia, ’09; e Modern Art Museum, Chicago, ’10; Film Museum, Wien, ’11; Films Tate Modern, London, ’09; “Arte Povera”, MUAC, Ciudad de México, ’10; Camden Art Centre, London, ’11; “Nuovo Allestimento della Collezione”, GNAM, Roma, ’12; “Ends of the Earth, Land Art to 1974”, MOCA, Los Angeles, ’12; e Haus der Kunst, Münich, ’12; Mostra del Cinema di Venezia, ’12; Stadtkino, Bâle, ’12; “Ritratto di una città. Arte a Roma 1960-2001”, Macro, Roma; “Duchamp Re-made in Italy, GNAM, Roma, 2013-2014; “Anni 70. Arte a Roma”, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2014.

Immagine: Luca Maria Patella, Stop al non crederci, 2010