ANNA FRANK, UNA STORIA ATTUALE
Museo Ebraico
via Bertora 6 - Genova
dal 22/1/2014 al 14/3/2014
Inaugurata mercoledì 22 gennaio nella sede del Museo, in via Bertora 6, la mostra dedicata alla giovanissima ebrea tedesca, divenuta simbolo della Shoah. Ideata e prodotta dalla Fondazione Anne Frank di Amsterdam, la mostra è stata tradotta in oltre 25 lingue ed ha viaggiato in più di 150 Paesi del mondo, ponendosi come centro propulsore di attività quali corsi di formazione per gli insegnanti e progetti didattici per gli studenti.
La mostra resterà aperta fino al 14 marzo. Sarà visitabile tre giorni a settimana: la domenica dalle 11 alle 18, martedì e giovedì dalle 10 alle 17. L’ingresso è libero.
Si rivolge ad un pubblico di ogni età e intende stimolare una riflessione sul significato di ideali quali la tolleranza, il rispetto reciproco e la democrazia, valori fondamentali per il mantenimento di una società democratica e pluralista.
La mostra illustra il tema della persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso la biografia di Anne Frank. Le fotografie, in gran parte inedite, le immagini e le citazioni delle pagine del diario di Anne fanno emergere le condizioni in cui una famiglia ebrea fu costretta a vivere durante il periodo nazista. La mostra sa fornire collegamenti non banali o scontati con l'attualità e invita a prendere parte attiva ai problemi del presente a partire dalla conoscenza del passato; non a caso gli ultimi pannelli si focalizzano sull'attività dei Tribunali Internazionali e sulla difesa dei diritti umani (nella foto la scrivania di Anne nel Museo a lei dedicato)
L'intreccio di due piani narrativi, la storia di Anne e della sua famiglia da un lato e gli eventi che hanno travolto l'Europa in quegli stessi anni dall'altro, riesce a porre efficacemente in rilievo temi quali il fanatismo politico e la ricerca di un capro espiatorio, le epurazioni, l'atteggiamento nei confronti degli ebrei, la Shoah e le violazioni dei diritti umani.
Il taglio biografico e soggettivo che caratterizza l'impostazione della mostra è ben sintetizzato da una frase di Abel Herzberg, avvocato e scrittore olandese deportato a Bergen Belsen che disse: “ Non ci sono sei milioni di ebrei sterminati, c'è un ebreo ucciso e questo è successo sei milioni di volte”. E' evidente, infatti, quanto la possibilità di seguire i destini di singoli individui, possa favorire la comprensione del contesto storico.
Anne Frank nacque il 12 giugno del 1929 a Francoforte sul Meno in Germania. Nel 1933, in seguito all'ascesa del nazismo, la famiglia Frank si trasferì nei Paesi Bassi. L'occupazione nazista dei Paesi Bassi, nel maggio del 1940, e il progressivo inasprimento della persecuzione antiebraica indusse i Frank, nel luglio del 1942, a rifugiarsi in un nascondiglio sul retro dell'ufficio di Otto Frank, ad Amsterdam in Prinsengracht 263. Due anni dopo, tuttavia, i Frank e le altre quattro persone che si trovavano nel nascondiglio furono scoperte, arrestate e deportate. Il padre di Anne fu l'unico a sopravvivere alla deportazione.
Museo Ebraico
via Bertora 6 - Genova
dal 22/1/2014 al 14/3/2014
Inaugurata mercoledì 22 gennaio nella sede del Museo, in via Bertora 6, la mostra dedicata alla giovanissima ebrea tedesca, divenuta simbolo della Shoah. Ideata e prodotta dalla Fondazione Anne Frank di Amsterdam, la mostra è stata tradotta in oltre 25 lingue ed ha viaggiato in più di 150 Paesi del mondo, ponendosi come centro propulsore di attività quali corsi di formazione per gli insegnanti e progetti didattici per gli studenti.
La mostra resterà aperta fino al 14 marzo. Sarà visitabile tre giorni a settimana: la domenica dalle 11 alle 18, martedì e giovedì dalle 10 alle 17. L’ingresso è libero.
Si rivolge ad un pubblico di ogni età e intende stimolare una riflessione sul significato di ideali quali la tolleranza, il rispetto reciproco e la democrazia, valori fondamentali per il mantenimento di una società democratica e pluralista.
La mostra illustra il tema della persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale attraverso la biografia di Anne Frank. Le fotografie, in gran parte inedite, le immagini e le citazioni delle pagine del diario di Anne fanno emergere le condizioni in cui una famiglia ebrea fu costretta a vivere durante il periodo nazista. La mostra sa fornire collegamenti non banali o scontati con l'attualità e invita a prendere parte attiva ai problemi del presente a partire dalla conoscenza del passato; non a caso gli ultimi pannelli si focalizzano sull'attività dei Tribunali Internazionali e sulla difesa dei diritti umani (nella foto la scrivania di Anne nel Museo a lei dedicato)
L'intreccio di due piani narrativi, la storia di Anne e della sua famiglia da un lato e gli eventi che hanno travolto l'Europa in quegli stessi anni dall'altro, riesce a porre efficacemente in rilievo temi quali il fanatismo politico e la ricerca di un capro espiatorio, le epurazioni, l'atteggiamento nei confronti degli ebrei, la Shoah e le violazioni dei diritti umani.
Il taglio biografico e soggettivo che caratterizza l'impostazione della mostra è ben sintetizzato da una frase di Abel Herzberg, avvocato e scrittore olandese deportato a Bergen Belsen che disse: “ Non ci sono sei milioni di ebrei sterminati, c'è un ebreo ucciso e questo è successo sei milioni di volte”. E' evidente, infatti, quanto la possibilità di seguire i destini di singoli individui, possa favorire la comprensione del contesto storico.
Anne Frank nacque il 12 giugno del 1929 a Francoforte sul Meno in Germania. Nel 1933, in seguito all'ascesa del nazismo, la famiglia Frank si trasferì nei Paesi Bassi. L'occupazione nazista dei Paesi Bassi, nel maggio del 1940, e il progressivo inasprimento della persecuzione antiebraica indusse i Frank, nel luglio del 1942, a rifugiarsi in un nascondiglio sul retro dell'ufficio di Otto Frank, ad Amsterdam in Prinsengracht 263. Due anni dopo, tuttavia, i Frank e le altre quattro persone che si trovavano nel nascondiglio furono scoperte, arrestate e deportate. Il padre di Anne fu l'unico a sopravvivere alla deportazione.