GIOVANNI MANETTI
IN PRINCIPIO ERA IL SEGNO
Bompiani, 28/8/2013
collana "Studi Bompiani"
Il libro raccoglie una serie di saggi (tutti, tranne uno, già editi ma ormai irreperibili) sulle teorie e pratiche del segno e del linguaggio nell'antichità classica: dai segni della divinazione al linguaggio delle Sibille; dai segni nella storiografia a quelli della medicina greca. Le teorie si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso storico della cultura classica: una specie, quindi, di storia della semiotica dell'antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli Stoici, si arriva al De signis di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull'inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l'espressione "semeiosis" (semiosi), in seguito adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Seguono vari saggi su un tema che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell'antichità e si è posta alla radice di una lunga tradizione che porta, attraverso il medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alla contemporaneità: il confronto tra il linguaggio degli animali e quello umano. Il volume si conclude su alcune tematiche semiotiche generali che legano il mondo antico a quello contemporaneo.
IN PRINCIPIO ERA IL SEGNO
Bompiani, 28/8/2013
collana "Studi Bompiani"
Il libro raccoglie una serie di saggi (tutti, tranne uno, già editi ma ormai irreperibili) sulle teorie e pratiche del segno e del linguaggio nell'antichità classica: dai segni della divinazione al linguaggio delle Sibille; dai segni nella storiografia a quelli della medicina greca. Le teorie si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso storico della cultura classica: una specie, quindi, di storia della semiotica dell'antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli Stoici, si arriva al De signis di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull'inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l'espressione "semeiosis" (semiosi), in seguito adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Seguono vari saggi su un tema che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell'antichità e si è posta alla radice di una lunga tradizione che porta, attraverso il medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alla contemporaneità: il confronto tra il linguaggio degli animali e quello umano. Il volume si conclude su alcune tematiche semiotiche generali che legano il mondo antico a quello contemporaneo.