ENRICO FILIPPINI
FRAMMENTI DI UNA CONVERSAZIONE INTERROTTA
Interviste 1976-1987
a cura di Alessandro Bosco
Castelvecchi 12/11/2013 collana "Le Navi"
Da Barthes a Foucault, da Sanguineti a García Márquez, da Laing a Habermas, da Bobbio a Luhmann, da Guttuso a Frisch e Gregotti, le conversazioni di Enrico Filippini indagano su un tema cruciale del periodo che dalla fine degli anni Sessanta si estende fino alle soglie degli anni Novanta, ossia la «fine» o la «crisi» della Modernità. Primo di due volumi dedicati agli scritti di Filippini, questo libro raccoglie un’ampia scelta commentata delle interviste, realizzate prevalentemente per «la Repubblica», con alcuni dei più importanti protagonisti della scena culturale occidentale del secondo Novecento. Attraverso i più vari ambiti, anche disciplinari (dall’arte e la letteratura all’architettura, passando per la psicologia, la filosofia, la politica, ecc.), la ricerca filippiniana trova nell’Altro un momento di verifica che si traduce essenzialmente in una continua interrogazione dei linguaggi. Questa tensione conoscitiva si rispecchia in una scrittura pungente, ironica, irrequieta, che raggiunge vette di autentica intensità letteraria, in cui i confini tra il ritratto dell’Altro e la sagoma dello scrivente paiono dissolversi in un diario filosofico costellato di memorie e ricordi personali.
Incontri con: Max Frisch, Günter Grass, Michel Foucault, Bernard-Henri Lévy, Roland Barthes, Fritz J. Raddatz, Peter Handke, Alexander Kluge, Ronald D. Laing, Jürgen Habermas, Vittorio Gregotti, Pierre Klossowski, Niklas Luhmann, Régis Debray, Andrej Sinjavskij, Jean-François Lyotard, Jurgis Baltrušaitis, Paolo Spriano, Cesare Luporini, Vittorio Gregotti, Ilya Prigogine, Gabriel García Márquez, Piero Chiara, Edmond Jabès, Alberto Asor Rosa, Giacomo Marramao, Beniamino Placido, Edoardo Sanguineti, Luigi Nono, Paolo Portoghesi, Renato Guttuso, Ralf Dahrendorf, Louis Dumont, Norberto Bobbio, Friedrich Dürrenmatt, Ernesto Sabato, Norbert Elias, Giulio Turcato, Renzo De Felice, Luce Marinetti, Ezio Raimondi, Gianfranco Contini, Adolfo Bioy Casares, Hans-Georg Gadamer, André Chastel, José Donoso, Alain Touraine.
Alessandro Bosco è ricercatore borsista del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica presso «la Sapienza», Università di Roma. Ha conseguito il dottorato presso l’Università di Zurigo dove per molti anni ha lavorato come assistente e docente incaricato di Letteratura italiana. Di recente ha pubblicato Il romanzo indiscreto. Epistemologia del privato nei Promessi sposi (Quodlibet). Di Enrico Filippini ha curato la nuova edizione dell’Ultimo viaggio (Feltrinelli) nonché le conversazioni con Jürgen Habermas raccolte in Eppure non sono un pessimista (Castelvecchi).
FRAMMENTI DI UNA CONVERSAZIONE INTERROTTA
Interviste 1976-1987
a cura di Alessandro Bosco
Castelvecchi 12/11/2013 collana "Le Navi"
Da Barthes a Foucault, da Sanguineti a García Márquez, da Laing a Habermas, da Bobbio a Luhmann, da Guttuso a Frisch e Gregotti, le conversazioni di Enrico Filippini indagano su un tema cruciale del periodo che dalla fine degli anni Sessanta si estende fino alle soglie degli anni Novanta, ossia la «fine» o la «crisi» della Modernità. Primo di due volumi dedicati agli scritti di Filippini, questo libro raccoglie un’ampia scelta commentata delle interviste, realizzate prevalentemente per «la Repubblica», con alcuni dei più importanti protagonisti della scena culturale occidentale del secondo Novecento. Attraverso i più vari ambiti, anche disciplinari (dall’arte e la letteratura all’architettura, passando per la psicologia, la filosofia, la politica, ecc.), la ricerca filippiniana trova nell’Altro un momento di verifica che si traduce essenzialmente in una continua interrogazione dei linguaggi. Questa tensione conoscitiva si rispecchia in una scrittura pungente, ironica, irrequieta, che raggiunge vette di autentica intensità letteraria, in cui i confini tra il ritratto dell’Altro e la sagoma dello scrivente paiono dissolversi in un diario filosofico costellato di memorie e ricordi personali.
Incontri con: Max Frisch, Günter Grass, Michel Foucault, Bernard-Henri Lévy, Roland Barthes, Fritz J. Raddatz, Peter Handke, Alexander Kluge, Ronald D. Laing, Jürgen Habermas, Vittorio Gregotti, Pierre Klossowski, Niklas Luhmann, Régis Debray, Andrej Sinjavskij, Jean-François Lyotard, Jurgis Baltrušaitis, Paolo Spriano, Cesare Luporini, Vittorio Gregotti, Ilya Prigogine, Gabriel García Márquez, Piero Chiara, Edmond Jabès, Alberto Asor Rosa, Giacomo Marramao, Beniamino Placido, Edoardo Sanguineti, Luigi Nono, Paolo Portoghesi, Renato Guttuso, Ralf Dahrendorf, Louis Dumont, Norberto Bobbio, Friedrich Dürrenmatt, Ernesto Sabato, Norbert Elias, Giulio Turcato, Renzo De Felice, Luce Marinetti, Ezio Raimondi, Gianfranco Contini, Adolfo Bioy Casares, Hans-Georg Gadamer, André Chastel, José Donoso, Alain Touraine.
Alessandro Bosco è ricercatore borsista del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica presso «la Sapienza», Università di Roma. Ha conseguito il dottorato presso l’Università di Zurigo dove per molti anni ha lavorato come assistente e docente incaricato di Letteratura italiana. Di recente ha pubblicato Il romanzo indiscreto. Epistemologia del privato nei Promessi sposi (Quodlibet). Di Enrico Filippini ha curato la nuova edizione dell’Ultimo viaggio (Feltrinelli) nonché le conversazioni con Jürgen Habermas raccolte in Eppure non sono un pessimista (Castelvecchi).