WALTER BENJAMIN
AURA E CHOC
Saggi sulla teoria dei media
Einaudi, 29/5/2012
Piccola biblioteca Einaudi. Big
Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media. Si tratta in parte di testi già noti, che, come fa notare Nadia Fusini nella sua recensione su Repubblica, «ai nostri occhi si rinnovano, proprio perché grazie alla nuova cornice e al corredo dei testi minori si accentua il pensiero dominante del grande scrittore che è Walter Benjamin».
Ad aprire la raccolta, curata da Antonio Somaini e Andrea Pinotti (rispettivamente docente di Cinema e arti visive all’Università di Genova e docente di Estetica all’Università di Milano), il celebre saggio L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, qui presentato nella prima versione dattiloscritta e corredato da un’ampia appendice. In questo saggio, che può leggersi come punto di partenza e chiave interpretativa della sua teoria dei media, Benjamin fa interagire per la prima volta le categorie che perimetrano la presente raccolta: pur essendo già apparse in altri scritti a partire dagli anni ’10, le nozioni di «aura», «choc» e «medium» diventano qui i vertici di un sistema concettuale e argomentativo che, come scrivono i curatori, «è insieme sintetico e programmatico». In questo saggio Benjamin riflette sulle diverse forme di pratiche artistiche, tecniche e comunicative, ed enuncia argomentazioni che svilupperà nelle trattazioni dedicate alle singole forme artistiche raccolte nelle sezioni successive di questo volume, tutte sapientemente introdotte dai curatori: la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l'architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall'hashish.
Nell’insieme di questi media Benjamin individua un sistema capace di trasformare storicamente l'esperienza sensibile, e di «allenare» l’individuo moderno agli choc cui lo costringe la modernità.
«Se le impressioni visive dell’uomo non siano determinate solo da costanti naturali, ma anche da variabili storiche: questa è una delle domande più all’avanguardia della ricerca partendo dalla quale ogni centimetro di risposta è difficile da conquistare», scriveva Benjamin nel 1939.
I testi qui raccolti, scrivono oggi Pinotti e Somaini nell’introduzione a Aura e choc, «intendono presentare al lettore i diversi centimetri di risposta conquistati da Benjamin sul terreno di questa domanda che è tuttora, negli studi contemporanei sui media, all’avanguardia della ricerca».
AURA E CHOC
Saggi sulla teoria dei media
Einaudi, 29/5/2012
Piccola biblioteca Einaudi. Big
Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media. Si tratta in parte di testi già noti, che, come fa notare Nadia Fusini nella sua recensione su Repubblica, «ai nostri occhi si rinnovano, proprio perché grazie alla nuova cornice e al corredo dei testi minori si accentua il pensiero dominante del grande scrittore che è Walter Benjamin».
Ad aprire la raccolta, curata da Antonio Somaini e Andrea Pinotti (rispettivamente docente di Cinema e arti visive all’Università di Genova e docente di Estetica all’Università di Milano), il celebre saggio L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, qui presentato nella prima versione dattiloscritta e corredato da un’ampia appendice. In questo saggio, che può leggersi come punto di partenza e chiave interpretativa della sua teoria dei media, Benjamin fa interagire per la prima volta le categorie che perimetrano la presente raccolta: pur essendo già apparse in altri scritti a partire dagli anni ’10, le nozioni di «aura», «choc» e «medium» diventano qui i vertici di un sistema concettuale e argomentativo che, come scrivono i curatori, «è insieme sintetico e programmatico». In questo saggio Benjamin riflette sulle diverse forme di pratiche artistiche, tecniche e comunicative, ed enuncia argomentazioni che svilupperà nelle trattazioni dedicate alle singole forme artistiche raccolte nelle sezioni successive di questo volume, tutte sapientemente introdotte dai curatori: la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore, strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi di illuminazione urbana e l'architettura di vetro, per arrivare infine agli stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall'hashish.
Nell’insieme di questi media Benjamin individua un sistema capace di trasformare storicamente l'esperienza sensibile, e di «allenare» l’individuo moderno agli choc cui lo costringe la modernità.
«Se le impressioni visive dell’uomo non siano determinate solo da costanti naturali, ma anche da variabili storiche: questa è una delle domande più all’avanguardia della ricerca partendo dalla quale ogni centimetro di risposta è difficile da conquistare», scriveva Benjamin nel 1939.
I testi qui raccolti, scrivono oggi Pinotti e Somaini nell’introduzione a Aura e choc, «intendono presentare al lettore i diversi centimetri di risposta conquistati da Benjamin sul terreno di questa domanda che è tuttora, negli studi contemporanei sui media, all’avanguardia della ricerca».