MAURIZIO BETTINI
VERTERE
Einaudi, 22/5/2012
collana "Piccola Biblioteca Einaudi NS"
Anche gli antichi traducevano, certo, come facciamo noi: traducevano testi letterari, come hanno fatto i Romani (e molto meno i Greci), traducevano in occasione di rapporti commerciali, politici e cosi via. Questo non significa però che essi pensassero la traduzione allo stesso modo in cui lo facciamo noi. Al contrario si ha l'impressione, largamente confermata dall'analisi di testi e situazioni molteplici, che le categorie messe in gioco da Greci e Romani attorno al tradurre fossero diverse dalle nostre. In particolare, per gli antichi Romani tradurre comportava una metamorfosi, una trasformazione totale del testo di partenza, che nel passaggio mutava identità; per i Greci, invece, la traduzione da una lingua all'altra rientrava in una più vasta sfera di attività, che consisteva nel riarticolare altrimenti un certo messaggio, indipendentemente dalla lingua in cui era formulato in origine e, anzi, a prescindere dal fatto che fosse formulato in una lingua.
VERTERE
Einaudi, 22/5/2012
collana "Piccola Biblioteca Einaudi NS"
Anche gli antichi traducevano, certo, come facciamo noi: traducevano testi letterari, come hanno fatto i Romani (e molto meno i Greci), traducevano in occasione di rapporti commerciali, politici e cosi via. Questo non significa però che essi pensassero la traduzione allo stesso modo in cui lo facciamo noi. Al contrario si ha l'impressione, largamente confermata dall'analisi di testi e situazioni molteplici, che le categorie messe in gioco da Greci e Romani attorno al tradurre fossero diverse dalle nostre. In particolare, per gli antichi Romani tradurre comportava una metamorfosi, una trasformazione totale del testo di partenza, che nel passaggio mutava identità; per i Greci, invece, la traduzione da una lingua all'altra rientrava in una più vasta sfera di attività, che consisteva nel riarticolare altrimenti un certo messaggio, indipendentemente dalla lingua in cui era formulato in origine e, anzi, a prescindere dal fatto che fosse formulato in una lingua.