ILARIA BONACOSSA È IL NUOVO CURATORE
DEL MUSEO DI VILLA CROCE
Fondatrice di Art at Work e curatrice dal 2002 al 2008 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, sarà la commissaria – assieme alla direttrice dello ScultpureCenter di Long Island Mary Ceruti – del padiglione islandese alla Biennale di Venezia Arti Visive del 2013. Ma è in queste ore la notizia è un’altra: dopo esser stata la super favorita per la direzione di Artissima e dopo essere uscita a sorpresa dal ballottaggio finale, Ilaria Bonacossa è stata nominata curatrice di Villa Croce.
I colloqui sono iniziati oggi alle 11.15 e si sono prolungati fino al tardo pomeriggio. Nove i candidati scrutinati (Cristiana Perrella, Marcella Beccaria, Francesca Guerisoli, Andrea Balestrero del Gruppo A12, Tiziana Casapietra, Andrea Bruciati, Luca Cerizza, Stefano Collicelli Cagol), numero sceso dai dieci originari per il ritiro -raccontato ieri da Artribune- di Vincenzo De Bellis, da parte dei giurati Letizia Ragaglia, Andrea Viliani, Edoardo Bonaspetti, Giacinto di Pietrantonio, Luca Massimo Barbero, e Marina Pugliese. La scelta, dunque, è caduta sulla giovane ma esperta e assai reputata Ilaria Bonacossa. Curiosità: dopo la nomina di Sarah Cosulich Canarutto a direttrice della fiera torinese Artissima, l’arrivo della Bonacossa a Genova fa piazzare a Francesco Bonami una ulteriore ideale bandierina. Le persone che hanno a vario titolo collaborato con lui negli scorsi anni, stanno tutte facendo una gran carriera. Una soddisfazione non da poco per il curatore fiorentino.
Ma torniamo alla trentanovenne curatrice milanese e alle domande, che le abbiamo posto a caldo. “Credo che abbia convinto i giurati il mio programma non-solo-di-arte-contemporanea. E rivolto anche a valorizzare il più possibile la collezione di Villa Croce“. Questo significherà che farai delle mostre di arte moderna in un centro d’arte contemporanea? “Assolutamente no. Questo semmai significa che mescolerò le due cose. Farò degli inserimenti di moderno all’interno di mostre di artisti emergenti“. Ora è più chiaro, ma a questo punto urge qualche esempio: “un esempio è, per dire, una mostra di Tauba Auerbach affiancando alle sue opere un lavoro di Dadamaino“. Ora è ancora più chiaro. Andiamo avanti a raccontare le caratteristiche del tuo progetto, del progetto che ti ha fatto spuntare sugli altri 8 papabili. “Credo che abbia influito moltissimo” continua Bonacossa “anche la mia idea di collegare il museo ai grandi eventi che passano per Genova. Penso al Festival della Scienza: punto ad avere una mostra coerente con il festival che mi permetta di entrare in un sistema di comunicazione che da sola non posso permettermi. E’ una sinergia per l’offerta culturale della città“.
Ilaria Bonacossa dimostra cipiglio (“sono 10 anni che lavoro nel mondo dei musei, cosa è un dipartimento di didattica e cosa significa il pubblico l’ho imparato…“) e prevede un crescente impegno sulla piazza genovese (“penso di trasferirmi nel 2013. Con due bambini Genova può essere anche meglio di Milano: c’è il mare“). La prima mostra? Dopo l’estate. Ma già durante l’estate si progetta una summer school, “un evento già internazionale, che lasci però qualcosa alla città e al museo…“.
(fonte: Artribune)
Fondatrice di Art at Work e curatrice dal 2002 al 2008 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, sarà la commissaria – assieme alla direttrice dello ScultpureCenter di Long Island Mary Ceruti – del padiglione islandese alla Biennale di Venezia Arti Visive del 2013. Ma è in queste ore la notizia è un’altra: dopo esser stata la super favorita per la direzione di Artissima e dopo essere uscita a sorpresa dal ballottaggio finale, Ilaria Bonacossa è stata nominata curatrice di Villa Croce.
I colloqui sono iniziati oggi alle 11.15 e si sono prolungati fino al tardo pomeriggio. Nove i candidati scrutinati (Cristiana Perrella, Marcella Beccaria, Francesca Guerisoli, Andrea Balestrero del Gruppo A12, Tiziana Casapietra, Andrea Bruciati, Luca Cerizza, Stefano Collicelli Cagol), numero sceso dai dieci originari per il ritiro -raccontato ieri da Artribune- di Vincenzo De Bellis, da parte dei giurati Letizia Ragaglia, Andrea Viliani, Edoardo Bonaspetti, Giacinto di Pietrantonio, Luca Massimo Barbero, e Marina Pugliese. La scelta, dunque, è caduta sulla giovane ma esperta e assai reputata Ilaria Bonacossa. Curiosità: dopo la nomina di Sarah Cosulich Canarutto a direttrice della fiera torinese Artissima, l’arrivo della Bonacossa a Genova fa piazzare a Francesco Bonami una ulteriore ideale bandierina. Le persone che hanno a vario titolo collaborato con lui negli scorsi anni, stanno tutte facendo una gran carriera. Una soddisfazione non da poco per il curatore fiorentino.
Ma torniamo alla trentanovenne curatrice milanese e alle domande, che le abbiamo posto a caldo. “Credo che abbia convinto i giurati il mio programma non-solo-di-arte-contemporanea. E rivolto anche a valorizzare il più possibile la collezione di Villa Croce“. Questo significherà che farai delle mostre di arte moderna in un centro d’arte contemporanea? “Assolutamente no. Questo semmai significa che mescolerò le due cose. Farò degli inserimenti di moderno all’interno di mostre di artisti emergenti“. Ora è più chiaro, ma a questo punto urge qualche esempio: “un esempio è, per dire, una mostra di Tauba Auerbach affiancando alle sue opere un lavoro di Dadamaino“. Ora è ancora più chiaro. Andiamo avanti a raccontare le caratteristiche del tuo progetto, del progetto che ti ha fatto spuntare sugli altri 8 papabili. “Credo che abbia influito moltissimo” continua Bonacossa “anche la mia idea di collegare il museo ai grandi eventi che passano per Genova. Penso al Festival della Scienza: punto ad avere una mostra coerente con il festival che mi permetta di entrare in un sistema di comunicazione che da sola non posso permettermi. E’ una sinergia per l’offerta culturale della città“.
Ilaria Bonacossa dimostra cipiglio (“sono 10 anni che lavoro nel mondo dei musei, cosa è un dipartimento di didattica e cosa significa il pubblico l’ho imparato…“) e prevede un crescente impegno sulla piazza genovese (“penso di trasferirmi nel 2013. Con due bambini Genova può essere anche meglio di Milano: c’è il mare“). La prima mostra? Dopo l’estate. Ma già durante l’estate si progetta una summer school, “un evento già internazionale, che lasci però qualcosa alla città e al museo…“.
(fonte: Artribune)