sabato 17 dicembre 2011

MARGHERITA LEVO ROSENBERG: DANTE, IL VENTO ED IO - MUSEO EBRAICO, CASALE MONFERRATO

MARGHERITA LEVO ROSENBERG
DANTE, IL VENTO ED IO
a cura di Elio Carmi ed Elisabetta Rota
Museo Ebraico di Casale Monferrato
Vicolo Salomone Olper 44 - Casale Monferrato
dal 18/12/2011 al 15/1/2012

Rovistando in una soffitta ho trovato un documento con alcuni versi anonimi in endecasillabi e una miriade di versi della Divina Commedia, barbaramente sparpagliati.
Ho deciso di trasformare il ritrovamento in un’installazione d’arte contemporanea alla quale ho dato il titolo “Se Dante e il vento ed io” – mi piace giocare soprattutto sull’ambiguità di quell’”ed io” che, con un piccolo spostamento di spazio potrebbe diventare “e dio”, ovvero il riferimento ad una forza imponderabile…. – e di condividere con il Museo Ebraico di Casale Monferrato questa scoperta.
Ne è scaturita una mostra – LA FATICA DELLA LUCE - titolo mutuato dall’omonimo candelabro di Chanukkàh, creato per il museo, e che sintetizza sia il sentimento dominante che mi ispira la festa di Chanukkàh - che nella tradizione ebraica rievoca il miracolo della tenuta della luce dopo la minaccia della distruzione del tempio - sia il sentimento ispirato dalla scoperta del terribile scompiglio subito da un’antica e incredibile opera letteraria, talmente rigorosa nei contenuti e nella forma da essere diventata tradizionalmente un paradigma insuperato di struttura letteraria e compendio etico.
Per conferire un nuovo “ordine” allo scompiglio dell’opera dantesca ho trascritto i versi su sottili strisce di pellicole radiografiche trasparenti di colore azzurro grigiastro e li ho raccolti in trentatré fasci che ho progettato in un’installazione secondo la struttura di tre nuove costellazioni, non ancora scoperte al tempo di Dante; Orue, Lodràlo e Gràvia Fa parte della mostra anche un’opera dal titolo “La selva oscura”, una sorta di cespuglio di pellicole radiografiche blu notte, impressionate di corpi umani,installata all’ingresso, sui due lati della porta, che costringe i visitatori a sfiorarla passandovi nel mezzo.
Penso che questo nostro tempo, minacciato dalla paura e dai suoi fantasmi, abbia bisogno di una riflessione su quanto possa essere facile, nelle difficoltà, perdersi nella “selva oscura”; “perdere il lume” della ragione.