ARTE POVERA IN TEATRO
a cura di Germano Celant e Antonella Somaini
Teatro Margherita
piazza Quattro Novembre - Bari
dal 15/12/2011 all'11/3/2012
Nella prospettiva di un’attività espositiva che intende mettersi in relazione alle manifestazioni che segnano il territorio museale italiano, il Comune di Bari ha pensato di relazionarsi al grande evento Arte Povera 2011, commissionando una mostra per il Teatro Margherita che si aprirà dal 15 dicembre 2011 e il cui titolo è Arte Povera in Teatro.
L’evento, che comprende opere di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Mario Merz, Marisa Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, rappresenta tanto l’occasione di una rilettura del contesto architettonico, quanto l’indicazione di un futuro inserimento del Teatro Margherita nel sistema delle istituzioni culturali italiane.
Nel dettaglio, essendo stato scelto l’imponente Teatro Margherita come spazio di partecipazione ad Arte Povera 2011, il curatore Germano Celant, con Antonella Soldaini, ha pensato di progettare una selezione di opere che potessero mettersi in dialogo con il percorso ambientale dell’edificio costruito all’inizio del secolo in stile liberty, parzialmente distrutto dopo un devastante incendio e ora in via di definizione funzionale e culturale.
È nata così l’idea di Arte Povera in Teatro, dove i lavori dei singoli artisti si adatteranno alle strutture ancora totalmente indefinite dell’ingresso e delle balconate, delle verande e delle scale, in modo che la presentazione della grande sfera di carta straccia compressa del diametro di 5 metri di Pistoletto si inserisca sorprendentemente nel percorso espositivo. Stesso discorso per la canoa dal forte sibilo di Zorio, affinché si innesti nella cupola del foyer, o ancora per l’albero di Penone e i numeri di Fibonacci di Mario Merz, affinché funzionino da fulcri di un arcipelago di punti energetici, insieme ad altre installazioni specifiche di Fabro, Anselmo, Marisa Merz e di Cazolari, che entreranno anche in dialogo con l’opera di Kounellis Senza titolo, già presente dal 2010 all’interno del Teatro Margherita.
Un insieme sorprendente e inconsueto che con l’aggiunta di lavori di Boetti, Prini, Paolini, e Pascali, intende offrire una visione spettacolare dell’Arte Povera.
a cura di Germano Celant e Antonella Somaini
Teatro Margherita
piazza Quattro Novembre - Bari
dal 15/12/2011 all'11/3/2012
Nella prospettiva di un’attività espositiva che intende mettersi in relazione alle manifestazioni che segnano il territorio museale italiano, il Comune di Bari ha pensato di relazionarsi al grande evento Arte Povera 2011, commissionando una mostra per il Teatro Margherita che si aprirà dal 15 dicembre 2011 e il cui titolo è Arte Povera in Teatro.
L’evento, che comprende opere di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Mario Merz, Marisa Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, rappresenta tanto l’occasione di una rilettura del contesto architettonico, quanto l’indicazione di un futuro inserimento del Teatro Margherita nel sistema delle istituzioni culturali italiane.
Nel dettaglio, essendo stato scelto l’imponente Teatro Margherita come spazio di partecipazione ad Arte Povera 2011, il curatore Germano Celant, con Antonella Soldaini, ha pensato di progettare una selezione di opere che potessero mettersi in dialogo con il percorso ambientale dell’edificio costruito all’inizio del secolo in stile liberty, parzialmente distrutto dopo un devastante incendio e ora in via di definizione funzionale e culturale.
È nata così l’idea di Arte Povera in Teatro, dove i lavori dei singoli artisti si adatteranno alle strutture ancora totalmente indefinite dell’ingresso e delle balconate, delle verande e delle scale, in modo che la presentazione della grande sfera di carta straccia compressa del diametro di 5 metri di Pistoletto si inserisca sorprendentemente nel percorso espositivo. Stesso discorso per la canoa dal forte sibilo di Zorio, affinché si innesti nella cupola del foyer, o ancora per l’albero di Penone e i numeri di Fibonacci di Mario Merz, affinché funzionino da fulcri di un arcipelago di punti energetici, insieme ad altre installazioni specifiche di Fabro, Anselmo, Marisa Merz e di Cazolari, che entreranno anche in dialogo con l’opera di Kounellis Senza titolo, già presente dal 2010 all’interno del Teatro Margherita.
Un insieme sorprendente e inconsueto che con l’aggiunta di lavori di Boetti, Prini, Paolini, e Pascali, intende offrire una visione spettacolare dell’Arte Povera.