CIFRE IMMAGINARIE
Jean-Pierre Bertrand, Louise Bourgeois e Giovanni Rizzoli
a cura di Bruno Corà
Galleria Cardi
piazza Sant'Erasmo, 3 - Milano
dal 15/12/2011 al 10/3/2012
La mostra trae origine da una riflessione compiuta sulle opere di tre artisti di differente generazione che tuttavia hanno sviluppato attraverso un assiduo lavoro talune analoghe modalità di concezione dell’opera. Infatti ciascuno di loro nel tempo e con criteri pittorico plastici differenti, ma rispondenti in ogni caso ad autentiche esigenze poetiche individuali, di assoluta autonomia, ha posto in essere alcune “cifre immaginarie” che ne hanno distinto le rispettive creazioni.
Il denominatore comune delle loro opere, dunque, anziché risiedere in improbabili e non ricercate consonanze, è da rinvenire nell’irriducibile tensione immaginaria che guida ciascuno di loro nella creazione dell’opera.
Per questo progetto espositivo, alle opere di Louise Bourgeois, tutte fortemente permeate da una sensibilità sconcertante, utopica e visionaria che implica tanto la mitologia familiare quanto l’eros, si affiancano quelle di Giovanni Rizzoli anch’esse non disposte a rinunciare né alla dimensione onirica né a quella dell’autostupefazione del voyant, di fronte alle epifanie quotidiane; non diversamente Jean-Pierre Bertrand, alimentando un processo ermetico, declina la propria ars combinatoria cromatica con forme e spazialità rispondenti a regole da lui concepite e scrupolosamente osservate.
L’osservatore di tali cifre immaginarie è invitato a riconoscerne attraverso le opere le ineludibili apparizioni. La mostra invita, dunque, nuovamente, come nei momenti di nascente ripresa culturale, ad esercitare la percezione e la riflessione individuale davanti ad opere che hanno la fragranza di domande in atto.
Jean-Pierre Bertrand, Louise Bourgeois e Giovanni Rizzoli
a cura di Bruno Corà
Galleria Cardi
piazza Sant'Erasmo, 3 - Milano
dal 15/12/2011 al 10/3/2012
La mostra trae origine da una riflessione compiuta sulle opere di tre artisti di differente generazione che tuttavia hanno sviluppato attraverso un assiduo lavoro talune analoghe modalità di concezione dell’opera. Infatti ciascuno di loro nel tempo e con criteri pittorico plastici differenti, ma rispondenti in ogni caso ad autentiche esigenze poetiche individuali, di assoluta autonomia, ha posto in essere alcune “cifre immaginarie” che ne hanno distinto le rispettive creazioni.
Il denominatore comune delle loro opere, dunque, anziché risiedere in improbabili e non ricercate consonanze, è da rinvenire nell’irriducibile tensione immaginaria che guida ciascuno di loro nella creazione dell’opera.
Per questo progetto espositivo, alle opere di Louise Bourgeois, tutte fortemente permeate da una sensibilità sconcertante, utopica e visionaria che implica tanto la mitologia familiare quanto l’eros, si affiancano quelle di Giovanni Rizzoli anch’esse non disposte a rinunciare né alla dimensione onirica né a quella dell’autostupefazione del voyant, di fronte alle epifanie quotidiane; non diversamente Jean-Pierre Bertrand, alimentando un processo ermetico, declina la propria ars combinatoria cromatica con forme e spazialità rispondenti a regole da lui concepite e scrupolosamente osservate.
L’osservatore di tali cifre immaginarie è invitato a riconoscerne attraverso le opere le ineludibili apparizioni. La mostra invita, dunque, nuovamente, come nei momenti di nascente ripresa culturale, ad esercitare la percezione e la riflessione individuale davanti ad opere che hanno la fragranza di domande in atto.