L'UNDERDRAWING DEL DISEGNO
GENOVESE
Dentro la genesi dell’opera grafica attraverso l’esame nell’infrarosso
a cura di Maria Clelia Galassi e Margherita Priarone
Genova University Press
(gennaio 2014)
Buona parte della produzione grafica degli artisti genovesi di Sei e di primo Settecento è costituita da disegni a penna e inchiostro metallo-gallico. Frequentemente tuttavia, un’analisi attenta dei fogli permette di individuare, al di sotto o accanto al segno a penna, la presenza di sottili e poco leggibili tracce di matita, condotte con punte di natura carboniosa (pietra nera, carboncino, grafite), che quasi sempre ‘scompaiono’ alla vista sotto alla definitiva stesura a inchiostro. Le tecnologie all'infrarosso permettono di rendere queste tracce perfettamente decifrabili, isolandole sul foglio poichè nell'infrarosso esse diventano particolarmente scure ed evidenti mentre l’inchiostro metallo-gallico risulta trasparente, se non addirittura invisibile. Queste indagini, dunque, ci consegnano nella sua piena visibilità la fase dello schizzo iniziale, quello che nella terminologia tecnica viene definito underdrawing, ossia l’insieme dei primi tracciati condotti dall’artista sul foglio bianco, rivelando una fase della genesi del disegno altrimenti non percepibile nella sua completezza. Le autrici hanno analizzato nell’infrarosso un centinaio di disegni genovesi delle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, scegliendo in particolare due nuclei: quello della ‘scuola’ postcambiasesca di primo Seicento - Giovan Battista Paggi, Lazzaro Tavarone, Andrea Ansaldo e Giulio Benso - e quello della bottega Piola-De Ferrari di secondo Seicento-primo Settecento - Domenico e Paolo Gerolamo Piola e Gregorio De Ferrari -. I risultati ottenuti permettono l’individuazione e la differenziazione dei modi progettuali dei singoli artisti, fornendo nuovi elementi utili alla conoscenza e al riconoscimento delle loro peculiarità nel modo di concepire e organizzare la figurazione. Assolutamente innovativo per l’argomento proposto e per il punto di vista adottato, il volume costituisce un esempio di metodo e di felice applicazione dell’indagine IR a supporto della ricerca storico-artistica nello studio della grafica antica
Dentro la genesi dell’opera grafica attraverso l’esame nell’infrarosso
a cura di Maria Clelia Galassi e Margherita Priarone
Genova University Press
(gennaio 2014)
Buona parte della produzione grafica degli artisti genovesi di Sei e di primo Settecento è costituita da disegni a penna e inchiostro metallo-gallico. Frequentemente tuttavia, un’analisi attenta dei fogli permette di individuare, al di sotto o accanto al segno a penna, la presenza di sottili e poco leggibili tracce di matita, condotte con punte di natura carboniosa (pietra nera, carboncino, grafite), che quasi sempre ‘scompaiono’ alla vista sotto alla definitiva stesura a inchiostro. Le tecnologie all'infrarosso permettono di rendere queste tracce perfettamente decifrabili, isolandole sul foglio poichè nell'infrarosso esse diventano particolarmente scure ed evidenti mentre l’inchiostro metallo-gallico risulta trasparente, se non addirittura invisibile. Queste indagini, dunque, ci consegnano nella sua piena visibilità la fase dello schizzo iniziale, quello che nella terminologia tecnica viene definito underdrawing, ossia l’insieme dei primi tracciati condotti dall’artista sul foglio bianco, rivelando una fase della genesi del disegno altrimenti non percepibile nella sua completezza. Le autrici hanno analizzato nell’infrarosso un centinaio di disegni genovesi delle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, scegliendo in particolare due nuclei: quello della ‘scuola’ postcambiasesca di primo Seicento - Giovan Battista Paggi, Lazzaro Tavarone, Andrea Ansaldo e Giulio Benso - e quello della bottega Piola-De Ferrari di secondo Seicento-primo Settecento - Domenico e Paolo Gerolamo Piola e Gregorio De Ferrari -. I risultati ottenuti permettono l’individuazione e la differenziazione dei modi progettuali dei singoli artisti, fornendo nuovi elementi utili alla conoscenza e al riconoscimento delle loro peculiarità nel modo di concepire e organizzare la figurazione. Assolutamente innovativo per l’argomento proposto e per il punto di vista adottato, il volume costituisce un esempio di metodo e di felice applicazione dell’indagine IR a supporto della ricerca storico-artistica nello studio della grafica antica
Emma Scrivani