FREDERICK HARTT
L'ARTE FIORENTINA SOTTO TIRO
a cura di Giandomenico Semeraro
Firenze Leonardo (27 agosto 2014)
L’Arte Fiorentina Sotto Tiro (Florentine Art Under Fire) venne pubblicato negli Stati Uniti poco dopo la II Guerra Mondiale, nel 1949: di questa vicinanza mantiene la memoria fresca, la prosa diretta, coinvolgente, dettagliata, allo stesso tempo diario cronaca e avventura.
Questo libro, finalmente in lingua italiana, colma un vuoto. Senza di esso non si potrebbe sapere che quelle opere d’arte di Firenze e della Toscana, quei monumenti, quegli oggetti d’arte, ed i palazzi, le torri…che oggi si offrono ai nostri occhi, assai probabilmente per via della guerra e dei ladrocini ad opera dei Nazisti non sarebbero dove sono e come sono.
Non fosse stato, anche ma soprattutto, per l’impegno, la determinazione, i rischi corsi in prima persona del suo autore Frederick Hartt (1914-1991), allora giovane intrepido e caparbio storico dell’arte (dopo il conflitto sarebbe divenuto il noto studioso di Michelangelo, e del Quattrocento Italiano), il quale, come Responsabile per la Toscana insieme a Deane Keller, fece parte di quello sparuto gruppo di uomini e donne della Sottocommissione alleata ai Monumenti, Belle Arti ed Archivi (MFAA) oggi conosciuto ai più come Monuments Men, che hanno svolto un ruolo determinante nella salvezza del patrimonio artistico, in Italia e in Europa.
L'ARTE FIORENTINA SOTTO TIRO
a cura di Giandomenico Semeraro
Firenze Leonardo (27 agosto 2014)
L’Arte Fiorentina Sotto Tiro (Florentine Art Under Fire) venne pubblicato negli Stati Uniti poco dopo la II Guerra Mondiale, nel 1949: di questa vicinanza mantiene la memoria fresca, la prosa diretta, coinvolgente, dettagliata, allo stesso tempo diario cronaca e avventura.
Questo libro, finalmente in lingua italiana, colma un vuoto. Senza di esso non si potrebbe sapere che quelle opere d’arte di Firenze e della Toscana, quei monumenti, quegli oggetti d’arte, ed i palazzi, le torri…che oggi si offrono ai nostri occhi, assai probabilmente per via della guerra e dei ladrocini ad opera dei Nazisti non sarebbero dove sono e come sono.
Non fosse stato, anche ma soprattutto, per l’impegno, la determinazione, i rischi corsi in prima persona del suo autore Frederick Hartt (1914-1991), allora giovane intrepido e caparbio storico dell’arte (dopo il conflitto sarebbe divenuto il noto studioso di Michelangelo, e del Quattrocento Italiano), il quale, come Responsabile per la Toscana insieme a Deane Keller, fece parte di quello sparuto gruppo di uomini e donne della Sottocommissione alleata ai Monumenti, Belle Arti ed Archivi (MFAA) oggi conosciuto ai più come Monuments Men, che hanno svolto un ruolo determinante nella salvezza del patrimonio artistico, in Italia e in Europa.