JONATHAN CRARY
LE TECNICHE DELL'OSSERVATORE
Visione e modernità nel XIX secolo
Einaudi, 29/1/2013
collana "PBE big"
Nei primi dell'Ottocento, a pochi anni dalla nascita della fotografìa, fa la sua comparsa l'osservatore moderno. E l'epoca delle nuove tecnologie visive quali il taumatropio, il fenantiscopio, lo zootropio, il diorama, il caleidoscopio, e del dispositivo ottico più rivoluzionario, lo stereoscopio, che permette di fruire della rappresentazione attraverso un'illusione tridimensionale. Queste nuove "tecniche" cambiano radicalmente la relazione interno/esterno presupposta dalla camera oscura e la realtà, di colpo, si fa più tangibile, più vicina. In questo libro, Jonathan Crary non si limita a sottolineare quanto la nascita di questo "osservatore" rappresenti un punto centrale per il pensiero moderno, studiando pittori come Vermeer, Chardin e Turner, ma prende anche in esame i testi teorici di Schopenhauer e di Goethe, in cui, per la prima volta, si percepisce un cambiamento e si afferma il "soggetto osservatore" che esploderà nell'Ottocento prefotografico.