PIERO BOCCARDO
FRANCO ALBINI: L'APPARTAMENTO DI UN AMATORE D'ARTE
Silvana (19 novembre 2015)
Collana: Quaderni dei Musei di Strada Nuova
Palazzo Rosso, primo dei Musei di Strada Nuova, per due secoli è stato la più bella dimora della famiglia Brignole-Sale ed è divenuto museo pubblico nel 1874 per scelta degli ultimi proprietari. Maria Brignole-Sale De Ferrari, duchessa di Galliera, che sottoscrisse l'atto di donazione al Comune di Genova, volle configurarlo come una sorta di monumento alla propria stirpe. Divenuto, dopo la Seconda guerra mondiale, un caposaldo della museologia per merito dell'allestimento di Franco Albini, l'edificio è celebre per la decorazione a fresco seicentesca del secondo piano nobile, per i capolavori della pittura italiana ed europea, e per i lussuosi arredi settecenteschi. Il volume ripercorre nello specifico la sua ultima fase abitativa, quando già era proprietà comunale, ovvero il momento in cui Albini sistemò l'alloggio dell'allora Direttore dei musei civici: quell'"appartamento di un amatore d'arte" - così venne divulgato nel 1955 su una delle più prestigiose riviste di architettura del tempo - che ha influenzato in maniera significativa i modi dell'abitare moderno.
FRANCO ALBINI: L'APPARTAMENTO DI UN AMATORE D'ARTE
Silvana (19 novembre 2015)
Collana: Quaderni dei Musei di Strada Nuova
Palazzo Rosso, primo dei Musei di Strada Nuova, per due secoli è stato la più bella dimora della famiglia Brignole-Sale ed è divenuto museo pubblico nel 1874 per scelta degli ultimi proprietari. Maria Brignole-Sale De Ferrari, duchessa di Galliera, che sottoscrisse l'atto di donazione al Comune di Genova, volle configurarlo come una sorta di monumento alla propria stirpe. Divenuto, dopo la Seconda guerra mondiale, un caposaldo della museologia per merito dell'allestimento di Franco Albini, l'edificio è celebre per la decorazione a fresco seicentesca del secondo piano nobile, per i capolavori della pittura italiana ed europea, e per i lussuosi arredi settecenteschi. Il volume ripercorre nello specifico la sua ultima fase abitativa, quando già era proprietà comunale, ovvero il momento in cui Albini sistemò l'alloggio dell'allora Direttore dei musei civici: quell'"appartamento di un amatore d'arte" - così venne divulgato nel 1955 su una delle più prestigiose riviste di architettura del tempo - che ha influenzato in maniera significativa i modi dell'abitare moderno.