ALESSANDRO MAGNASCO: GLI ANNI DELLA
MATURITÂ
Palazzo Bianco
via Garibaldi 11 - Genova
25/02/2016 - 05/06/2016
Grazie alla collaborazione eccezionale fra la Galerie Canesso di Parigi e i Musei di Strada Nuova di Genova, città natale dell’artista, la mostra radunerà oltre venti opere di Alessandro Magnasco, provenienti da raccolte pubbliche e private.
L’esposizione, inaugurata alla Galerie Canesso a Parigi lo scorso 24 novembre 2015, sta riscuotendo un buon successo di pubblico (aperta fino al 31 Gennaio) e si sposterà a Genova, ai Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco, dal 25 febbraio al 5 giugno 2016.
Le collezioni civiche genovesi partecipano con ben quattro opere di cui una – Il pittor pitocco –appartiene al Museo Giannettino Luxoro e le altre tre ai Musei di Strada Nuova: la Scena di pellegrinaggio altresì detta Preghiera davanti a una cappella campestre; Sant’Agostino e l’angelo, e il celeberrimo Trattenimento in un giardino d’Albaro, ritenuto l’estremo capolavoro dell’attività del Magnasco. L’edizione genovese comprenderà 23 dipinti, cioè uno in più, rispetto a quella parigina, perché sarà presente anche il Funerale ebraico prestato dal Museo del Louvre.
Artista dall’opera originale e stravagante, Alessandro Magnasco è stato riscoperto all’inizio del XX secolo ed è considerato, per certi versi, un precursore di Goya (1746 – 1828), degli Espressionisti e uno dei padri del gusto per il fantastico e il macabro. In ogni caso, la sua opera ricca e variata non si può definire solo attraverso queste caratteristiche.
La produzione dell’artista impressiona sia dal punto di vista del linguaggio pittorico estremamente personale che da quello dei soggetti, che solo lui affronta in linea con le nuove idee che si affermano in Europa fra XVII e XVIII secolo. Le sue composizioni, animate da piccole figure in movimento, ci portano verso l’arte di Francesco Guardi (1712 – 1793) e dei veneziani del Settecento, ma sono proprio i temi affrontati a renderlo unico. Il suo testamento artistico, “Il trattenimento in un giardino di Albaro” (Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco) appare come un’eco delle poetiche composizioni di Antoine Watteau (1684-1721) e restituisce un’immagine suggestiva e per certi versi impietosa dell’aristocrazia genovese del Settecento.
La Galerie Canesso (www.canesso.com), attiva dal 1980 nel settore della pittura antica italiana, organizza mostre dedicate a opere eseguite fra il XV e il XVIII secolo da artisti italiani, o stranieri che abbiano risieduto in Italia. Partecipa inoltre a tre importanti fiere internazionali: la Tefaf di Maastricht, la Biennale des Antiquaires di Paris e Paris Tableau. La stretta collaborazione con storici dell’arte e conservatori di musei attesta il successo della Galleria presso istituzioni di tutto il mondo
Palazzo Bianco
via Garibaldi 11 - Genova
25/02/2016 - 05/06/2016
Grazie alla collaborazione eccezionale fra la Galerie Canesso di Parigi e i Musei di Strada Nuova di Genova, città natale dell’artista, la mostra radunerà oltre venti opere di Alessandro Magnasco, provenienti da raccolte pubbliche e private.
L’esposizione, inaugurata alla Galerie Canesso a Parigi lo scorso 24 novembre 2015, sta riscuotendo un buon successo di pubblico (aperta fino al 31 Gennaio) e si sposterà a Genova, ai Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco, dal 25 febbraio al 5 giugno 2016.
Le collezioni civiche genovesi partecipano con ben quattro opere di cui una – Il pittor pitocco –appartiene al Museo Giannettino Luxoro e le altre tre ai Musei di Strada Nuova: la Scena di pellegrinaggio altresì detta Preghiera davanti a una cappella campestre; Sant’Agostino e l’angelo, e il celeberrimo Trattenimento in un giardino d’Albaro, ritenuto l’estremo capolavoro dell’attività del Magnasco. L’edizione genovese comprenderà 23 dipinti, cioè uno in più, rispetto a quella parigina, perché sarà presente anche il Funerale ebraico prestato dal Museo del Louvre.
Artista dall’opera originale e stravagante, Alessandro Magnasco è stato riscoperto all’inizio del XX secolo ed è considerato, per certi versi, un precursore di Goya (1746 – 1828), degli Espressionisti e uno dei padri del gusto per il fantastico e il macabro. In ogni caso, la sua opera ricca e variata non si può definire solo attraverso queste caratteristiche.
La produzione dell’artista impressiona sia dal punto di vista del linguaggio pittorico estremamente personale che da quello dei soggetti, che solo lui affronta in linea con le nuove idee che si affermano in Europa fra XVII e XVIII secolo. Le sue composizioni, animate da piccole figure in movimento, ci portano verso l’arte di Francesco Guardi (1712 – 1793) e dei veneziani del Settecento, ma sono proprio i temi affrontati a renderlo unico. Il suo testamento artistico, “Il trattenimento in un giardino di Albaro” (Genova, Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco) appare come un’eco delle poetiche composizioni di Antoine Watteau (1684-1721) e restituisce un’immagine suggestiva e per certi versi impietosa dell’aristocrazia genovese del Settecento.
La Galerie Canesso (www.canesso.com), attiva dal 1980 nel settore della pittura antica italiana, organizza mostre dedicate a opere eseguite fra il XV e il XVIII secolo da artisti italiani, o stranieri che abbiano risieduto in Italia. Partecipa inoltre a tre importanti fiere internazionali: la Tefaf di Maastricht, la Biennale des Antiquaires di Paris e Paris Tableau. La stretta collaborazione con storici dell’arte e conservatori di musei attesta il successo della Galleria presso istituzioni di tutto il mondo