venerdì 19 febbraio 2016

LAWRENCE WEINER: USED AS OTHER THAN ITSELF - GALLERIA ALFONSO ARTIACO, NAPOLI




LAWRENCE WEINER
USED AS OTHER THAN ITSELF
Galleria Alfonso Artiaco
Piazzetta Nilo 7 - Napoli
20/2/2016 - 2/4/2016

La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Lawrence Weiner, sabato 20 febbraio 2016 alle 19.00.

“THERE IS A NECESSITY THAT
THE SCULPTURE IN ITSELF POSES
THE PROBLEM NOT A METAPHOR
IT IS NOT A SIGNPOST
IT IS WHAT IT IS” (L. Weiner, 2016)

Per la quinta personale alla galleria Alfonso Artiaco, Lawrence Weiner (Bronx, New York, 1942) interviene nello spazio di Piazzetta Nilo con nuove installazioni testuali di grande formato e opere su carta.
Universalmente riconosciuto come uno dei padri dell’Arte Concettuale, Weiner è tra i primi a concepire l’opera come un qualcosa in divenire, smaterializzata della sua presenza fisica e trasformata in puro linguaggio. Un lavoro di coerenza radicale che muove i primi passi nel 1968 quando l’artista enuncia i principi cardine del proprio lavoro:
1. L’artista può costruire l’opera.
2. L’opera può essere fabbricata.
3. L’opera non deve essere necessariamente costruita. Ciascuna proposizione essendo pari e conforme all’intenzione dell’artista, la decisione sulle condizioni compete a chi riscuote il compenso non appena avvenuta la riscossione.
Come indicato in questo famoso Statement, la produzione materiale dell’opera può non essere eseguita fisicamente dall’artista, poiché il lavoro finito è solo figlio di un processo creativo che ha già in se tutta la forza dell’opera. Come un Demiurgo silenzioso, Weiner produce opere che si presentano allora come scritte e preposizioni dipinte o applicate sulle pareti, parole spesso accompagnate da simboli matematici o grammaticali, che, abbattendo ogni convenzione semantica, accrescono il valore universale dell’opera. Il linguaggio, veicolo principale della comunicazione, diventa per l’artista americano uno strumento per la rappresentazione del mondo, scevro da ogni riferimento soggettivo ed univocità di percezione. Il lavoro di Weiner prende infatti forma e significato quando in interazione con il suo fruitore, che ne interpreta il senso in base alla sua emotività ed in relazione al luogo in cui si trova. Anche per questo gli Statements dell’artista sono spesso tradotti nella lingua madre del luogo espositivo, rendendosi più accessibili e codificabili, travalicando i convenzionali confini della scrittura. I lavori testuali si presentano allora come sculture bidimensionali, in cui la costruzione della terza dimensione è affidata allo spettatore, alla sua immaginazione ed interpretazione, alla sua capacità di direzionare l’essenza, lo spessore e la forza della parola.

Lawrence Weiner vive e lavora a New York. Tra le principali mostre ricordiamo la retrospettiva al Whitney Museum of American Art, New York (2007); Stedelijk Museum, Amsterdam (2013), Museo d’Art Contemporanea, Barcellona (2013), Haus der Kunst, Monaco (2007), Museo Tamayo Arte Contemporaneo, Città del Messico (2004), Kunstmuseum, Wolfsburg (2000), Walker Art Center, Minneapolis (1994) Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC (1990). Ha partecipato a numerose edizioni di Documenta Kassel (1972, 1977, 1982, 2012) e della Biennale di Venezia (1972, 1984, 2003, 2013).