FOCUS SU EUGENIO BATTISTI
Galleria Embrice
via delle Sette Chiese, 78 - Roma
dal 28 novembre al 2 dicembre 2011
La Galleria Embrice di Roma dedica cinque incontri a tema a Eugenio Battisti. Tutti i giorni, da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre 2011, dalle 16.45 alle 19.45.
Il programma prevede: 28 novembre: Antonio Piva (Omaggio A Eugenio Battisti). 29 novembre: Marco Dezzi Bardeschi (Eugenio Battisti fra arte e architettura). 30 novembre: Simonetta Lux (L’irruzione del contemporaneo nella cultura). 1° dicembre: Eugenia Battisti (Le nuove frontiere storiografiche). 2 dicembre: Aldo Castellano (Alle origini dell’archeologia industriale).
«Storico delle idee, poligrafo, eccezionale maestro» (Marco Dezzi), Eugenio Battisti (1924-1989) contribuisce con illustri studiosi italiani della sua generazione all’allargamento degli interessi culturali e scientifici ben oltre i confini nazionali.
Anche se gli inizi sono nell’ambito teatrale della natia Torino, le sue prime monografie riguardano il Medioevo, Giotto (1960), Cimabue (1963), contemporaneamente a interventi in giornali e grandi serie editoriali, e a un breve insegnamento a Roma e Genova. Solo negli USA gli viene assegnato, nel 1965, un ruolo istituzionale di professore dell’arte e dell’architettura alla Penn State University, con una speciale Cattedra di Evan Pough Professor, che finalmente gli consente di mettere a frutto tutte le qualità di ricercatore. «Bisogna essere vari, inventivi, curiosi, anche capricciosi», scriveva autobiograficamente.
«Con un desiderio vorace di non lasciarsi sfuggire nulla del proprio tempo» (Umberto Eco), dà vita a due cenacoli che pubblicano “Marcatre” (1963) e “Psicon” (1976), mentre lavora su Piero della Francesca (1971), Filippo Brunelleschi (1976), Correggio (1981). Il suo rapporto col Rinascimento è testimoniato dalle edizioni del suo Antirinascimento (Feltrinelli, 1962; Garzanti 1989; Nino Aragno 2005) e da Rinascimento e Barocco (Einaudi, 1960). La sua personalità non poteva non proiettarlo verso l’Utopia, della quale avvia l’indagine sulle tracce realizzate di quella europea, paternalistica, della città operaia di San Leucio, fino alle comunità utopiche in USA.
Ed è in occasione della pubblicazione degli atti del terzo Convegno internazionale in suo onore, tenutosi a Milano nel 2009, (il primo, sempre a Milano, 1991, il secondo a Roma,1992), che amici e collaboratori illustri presentano a Roma, presso la Galleria Embrice, alcuni dei suoi temi principali, sui quali è continua l’attività editoriale (La macchina arrugginita, 2001. Iconologia e ecologia del giardino e del paesaggio, 2004. Arte, teatro e società, L’azione scenica e cinesica, 2008. Michelangelo: fortuna di un mito nella critica letteraria e artistica, 2011) grazie al continuo lavoro di Giuseppa Battisti Saccaro.
«Entrare nelle vaste stanze della ricerca,» diceva, «è come andare all’appuntamento con una fidanzata: non si può mandare un altro.» Affrontava così l’immane fatica del rigore, rispetto ad uno sconfinato campo di ricerca.
Carlo Severati
Galleria Embrice
via delle Sette Chiese, 78 - Roma
dal 28 novembre al 2 dicembre 2011
La Galleria Embrice di Roma dedica cinque incontri a tema a Eugenio Battisti. Tutti i giorni, da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre 2011, dalle 16.45 alle 19.45.
Il programma prevede: 28 novembre: Antonio Piva (Omaggio A Eugenio Battisti). 29 novembre: Marco Dezzi Bardeschi (Eugenio Battisti fra arte e architettura). 30 novembre: Simonetta Lux (L’irruzione del contemporaneo nella cultura). 1° dicembre: Eugenia Battisti (Le nuove frontiere storiografiche). 2 dicembre: Aldo Castellano (Alle origini dell’archeologia industriale).
«Storico delle idee, poligrafo, eccezionale maestro» (Marco Dezzi), Eugenio Battisti (1924-1989) contribuisce con illustri studiosi italiani della sua generazione all’allargamento degli interessi culturali e scientifici ben oltre i confini nazionali.
Anche se gli inizi sono nell’ambito teatrale della natia Torino, le sue prime monografie riguardano il Medioevo, Giotto (1960), Cimabue (1963), contemporaneamente a interventi in giornali e grandi serie editoriali, e a un breve insegnamento a Roma e Genova. Solo negli USA gli viene assegnato, nel 1965, un ruolo istituzionale di professore dell’arte e dell’architettura alla Penn State University, con una speciale Cattedra di Evan Pough Professor, che finalmente gli consente di mettere a frutto tutte le qualità di ricercatore. «Bisogna essere vari, inventivi, curiosi, anche capricciosi», scriveva autobiograficamente.
«Con un desiderio vorace di non lasciarsi sfuggire nulla del proprio tempo» (Umberto Eco), dà vita a due cenacoli che pubblicano “Marcatre” (1963) e “Psicon” (1976), mentre lavora su Piero della Francesca (1971), Filippo Brunelleschi (1976), Correggio (1981). Il suo rapporto col Rinascimento è testimoniato dalle edizioni del suo Antirinascimento (Feltrinelli, 1962; Garzanti 1989; Nino Aragno 2005) e da Rinascimento e Barocco (Einaudi, 1960). La sua personalità non poteva non proiettarlo verso l’Utopia, della quale avvia l’indagine sulle tracce realizzate di quella europea, paternalistica, della città operaia di San Leucio, fino alle comunità utopiche in USA.
Ed è in occasione della pubblicazione degli atti del terzo Convegno internazionale in suo onore, tenutosi a Milano nel 2009, (il primo, sempre a Milano, 1991, il secondo a Roma,1992), che amici e collaboratori illustri presentano a Roma, presso la Galleria Embrice, alcuni dei suoi temi principali, sui quali è continua l’attività editoriale (La macchina arrugginita, 2001. Iconologia e ecologia del giardino e del paesaggio, 2004. Arte, teatro e società, L’azione scenica e cinesica, 2008. Michelangelo: fortuna di un mito nella critica letteraria e artistica, 2011) grazie al continuo lavoro di Giuseppa Battisti Saccaro.
«Entrare nelle vaste stanze della ricerca,» diceva, «è come andare all’appuntamento con una fidanzata: non si può mandare un altro.» Affrontava così l’immane fatica del rigore, rispetto ad uno sconfinato campo di ricerca.
Carlo Severati