ROBERTO PARISI
FABBRICHE D'ITALIA
L'architettura industriale dall'Unità alla fine del Secolo breve
Franco Angeli, 2011 collana "Storia dell'architettura e della città"
Raramente la fabbrica dello storico dell'architettura coincide con quella dello storico dell'industria e con non poche resistenze i rispettivi racconti interagiscono con lo spazio storico delle macchine, dei processi produttivi, della vita dei lavoratori e degli imprenditori, come del loro ambiente di appartenenza, naturale e antropico. Tuttavia, oggi, alcune delle questioni che pone il mercato globale del lavoro e che appaiono così profondamente "nuove" e "diverse" rispetto al passato invitano a guardare alla storia delle fabbriche d'Italia con un'ottica multidisciplinare e con un approccio più disincantato, sollecitando una lettura del Secolo breve a partire da una porzione significativa di quel "lungo Ottocento" delineato da Eric Hobsbawm.
Questo libro propone l'architettura della fabbrica come una possibile chiave di lettura della storia dell'Italia industriale. Uomini e luoghi di un comparto non secondario dell'industria edilizia italiana sono indagati per frammenti, ma in una prospettiva di lungo periodo, nel tentativo di porre domande condivisibili e di misurarsi criticamente su temi troppo spesso consumati generando ambigue confusioni: la storia dell'ambiente con l'ambientalismo ideologico; la supremazia imprenditoriale legittimata dall'esistenza di una "massa critica" con l'oligopolio di un'élite di "affaristi"; il mecenatismo imprenditoriale e l'arte intesa come libera espressione creativa con le strategie di persuasione al consenso e al consumo praticate attraverso l'estetica industriale e il design del paesaggio; lo scontro dialettico e costruttivo tra professionalità tecniche e manageriali, necessario per mediare istanze di benessere sociale e modelli competitivi di sviluppo produttivo, con la sua riduzione a conflitti d'interesse tra pubblico e privato.
Roberto Parisi, storico dell'architettura, insegna Storia della città e Storia del patrimonio industriale presso l'Università degli Studi del Molise. Vicepresidente dell'Aipai (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale), è direttore scientifico della rivista "Patrimonio Industriale". Da oltre due decenni dedica una parte della propria attività di ricerca alla storia dell'architettura di carattere produttivo e alle dinamiche di trasformazione della città e del territorio indotte dai processi di industrializzazione, con particolare riguardo al Mezzogiorno d'Italia. Su questi temi ha pubblicato L'Impresa del Fucino. Architettura delle acque e trasformazione ambientale nell'età dell'industrializzazione, Athena, Napoli 1996 (con A. Pica); Lo spazio della produzione. Napoli: la periferia orientale, Athena, Napoli 1998; Luigi Giura (1795-1864). Ingegnere e architetto dell'Ottocento, Electa, Napoli 2003; Percorsi del patrimonio industriale in Italia, Crace, Perugia 2008 (con M. Ramello); Paesaggi del lavoro in Molise , Aracne, Roma 2009.
FABBRICHE D'ITALIA
L'architettura industriale dall'Unità alla fine del Secolo breve
Franco Angeli, 2011 collana "Storia dell'architettura e della città"
Raramente la fabbrica dello storico dell'architettura coincide con quella dello storico dell'industria e con non poche resistenze i rispettivi racconti interagiscono con lo spazio storico delle macchine, dei processi produttivi, della vita dei lavoratori e degli imprenditori, come del loro ambiente di appartenenza, naturale e antropico. Tuttavia, oggi, alcune delle questioni che pone il mercato globale del lavoro e che appaiono così profondamente "nuove" e "diverse" rispetto al passato invitano a guardare alla storia delle fabbriche d'Italia con un'ottica multidisciplinare e con un approccio più disincantato, sollecitando una lettura del Secolo breve a partire da una porzione significativa di quel "lungo Ottocento" delineato da Eric Hobsbawm.
Questo libro propone l'architettura della fabbrica come una possibile chiave di lettura della storia dell'Italia industriale. Uomini e luoghi di un comparto non secondario dell'industria edilizia italiana sono indagati per frammenti, ma in una prospettiva di lungo periodo, nel tentativo di porre domande condivisibili e di misurarsi criticamente su temi troppo spesso consumati generando ambigue confusioni: la storia dell'ambiente con l'ambientalismo ideologico; la supremazia imprenditoriale legittimata dall'esistenza di una "massa critica" con l'oligopolio di un'élite di "affaristi"; il mecenatismo imprenditoriale e l'arte intesa come libera espressione creativa con le strategie di persuasione al consenso e al consumo praticate attraverso l'estetica industriale e il design del paesaggio; lo scontro dialettico e costruttivo tra professionalità tecniche e manageriali, necessario per mediare istanze di benessere sociale e modelli competitivi di sviluppo produttivo, con la sua riduzione a conflitti d'interesse tra pubblico e privato.
Roberto Parisi, storico dell'architettura, insegna Storia della città e Storia del patrimonio industriale presso l'Università degli Studi del Molise. Vicepresidente dell'Aipai (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale), è direttore scientifico della rivista "Patrimonio Industriale". Da oltre due decenni dedica una parte della propria attività di ricerca alla storia dell'architettura di carattere produttivo e alle dinamiche di trasformazione della città e del territorio indotte dai processi di industrializzazione, con particolare riguardo al Mezzogiorno d'Italia. Su questi temi ha pubblicato L'Impresa del Fucino. Architettura delle acque e trasformazione ambientale nell'età dell'industrializzazione, Athena, Napoli 1996 (con A. Pica); Lo spazio della produzione. Napoli: la periferia orientale, Athena, Napoli 1998; Luigi Giura (1795-1864). Ingegnere e architetto dell'Ottocento, Electa, Napoli 2003; Percorsi del patrimonio industriale in Italia, Crace, Perugia 2008 (con M. Ramello); Paesaggi del lavoro in Molise , Aracne, Roma 2009.