PIETRO CONSAGRA
Galleria Tega
via Senato 20 - Milano
14/03/2016 - 28/04/2016
La Galleria Tega è lieta di annunciare l’inaugurazione, lunedì 14 marzo alle ore 18:00, della mostra personale dedicata all’opera di Pietro Consagra.
Che la figura di questo artista, siciliano di nascita (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005), ma romano e poi milanese d’adozione, sia considerata centrale nel panorama della scultura italiana, e internazionale, è ormai assodato. Nonostante ciò, molti degli aspetti più attuali del suo lavoro sono ad oggi ancora da indagare.
È anche per questo motivo che la mostra, e il volume che la accompagna, intende porre l’accento sull’attività dello scultore durante gli anni Sessanta del XX secolo, accostando a tipiche opere di quel periodo riflessioni che Pietro Consagra andava facendo sul linguaggio della scultura e sul suo rapporto con le altre arti. Proprio dell’epoca sono infatti le considerazioni dell’artista circa il confronto con l’architettura, tema centrale della sua attività, senza la conoscenza del quale non se ne può comprendere appieno la grandezza e la portata concettuale.
Ciò che il pubblico potrà trovare in mostra saranno circa trenta opere di medie dimensioni che datano dalla seconda metà degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Sessanta: spesso modelli di realizzazioni più imponenti dei Colloqui frontali e dei monocromi Ferri trasparenti o sculture a carattere minimale, come gli Inventari, che transitano sulle pareti come in uno spazio infinito, in un non luogo. L’uso di materiali diversi, le incursioni sempre più frequenti nella progettazione di stampo architettonico – seppur da un punto di vista prettamente scultoreo – fino alla varietà delle composizioni su un impianto formale ben definito, dimostrano come Consagra abbia saputo incidere sul dibattito interdisciplinare in maniera del tutto personale, con risultati e considerazioni teoriche tutt’altro che scontate e, anzi, oggi di piena attualità. L’artista è stato infatti capace di rispondere alle variazioni dello “spirito del tempo” con soluzioni formali sempre coerenti. Se da un lato è infatti rimasto fedele a un proprio assunto iniziale – su tutto la frontalità dell’opera – dall’altro Consagra è stato capace di immergersi nel mutevole dibattito che, in quegli stessi cruciali decenni del XX secolo, ha visto l’arte passare dalla piena Modernità alle inquietudini post-moderne.
Galleria Tega
via Senato 20 - Milano
14/03/2016 - 28/04/2016
La Galleria Tega è lieta di annunciare l’inaugurazione, lunedì 14 marzo alle ore 18:00, della mostra personale dedicata all’opera di Pietro Consagra.
Che la figura di questo artista, siciliano di nascita (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005), ma romano e poi milanese d’adozione, sia considerata centrale nel panorama della scultura italiana, e internazionale, è ormai assodato. Nonostante ciò, molti degli aspetti più attuali del suo lavoro sono ad oggi ancora da indagare.
È anche per questo motivo che la mostra, e il volume che la accompagna, intende porre l’accento sull’attività dello scultore durante gli anni Sessanta del XX secolo, accostando a tipiche opere di quel periodo riflessioni che Pietro Consagra andava facendo sul linguaggio della scultura e sul suo rapporto con le altre arti. Proprio dell’epoca sono infatti le considerazioni dell’artista circa il confronto con l’architettura, tema centrale della sua attività, senza la conoscenza del quale non se ne può comprendere appieno la grandezza e la portata concettuale.
Ciò che il pubblico potrà trovare in mostra saranno circa trenta opere di medie dimensioni che datano dalla seconda metà degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Sessanta: spesso modelli di realizzazioni più imponenti dei Colloqui frontali e dei monocromi Ferri trasparenti o sculture a carattere minimale, come gli Inventari, che transitano sulle pareti come in uno spazio infinito, in un non luogo. L’uso di materiali diversi, le incursioni sempre più frequenti nella progettazione di stampo architettonico – seppur da un punto di vista prettamente scultoreo – fino alla varietà delle composizioni su un impianto formale ben definito, dimostrano come Consagra abbia saputo incidere sul dibattito interdisciplinare in maniera del tutto personale, con risultati e considerazioni teoriche tutt’altro che scontate e, anzi, oggi di piena attualità. L’artista è stato infatti capace di rispondere alle variazioni dello “spirito del tempo” con soluzioni formali sempre coerenti. Se da un lato è infatti rimasto fedele a un proprio assunto iniziale – su tutto la frontalità dell’opera – dall’altro Consagra è stato capace di immergersi nel mutevole dibattito che, in quegli stessi cruciali decenni del XX secolo, ha visto l’arte passare dalla piena Modernità alle inquietudini post-moderne.