ROBERTO DEVEREUX
Tragedia lirica in tre atti
Libretto di Salvadore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Teatro Carlo Felice
Passo Eugenio Montale - Genova
17/3/2016 - 29/3/2016
Regia: Alfonso Antoniozzi
Scene: Monica Manganelli
Costumi: Gianluca Falaschi
Luci: Luciano Novelli
Assistente alla regia: Sergio Paladino
Assistente ai costumi: Gian Maria Sposito
Direttore: Francesco Lanzillotta - Giorgio Bruzzone (29 marzo)
Orchestra: Teatro Carlo Felice
Coro: Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro: Pablo Assante
Mimi DEOS: Luca Alberti - Luisa Baldinetti - Filippo Bandiera - Nicola Marrapodi - Erika Melli
INTERPRETI
Regina Elisabetta: Mariella Devia
Sara: Sonia Ganassi
Roberto Devereux: Stefan Pop
Il Duca di Nottingham. Mansoo Kim
Lord Cecil: Alessandro Fantoni
Sir Gualtiero Raleigh: Claudio Ottino
Un paggio: Matteo Armanino
Un familiare di Nottingham: Alessio Bianchini
Roberto Devereux debuttò al San Carlo di Napoli il 28 ottobre 1837 con un successo che confermò la predilezione del Donizetti tragico per i grandi soggetti di ambientazione nobiliare: l’opera, infatti, è il terzo capitolo del cosiddetto “Ciclo delle regine di Tudor”, inaugurato nel 1830 con Anna Bolena (il titolo che aveva aperto al compositore le porte dei teatri parigini) e proseguito nel 1835 con Maria Stuarda. Lo stile compositivo di Donizetti si elevava davanti a vicende di amori irrealizzati in ambienti di corte (in questo caso quello di Elisabetta I e della Contessa Sara di Nottingham per Roberto Devereux, conte di Essex) e a figure femminili dello spessore drammaturgico delle regine di Tudor: lo testimonia il ruolo di Elisabetta, considerato uno dei più significativi ritratti di donna del melodramma romantico prima di quelli verdiani. E uno dei vertici assoluti del “bel canto”: il finale del primo Atto e quello del terzo (e ultimo) sono tra i più difficili ed estremi del repertorio belcantistico. Il libretto, efficace e conciso, è di Salvatore Cammarano, che si basò su uno precedente scritto da Felice Romani per Saverio Mercadante (ricavato a sua volta dalla tragedia di Jacques-François Ancelot Élisabeth d’Angleterre).
Opera intensa e potente sia musicalmente che teatralmente, Roberto Devereux va in scena quest’anno in un nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice. La regia è affidata ad Alfonso Antoniozzi, baritono di fama mondiale e, dal 2008, anche regista. Le protagoniste femminili sono Sonia Ganassi (Sara) e Mariella Devia, giudicata una delle più grandi interpreti viventi del ruolo di Elisabetta.
Tragedia lirica in tre atti
Libretto di Salvadore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Teatro Carlo Felice
Passo Eugenio Montale - Genova
17/3/2016 - 29/3/2016
Regia: Alfonso Antoniozzi
Scene: Monica Manganelli
Costumi: Gianluca Falaschi
Luci: Luciano Novelli
Assistente alla regia: Sergio Paladino
Assistente ai costumi: Gian Maria Sposito
Direttore: Francesco Lanzillotta - Giorgio Bruzzone (29 marzo)
Orchestra: Teatro Carlo Felice
Coro: Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro: Pablo Assante
Mimi DEOS: Luca Alberti - Luisa Baldinetti - Filippo Bandiera - Nicola Marrapodi - Erika Melli
INTERPRETI
Regina Elisabetta: Mariella Devia
Sara: Sonia Ganassi
Roberto Devereux: Stefan Pop
Il Duca di Nottingham. Mansoo Kim
Lord Cecil: Alessandro Fantoni
Sir Gualtiero Raleigh: Claudio Ottino
Un paggio: Matteo Armanino
Un familiare di Nottingham: Alessio Bianchini
Roberto Devereux debuttò al San Carlo di Napoli il 28 ottobre 1837 con un successo che confermò la predilezione del Donizetti tragico per i grandi soggetti di ambientazione nobiliare: l’opera, infatti, è il terzo capitolo del cosiddetto “Ciclo delle regine di Tudor”, inaugurato nel 1830 con Anna Bolena (il titolo che aveva aperto al compositore le porte dei teatri parigini) e proseguito nel 1835 con Maria Stuarda. Lo stile compositivo di Donizetti si elevava davanti a vicende di amori irrealizzati in ambienti di corte (in questo caso quello di Elisabetta I e della Contessa Sara di Nottingham per Roberto Devereux, conte di Essex) e a figure femminili dello spessore drammaturgico delle regine di Tudor: lo testimonia il ruolo di Elisabetta, considerato uno dei più significativi ritratti di donna del melodramma romantico prima di quelli verdiani. E uno dei vertici assoluti del “bel canto”: il finale del primo Atto e quello del terzo (e ultimo) sono tra i più difficili ed estremi del repertorio belcantistico. Il libretto, efficace e conciso, è di Salvatore Cammarano, che si basò su uno precedente scritto da Felice Romani per Saverio Mercadante (ricavato a sua volta dalla tragedia di Jacques-François Ancelot Élisabeth d’Angleterre).
Opera intensa e potente sia musicalmente che teatralmente, Roberto Devereux va in scena quest’anno in un nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice. La regia è affidata ad Alfonso Antoniozzi, baritono di fama mondiale e, dal 2008, anche regista. Le protagoniste femminili sono Sonia Ganassi (Sara) e Mariella Devia, giudicata una delle più grandi interpreti viventi del ruolo di Elisabetta.