BRUNO CATTANI
MEMORY BOX
a cura di Clelia Belgrado
Palazzo Ducale - Sala Liguria
piazza Matteotti 9 - Genova
11/3/2016 - 11/4/2016
Fissare nella memoria i ricordi di luoghi, volti, corpi, emozioni. Assimilarli e conservarli in una immaginaria e misteriosa scatola: una Memory Box. Poi per qualche arcano mistero, o a volte attraverso stimoli in parte consapevoli, aprire questa scatola e ridar loro forma.
Grande complice di questa Memory Box è la fotografia; nel momento stesso in cui scattiamo le abbiamo consegnato un frammento della nostra vita.
“Certo, mai si può dimenticare che la fotografia, nel momento in cui pretende di sottrarre un frammento di vita e di realtà all’inesorabile scorrere del tempo, in verità ce lo consegna ossificato, lacerto di qualcosa che non c’è più.” scrive Sandro Parmiggiani.
E’ chiaro che con questa ricerca fotografica iniziata alcuni anni fa sui ricordi della sua città Reggio Emilia per poi muoversi nei meandri dalla sua vita, Bruno Cattani non consegna solo ricordi. Con indiscutibile padronanza della tecnica fotografica e della composizione dell’immagine, con grande sensibilità e una quiete cromatica, si avvicina a frammenti, luoghi, angoli, strade che ha vissuto e percorso. Si muove intorno a giochi e giocattoli dell’infanzia: il triciclo, il calcio balilla, la giostra, il circo, le domeniche al parco o d’estate al mare, le partite di calcio o le gite scolastiche ai Musei Civici.
Ci accompagna dentro nebbiosi paesaggi padani, su altalene e panchine solitarie, nell’intimità di una camera da letto, e in luoghi apparentemente spogli ma carichi di tracce di chi li ha abitati. Restituisce le tensioni e le contraddizioni della nostra religione: i crocefissi nelle chiese e sagrestie, quelli abbandonati o sopra i calendari di nudo allineati nel negozio di un barbiere. Esplora i resti fatiscenti e le presenze degli edifici abbandonati di un vecchio ospedale psichiatrico o le dismesse Fabbriche Reggiane.
Aprendo la sua Memory Box, Bruno Cattani ci consente di aprire la nostra e di rileggerne la storia attraverso il filtro della memoria. Le oltre quaranta immagini in mostra sono il frutto di un lavoro decennale, un percorso attraverso i luoghi che formano la nostra memoria, luoghi che da sempre portiamo dentro. Un viaggio nel passato che rivive nel presente dove la memoria personale e quella collettiva diventano un tutt’uno restituendoci le rievocazioni della nostra vita.
Continua Sandro Parmiggiani: “…fotografare, potremmo aggiungere, non è accanirsi a rubare un frammento di realtà esattamente identico a un presunto vero, ma sapercelo restituire, attraverso una sorta di trasfigurazione, nella sua essenza di qualcosa che si trova sempre in relazione con il mondo e con un sentimento dello sguardo… E’ questa la fotografia che resta, quella che non teme di confrontarsi con forme di espressione artistica di ben più lunga e solida tradizione, quella che sa riconsegnarci e preservare nel tempo, attraverso un frammento del reale, i palpiti di vite e di momenti che più non sono.
Affianca la mostra il volume “Memorie” pubblicato da Danilo Montanari Editore.
MEMORY BOX
a cura di Clelia Belgrado
Palazzo Ducale - Sala Liguria
piazza Matteotti 9 - Genova
11/3/2016 - 11/4/2016
Fissare nella memoria i ricordi di luoghi, volti, corpi, emozioni. Assimilarli e conservarli in una immaginaria e misteriosa scatola: una Memory Box. Poi per qualche arcano mistero, o a volte attraverso stimoli in parte consapevoli, aprire questa scatola e ridar loro forma.
Grande complice di questa Memory Box è la fotografia; nel momento stesso in cui scattiamo le abbiamo consegnato un frammento della nostra vita.
“Certo, mai si può dimenticare che la fotografia, nel momento in cui pretende di sottrarre un frammento di vita e di realtà all’inesorabile scorrere del tempo, in verità ce lo consegna ossificato, lacerto di qualcosa che non c’è più.” scrive Sandro Parmiggiani.
E’ chiaro che con questa ricerca fotografica iniziata alcuni anni fa sui ricordi della sua città Reggio Emilia per poi muoversi nei meandri dalla sua vita, Bruno Cattani non consegna solo ricordi. Con indiscutibile padronanza della tecnica fotografica e della composizione dell’immagine, con grande sensibilità e una quiete cromatica, si avvicina a frammenti, luoghi, angoli, strade che ha vissuto e percorso. Si muove intorno a giochi e giocattoli dell’infanzia: il triciclo, il calcio balilla, la giostra, il circo, le domeniche al parco o d’estate al mare, le partite di calcio o le gite scolastiche ai Musei Civici.
Ci accompagna dentro nebbiosi paesaggi padani, su altalene e panchine solitarie, nell’intimità di una camera da letto, e in luoghi apparentemente spogli ma carichi di tracce di chi li ha abitati. Restituisce le tensioni e le contraddizioni della nostra religione: i crocefissi nelle chiese e sagrestie, quelli abbandonati o sopra i calendari di nudo allineati nel negozio di un barbiere. Esplora i resti fatiscenti e le presenze degli edifici abbandonati di un vecchio ospedale psichiatrico o le dismesse Fabbriche Reggiane.
Aprendo la sua Memory Box, Bruno Cattani ci consente di aprire la nostra e di rileggerne la storia attraverso il filtro della memoria. Le oltre quaranta immagini in mostra sono il frutto di un lavoro decennale, un percorso attraverso i luoghi che formano la nostra memoria, luoghi che da sempre portiamo dentro. Un viaggio nel passato che rivive nel presente dove la memoria personale e quella collettiva diventano un tutt’uno restituendoci le rievocazioni della nostra vita.
Continua Sandro Parmiggiani: “…fotografare, potremmo aggiungere, non è accanirsi a rubare un frammento di realtà esattamente identico a un presunto vero, ma sapercelo restituire, attraverso una sorta di trasfigurazione, nella sua essenza di qualcosa che si trova sempre in relazione con il mondo e con un sentimento dello sguardo… E’ questa la fotografia che resta, quella che non teme di confrontarsi con forme di espressione artistica di ben più lunga e solida tradizione, quella che sa riconsegnarci e preservare nel tempo, attraverso un frammento del reale, i palpiti di vite e di momenti che più non sono.
Affianca la mostra il volume “Memorie” pubblicato da Danilo Montanari Editore.