martedì 16 luglio 2013

MARIO GARCIA TORRES: LA LEZIONE DI BOETTI (ALLA RICERCA DEL ONE HOTEL, KABUL) - MADRE, NAPOLI



MARIO GARCIA TORRES
LA LEZIONE DI BOETTI (ALLA RICERCA DEL ONE HOTEL, KABUL)
a cura di Andrea Viliani
MADRE Museo d'arte Donna Regina
Via Settembrini 79 - Napoli
22 giugno-30 settembre 2013

La prima mostra in un’istituzione pubblica italiana dedicata all’artista messicano Mario Garcia Torres (Monclova, 1975) presenterà il gruppo integrale dei lavori prodotti dall’artista durante gli otto anni di ricerca condotti sul One Hotel di Kabul (Afghanistan), luogo di residenza e produzione artistica, dal 1971 al 1977, di Alighiero Boetti, uno dei massimi artisti del XX secolo, di cui il MADRE ha organizzato un’estesa mostra personale nel 2009.

Garcia Torres è da sempre interessato a investigare i meccanismi di produzione del pensiero artistico e a esplorare i punti oscuri, non ufficiali o non storicizzati, l’eredità più immateriale (legata a notizie, voci, testimonianze dal vivo non riportate nella cronaca ufficiale) dell’arte concettuale, dei suoi gesti, delle sue figure, delle sue pratiche. Mostre personali gli sono state dedicate da alcuni dei più importanti musei e centri d’arte del mondo, fra cui: Hirshhorn Mu­seum, Washington (2010); Museo Nacional Centro de Arte Reína Sofia (2010); Fundació Joan Miró, Barcellona (2009); Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive, Berkeley (2009); Jeu de Paume, Parigi (2009); Kunsthalle Zürich, Zurigo (2008); Kadist Art Foundation, Parigi (2007); Stedelijk Museum Amsterdam (2007). Garcia Torres ha inoltre partecipato ad alcune tra le più importanti biennali e mostre periodiche d’arte contemporanea degli ultimi anni, fra cui: dOCUMENTA(13), Kassel-Kabul (2012); Bienal de São Paulo, San Paolo (2009); Taipei Biennial (2009); Yokohama Triennale (2008); 52a Biennale di Venezia (2007); 2a Biennale di Mosca (2007); IX Baltic Triennial of International Art, Vilnius (2005).
Più di trent’anni dopo che Boetti lasciò il One Hotel, ma anche dopo l’invasione sovietica del 1979, la morte di Boetti nel 1994, una lunga guerra civile, l’affermazione del regime talebano, l’invasione statunitense prima, e delle forze ISAF poi, finalmente nel maggio 2010 Garcia Torres entra lui stesso nel One Hotel, profondamente trasformato negli anni, in una città dove il ricordo della permanenza dell’artista italiano era stato completamente dimenticato. L’artista aveva nel frattempo condotto una lunga ricerca preparatoria a distanza (prevalentemente su internet e incontrando testimoni e amici di Boetti stesso). Raccogliendo con trent’anni di ritar­do l’invito di Boetti a essere ospite del One Hotel, e sostituendosi infine a esso come gestore dell’hotel stesso, Garcia Torres attiva un dialogo “impossibile” fra persone, tempi e luoghi distanti tra loro. I due artisti, pur appartenendo a generazioni e con provenienze diverse, percor­rono infatti lo stesso cammino, affrontano lo stesso viaggio e abitano infine le stesse stanze; pur stranieri, sia fra loro sia rispetto al contesto afghano, entrambi decidono di aprire e gestire, per un periodo di tempo, un luogo di accoglienza, di ospitalità, una guest house a Kabul. In questo modo Garcia Torres lascia spazio a un’evocazione più intima e personale della figura e della pratica artistica di Boetti ma, soprattutto, evocando una natura dell’identità e del fare artistico più sfuggenti, boettianamente doppi (secondo la definizione di “Alighiero e Boetti” che l’artista stesso dava di sè), Garcia Torres si pone in una continua oscillazione fra sè e l’altro, fra guest (ospite) e host (ospitante), fra passato e presente, proponendoci un’esperienza ba­sata sulla ridefinizione della concezione stessa di artista e opera. Sullo sfondo Garcia Torres stesso ha risieduto, per lunghi periodi, dal 2010 al 2012, vivendo al One Hotel in occasione della preparazione di questo progetto, presentato, solo parzialmente fino a ora, in precedenti mostre personali presso il Museo Nacional Centro de Arte Reína Sofia di Madrid, la Kunsthalle di Basilea e dOCUMENTA(13), Kassel e Kabul.

La mostra al MADRE raccoglie installazioni video, lavori fax e postali, placche lignee e metalliche, scritte a muro, cartoline e materiali grafici, insieme ad alcuni interventi inediti concepiti appositamente per lo spazio espositivo. La mostra includerà inoltre anche una quindicina di opere di Alighiero Boetti specialmente selezionate dall’artista per la mostra, al termine della quale alcune opere di entrambi gli artisti entreranno a far parte della collezione permanente del museo, che così conferma la sua attenzione nei confronti delle più rilevanti figure artistiche del XX secolo, come della scena emergente. A conclusione della mostra verrà, inoltre, realizzato un libro d’artista, edito da Electa, con materiali di ricerca e documentazione di tutte le opere in mostra, e un saggio inedito di Carolyn Christov-Bakargiev, direttore artistico di dOCUMENTA(13).