LUCA VITONE
PER L'ETERNITÀ
Pinksummer
Palazzo Ducale - Cortile Maggiore
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 5/10/2013 al 4/12/2013
La mostra si presenta con il medesimo titolo di Per l’Eternità, la scultura acromatica monolfattiva a base di rabarbaro, o meglio di rabarbari, realizzata in collaborazione con il maestro profumiere Maria Candida Gentile, che ha impregnato di sé l’aria del padiglione italiano della Biennale di Venezia, annunciandosi, talvolta, perfino all’esterno dei suoi perimetri.
L’odore, dinamico e ambivalente, inteso dall’artista come ritratto anamnesico dell’Eternit, il materiale edile, versatile e inodore, il cui nome è stato ispirato dal latino aeternitas, e che invece ha causato, attraverso l’inalazione delle sue particelle minerali fibrose, tanta e troppa morte, in Italia soprattutto a Casale Monferrato, dove lo stabilimento Eternit era ubicato. Da qui il titolo del progetto “Per l’Eternità”, e da qui l’idea di realizzare per Venezia una variante invisibile della sua riflessione sul monocromo incentrato sul concetto di anti-pigmento: le polveri inquinanti presenti nell’aria, che della pittura di Vitone sono nel contempo causa formale e materiale.
Il 3 giugno di quest'anno, qualche giorno dopo l’inaugurazione della Biennale di Venezia, la corte di appello di Torino, ha condannato a 18 anni di carcere, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, co-proprietario dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato, insieme a Jean-Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne, deceduto qualche giorno prima della sentenza, il 21 maggio, nella sua villa in Belgio. Il processo ai proprietari di Eternit era stato istituito nel Palazzo di Giustizia di Torino nel 2009, in seguito a un’azione legale collettiva per aver causato la morte, per esposizione all’amianto, di circa 3000 persone, tra cittadini e lavoratori dello stabilimento.
L’approccio caleidoscopico di Vitone al fibrocemento del progetto Per l’Eternità da pinksummer si svilupperà in un video delicatissimo di voce e di paesaggio, in cui la violenza di un trauma collettivo si smaterializza anche nelle parole di una donna che accenna alla sua strana paura del vento. Il paesaggio immobile e orizzontale pare come un volto ritratto nella fissità di un pensiero, il fremito della vita al suo interno sembra mero accidente. L’altro oggetto primario della mostra di Genova è un monocromo che sussume, quasi in antitesi con la delicatezza del video, l’ingombro simbolicamente pesante di una memoria prematuramente archeologica, remotizzata, sterilizzata, e in qualche modo esteticizzata, dentro a un suo sigillo materico appropriato.
Si ringraziano i sostenitori del progetto di Luca Vitone “Per L’eternità” al Padiglione Italia della 55. Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia : AGI Verona; Francesco Berti Riboli, Genova; Dena Foundation for Contemporary Art, Parigi; Fondazione Sambuca, Palermo; Andrea Fustinoni e Fabio D’Amato, Santa Margherita Ligure (GE); Eva e Alessandro Nieri, Fucecchio (FI).