PABLO PICASSO
I SALTINBANCHI
Palazzo Diucale - Cortile Maggiore
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 15 dicembre 2011 al 29 gennaio 2012
Sino al 29 gennaio 2012 nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale è in corso la mostra I saltimbanchi di Pablo Picasso.
La raccolta completa, per la prima volta a Genova, è composta da 15 opere.
La mostra, curata da Sandro Ristori della Galleria Arte Moderna di Albenga, è aperta al pubblico dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, tutti i giorni escluso il lunedì.
Tra il 1904 ed il 1905 Picasso riserva una serie completa di incisioni alla rappresentazione di personaggi del mondo circense, che diverranno in seguito protagonisti di alcune delle opere più rappresentative dell’artista. I ritratti dei Saltimbanchi, realizzati nel periodo di passaggio tra il “periodo blu” e il “periodo rosa” ed editi da Ambroise Vollard a Parigi nel 1913, riportano l’osservatore all’interno dell’universo parigino dell’epoca, in cui acquistano un particolare significato: quello di evidenziare un percorso artistico in bilico tra la rappresentazione del reale e del suo significato metaforico, rappresentativo di un’epoca e di una storia personale che ricoprirà un ruolo determinante nella storia dell’arte del XX secolo.
Picasso raffigura acrobati, clown, ballerine, figure che rimandano alla precarietà della vita, che in quel momento sente affini alla sua condizione: emblematica la scelta della figura di Arlecchino come suo alter-ego nelle incisioni. Il fascino sprigionato dal mondo circense lo conduce alla raffigurazione fedele dei suoi soggetti e all’utilizzo del colore rosa che richiama, con ogni probabilità, il colore del telone del circo. I personaggi del circo Medrano si mutano allora in metafore di una vita bohèmienne, simile a quella che l’artista vive con i suoi amici, la bande à Picasso, che in quel periodo popola le vie di Montmartre. Fanno parte di questo circolo di personalità, che diventeranno sempre più influenti nel campo artistico e culturale, il poeta Guillaume Apollinaire, insieme a Max Jacob, André Salmon, Georges Braque, Pierre Reverdy, Amedeo Modigliani e André Derain. Le contaminazioni artistiche e letterarie si fanno inevitabili, nonostante le precarie condizioni di vita che lo costringono al riutilizzo di vecchie lastre, come quella che, col suo fondo floreale appena visibile, fa da sfondo all’incisione più celebre, quella de Il Pasto frugale.
Questa incisione ben rappresenta il tema della famiglia, tipico del periodo, che si intreccia e sviluppa insieme a quello di Arlecchino, e che viene riproposto in altre tre opere: l’acquaforte su zinco La toilette de la mère e le due puntesecche Le bain e La famille de saltimbanques au macaque. Quest’ultimo lavoro rende rara e completa una raccolta già eccezionale: Vollard aveva pubblicato, con il titolo Les saltimbanques, solo quattordici incisioni, escludendo, Planche des dessins de Max Jacob et Picasso e, a causa dell’ossidazione della lastra, La famille de saltimbanques au macaque. I pochi esemplari tirati di quest’ultima sono andati in gran parte distrutti, facendo di quelli superstiti un oggetto di culto da parte dei collezionisti.
I SALTINBANCHI
Palazzo Diucale - Cortile Maggiore
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 15 dicembre 2011 al 29 gennaio 2012
Sino al 29 gennaio 2012 nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale è in corso la mostra I saltimbanchi di Pablo Picasso.
La raccolta completa, per la prima volta a Genova, è composta da 15 opere.
La mostra, curata da Sandro Ristori della Galleria Arte Moderna di Albenga, è aperta al pubblico dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, tutti i giorni escluso il lunedì.
Tra il 1904 ed il 1905 Picasso riserva una serie completa di incisioni alla rappresentazione di personaggi del mondo circense, che diverranno in seguito protagonisti di alcune delle opere più rappresentative dell’artista. I ritratti dei Saltimbanchi, realizzati nel periodo di passaggio tra il “periodo blu” e il “periodo rosa” ed editi da Ambroise Vollard a Parigi nel 1913, riportano l’osservatore all’interno dell’universo parigino dell’epoca, in cui acquistano un particolare significato: quello di evidenziare un percorso artistico in bilico tra la rappresentazione del reale e del suo significato metaforico, rappresentativo di un’epoca e di una storia personale che ricoprirà un ruolo determinante nella storia dell’arte del XX secolo.
Picasso raffigura acrobati, clown, ballerine, figure che rimandano alla precarietà della vita, che in quel momento sente affini alla sua condizione: emblematica la scelta della figura di Arlecchino come suo alter-ego nelle incisioni. Il fascino sprigionato dal mondo circense lo conduce alla raffigurazione fedele dei suoi soggetti e all’utilizzo del colore rosa che richiama, con ogni probabilità, il colore del telone del circo. I personaggi del circo Medrano si mutano allora in metafore di una vita bohèmienne, simile a quella che l’artista vive con i suoi amici, la bande à Picasso, che in quel periodo popola le vie di Montmartre. Fanno parte di questo circolo di personalità, che diventeranno sempre più influenti nel campo artistico e culturale, il poeta Guillaume Apollinaire, insieme a Max Jacob, André Salmon, Georges Braque, Pierre Reverdy, Amedeo Modigliani e André Derain. Le contaminazioni artistiche e letterarie si fanno inevitabili, nonostante le precarie condizioni di vita che lo costringono al riutilizzo di vecchie lastre, come quella che, col suo fondo floreale appena visibile, fa da sfondo all’incisione più celebre, quella de Il Pasto frugale.
Questa incisione ben rappresenta il tema della famiglia, tipico del periodo, che si intreccia e sviluppa insieme a quello di Arlecchino, e che viene riproposto in altre tre opere: l’acquaforte su zinco La toilette de la mère e le due puntesecche Le bain e La famille de saltimbanques au macaque. Quest’ultimo lavoro rende rara e completa una raccolta già eccezionale: Vollard aveva pubblicato, con il titolo Les saltimbanques, solo quattordici incisioni, escludendo, Planche des dessins de Max Jacob et Picasso e, a causa dell’ossidazione della lastra, La famille de saltimbanques au macaque. I pochi esemplari tirati di quest’ultima sono andati in gran parte distrutti, facendo di quelli superstiti un oggetto di culto da parte dei collezionisti.