MODA FUTURISTA
Tempere e disegni di Giacomo Balla
a cura di Andreina D'Agliano e Carla Cerutti con la collaborazione di Guido Donati
Il Filatoio
via Matteotti 40 - Caraglio
2/4/2015 - 17/6/2015
Dopo la chiusura invernale, la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio riapre il 2 aprile il Museo del Setificio Piemontese con una mostra di alta qualità dedicata a uno dei più importanti artisti italiani del Novecento. Il Presidente della Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, Aurelio Blesio, dichiara: “dopo la fase dedicata con successo al recupero strutturale e alla riqualificazione culturale del Filatoio con l’allestimento del Museo del Setificio Piemontese, muoviamo i nostri primi passi nella organizzazione di piccoli ma importanti progetti artistici-culturali sostenuti dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla Banca di Caraglio credito cooperativo”.
Seppur l’intensa e prolifica attività di Giacomo Balla si sia svolta principalmente a Roma, dove si trasferisce ventiquattrenne nel 1895 e dove concluderà la sua esistenza nel 1958, è nella natia Torino che muove i primi passi nel campo dell’arte, dove studia prospettiva, anatomia e composizione geometrica presso l’Accademia Albertina. A 100 anni dalla pubblicazione nel 1915 del noto manifesto con il quale, insieme a Depero, Balla proclamava la Ricostruzione futurista dell’Universo, Il Filatoio Rosso di Caraglio gli rende omaggio con una selezione di opere che ne sottolineano l’intento rivoluzionario e innovativo anche nel campo della moda.
La mostra Moda Futurista: tempere e disegni di Giacomo Balla, riunisce, infatti, una quarantina di significativi progetti, provenienti da Casa Balla a Roma e oggi in un’unica importante collezione privata, realizzati da Balla tra il 1914 e il 1929 per stoffe, ricami, foulards, sciarpe, cuscini e tappeti, per lo più a tempera su carta, nel suo inconfondibile stile caleidoscopico. Nell’ambito della Ricostruzione futurista dell’Universo tutte le arti dovevano svolgere un ruolo determinante, non solo la pittura, la scultura e l’architettura ma anche le arti applicate compreso, quindi, l’arredamento e la moda. La Ricostruzione futurista concepita da Balla è un complesso progettuale che abbraccia il generale e il particolare senza nulla trascurare: dall'abito intero al tessuto, dal ricamo al bottone, dal foulard al ventaglio, dalla cravatta al modificante (applicazione in stoffa, di ampiezza, spessori, disegni e colori diversi da disporre quando si voglia e dove si voglia sul vestito) o alla sciarpa, dal cuscino al tappeto. Le opere in mostra sono efficacemente esemplificative non solo del mondo rutilante e caleidoscopico balliano ma anche dell’interscambiabilità dei motivi su supporti differenti, che fossero stoffe o mobili, foulards o ceramiche, cuscini o ventagli, tutto rientrava nell’universo “ricostruito” futurista, dinamico e avanguardista, senza più alcun riferimento al passato.
Tra le opere esposte, di particolare rilevanza è la serie di 28 progetti per foulard o per piastrelle dipinti tra il 1925 e il 1929 a tempera, recto e verso, su 14 fogli di carta, espressione tra le più felici del decorativismo cromatico astratto tipico del giocoso universo balliano. Come ebbe a scrivere Enrico Crispolti nel 1986, questi progetti formali di costante formato quadrato “rappresentano, nella loro infinita sorprendente varietà d’intensissime soluzioni immaginative, un repertorio di archetipi la cui realizzazione tocca certamente anche le stoffe e, tuttavia, non soltanto queste e, in verità, anzitutto proprio la sua stessa pittura, costituendo infatti la puntuale definizione formale di diversi dipinti realizzati negli anni seguenti e oltre, come traduzione sapiente, ma pressoché, quando non strettamente, letterale di tali compiutissimi bozzetti”.
Curata da Andreina d’Agliano e Carla Cerutti con la collaborazione di Guido Donati, la mostra, che durerà fino al 7 giugno 2015, verrà inaugurata il 2 aprile alle ore 17.00, allestita nelle antiche sale del Filatoio Rosso, già in passato teatro di eventi collegati alla moda e alla seta nella storia e nel presente.
Tempere e disegni di Giacomo Balla
a cura di Andreina D'Agliano e Carla Cerutti con la collaborazione di Guido Donati
Il Filatoio
via Matteotti 40 - Caraglio
2/4/2015 - 17/6/2015
Dopo la chiusura invernale, la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio riapre il 2 aprile il Museo del Setificio Piemontese con una mostra di alta qualità dedicata a uno dei più importanti artisti italiani del Novecento. Il Presidente della Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, Aurelio Blesio, dichiara: “dopo la fase dedicata con successo al recupero strutturale e alla riqualificazione culturale del Filatoio con l’allestimento del Museo del Setificio Piemontese, muoviamo i nostri primi passi nella organizzazione di piccoli ma importanti progetti artistici-culturali sostenuti dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla Banca di Caraglio credito cooperativo”.
Seppur l’intensa e prolifica attività di Giacomo Balla si sia svolta principalmente a Roma, dove si trasferisce ventiquattrenne nel 1895 e dove concluderà la sua esistenza nel 1958, è nella natia Torino che muove i primi passi nel campo dell’arte, dove studia prospettiva, anatomia e composizione geometrica presso l’Accademia Albertina. A 100 anni dalla pubblicazione nel 1915 del noto manifesto con il quale, insieme a Depero, Balla proclamava la Ricostruzione futurista dell’Universo, Il Filatoio Rosso di Caraglio gli rende omaggio con una selezione di opere che ne sottolineano l’intento rivoluzionario e innovativo anche nel campo della moda.
La mostra Moda Futurista: tempere e disegni di Giacomo Balla, riunisce, infatti, una quarantina di significativi progetti, provenienti da Casa Balla a Roma e oggi in un’unica importante collezione privata, realizzati da Balla tra il 1914 e il 1929 per stoffe, ricami, foulards, sciarpe, cuscini e tappeti, per lo più a tempera su carta, nel suo inconfondibile stile caleidoscopico. Nell’ambito della Ricostruzione futurista dell’Universo tutte le arti dovevano svolgere un ruolo determinante, non solo la pittura, la scultura e l’architettura ma anche le arti applicate compreso, quindi, l’arredamento e la moda. La Ricostruzione futurista concepita da Balla è un complesso progettuale che abbraccia il generale e il particolare senza nulla trascurare: dall'abito intero al tessuto, dal ricamo al bottone, dal foulard al ventaglio, dalla cravatta al modificante (applicazione in stoffa, di ampiezza, spessori, disegni e colori diversi da disporre quando si voglia e dove si voglia sul vestito) o alla sciarpa, dal cuscino al tappeto. Le opere in mostra sono efficacemente esemplificative non solo del mondo rutilante e caleidoscopico balliano ma anche dell’interscambiabilità dei motivi su supporti differenti, che fossero stoffe o mobili, foulards o ceramiche, cuscini o ventagli, tutto rientrava nell’universo “ricostruito” futurista, dinamico e avanguardista, senza più alcun riferimento al passato.
Tra le opere esposte, di particolare rilevanza è la serie di 28 progetti per foulard o per piastrelle dipinti tra il 1925 e il 1929 a tempera, recto e verso, su 14 fogli di carta, espressione tra le più felici del decorativismo cromatico astratto tipico del giocoso universo balliano. Come ebbe a scrivere Enrico Crispolti nel 1986, questi progetti formali di costante formato quadrato “rappresentano, nella loro infinita sorprendente varietà d’intensissime soluzioni immaginative, un repertorio di archetipi la cui realizzazione tocca certamente anche le stoffe e, tuttavia, non soltanto queste e, in verità, anzitutto proprio la sua stessa pittura, costituendo infatti la puntuale definizione formale di diversi dipinti realizzati negli anni seguenti e oltre, come traduzione sapiente, ma pressoché, quando non strettamente, letterale di tali compiutissimi bozzetti”.
Curata da Andreina d’Agliano e Carla Cerutti con la collaborazione di Guido Donati, la mostra, che durerà fino al 7 giugno 2015, verrà inaugurata il 2 aprile alle ore 17.00, allestita nelle antiche sale del Filatoio Rosso, già in passato teatro di eventi collegati alla moda e alla seta nella storia e nel presente.